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 Il nazional socialismo in Germania
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Pagina: of 25

Rosella
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Italy
316 Posts

Posted - 20/12/2016 :  11:03:00  Show Profile
quote:

quote:

Scusate se faccio un passo indietro, ma il mio libro è molto frammentario e frammentato.


Ciao Rosella, non so se ho capito bene: non parteciperai più alla discussione?


Eloise
www.letteratour.it



No, no, tranquilla: ci sarò sino alla fine.

Approfitto di questo post per scusarmi in anticipo se i miei interventi diverranno ancora più incongrui: il libro non ha un filo logico, come un romanzo; inoltre nella mia edizione, per ogni pagina di testo ce n'è almeno un'altra di commento. E servono, caspita se servono.

Scusa per l'equivoco Eloise.
CIAO a TUTTI

Rosella - Gwendydd

"di uno storico parziale, prevenuto e ignorante"
Jane Austen - La storia d'Inghilterra
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eloise
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603 Posts

Posted - 20/12/2016 :  13:27:47  Show Profile  Visit eloise's Homepage
Rosella, mi conforti. E comunque non si sa mai, potevi anche ritirarti, non c'è nulla di male.

Ci credo che il libro è frammentato e frammentario. Non è certo un romanzo. E' il frutto di una mente che comunque non era "normale".

Eloise
www.letteratour.it
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Rosella
Senior Member

Italy
316 Posts

Posted - 20/12/2016 :  13:44:37  Show Profile
Già.
Perverso e diabolico, con un'attenzione estrema ai particolari, e con la considerazione per i suoi simili che di solito riserviamo a virus, batteri, e insetti nocivi.
Un sociopatico.

Rosella - Gwendydd

"di uno storico parziale, prevenuto e ignorante"
Jane Austen - La storia d'Inghilterra
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Rosario
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Italy
418 Posts

Posted - 20/12/2016 :  15:36:19  Show Profile
quote:

quote:

"J'espère que le souvenir de mes camarades et le mien ne sera pas oubliè, car il doit être mémorable."


Il resistente francese che chiama gli altri a ricordare in modo memorabile il proprio sacrificio è un'immagine profondissima e dolorosissima.(...)forse il grido di quelli che si sono sacrificati in Germania è rimasto parzialmente inascoltato.



E già, Eloise; "forse il grido di quelli che si sono sacrificati in Germania è rimasto parzialmente inascoltato"; forse anche perchè noi non siamo educati e non siamo pronti all'ascolto del "silenzio"; quel silenzio carico di storia e di spirito. Sicuramente loro, i morti, ancora gridano il loro sacrificio fatto per la fondazione e la costruzione di un mondo migliore. Sì, svisceriamo con la nostra discussione questa resistenza tedesca, muta, fiera, eroica di uomini e donne sacrificati per la libertà.

Il mondo sembra che ancora non ascolti l'urlo di questi eroi muti e sconosciuti; artefici e vittime di quel conflitto che ha lasciato uno squarcio profondo nella tela della storia; fino agli abissi più impenetrabili, fino al mistero che ci supera.

Stiamo ancora brancolando nel buio; a cercare le nostre identità smarrite, tra libri, documenti, opere d'arte, sinfonie, ecc. Noi ritroveremo le nostre identità e questa discussione ci aiuterà a illuminare il cammino.

Scusate lo sfogo, ma per me è vitale; come una boccata d'aria dopo una lunga apnea.

Tornando alla nostra discussione, dopo l'osservazione sulla scarsità di documentazione e romanzi sulla resistenza tedesca, nei disordinati scaffali della libreria di casa, ho trovato un libro che sembra poter riempire in parte, la carenza di testi di letteratura sulla resistenza tedesca. Si tratta di:

Doctor Faustus di Thomas Mann - Classici Moderni - Oscar Mondadori. (Ia edizione 1949)

dalla retrocopertina:
"Opera tra le pioù significative di un grande scrittore, ... è la tragica storia di un musicista tedesco che come Faust ottiene dal demonio anni di meravigliosa attività intellettuale in cambio della dannazione eterna. Scritto nell'immediato dopoguerra, il libro non poteva esprimere meglio l'atmosfera disperata di quella che fu la catastrofe della Germania. ... intorno a un nucleo storico che abbraccia tre generazioni, si muovono i personaggi presentati con sapiente maestria, accorata pietà... mordente ironia; alla trama centrale si annodano disgressioni che spaziano nei campi della musica, della filosofia, della scienza."

dopo i condannati a morte e la vittima sopravvissuta, questo romanzo di un tedesco auto-esiliato completa per ora il mio carnet di letture.



RF
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ombra
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296 Posts

Posted - 20/12/2016 :  15:36:33  Show Profile  Visit ombra's Homepage
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Già.
Perverso e diabolico, con un'attenzione estrema ai particolari, e con la considerazione per i suoi simili che di solito riserviamo a virus, batteri, e insetti nocivi.
Un sociopatico.

Rosella - Gwendydd

"di uno storico parziale, prevenuto e ignorante"
Jane Austen - La storia d'Inghilterra





Io ho letto poche pagine, ma ogni riga era aberrante. La giustificazione che dava al razzismo poi allucinante! Mi sono venuti i crampi allo stomaco, tanto mi faceva imbestialire lo scritto.

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eloise
Senior Member

603 Posts

Posted - 20/12/2016 :  16:13:39  Show Profile  Visit eloise's Homepage
Questa discussione rappresenta un po' per me una luce in un contesto storico, politico, sociale in cui vedo sempre più buio. Al silenzio dei sacrificati deve corrispondere la parola di chi è rimasto, per testimoniare, ricordare, cercare di capire. Vi ringrazio tutti per questa discussione (la nostra parola) e il suo profondo valore umano.
Rosario grazie per aver citare il Faust di Mann.
Vediamo come Mann è stato coinvolto in maniera totale dall'esperienza del nazismo. Appelli, lettere, introduzioni, infine un romanzo. Che non ho mai letto. Ma che a questo punto, dopo i miei testi storici, avrei molto piacere di leggere, tanto più che lui è l'autore di uno dei miei romanzi preferiti, La montagna incantata. Quindi ne conosco lo stile e l'ampiezza. Ma dopo la nostra discussione sul nazismo e la resistenza tedesca, potrei sicuramente apprezzarne di più i contenuti simbolici.

Eloise
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eloise
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603 Posts

Posted - 20/12/2016 :  16:30:01  Show Profile  Visit eloise's Homepage
Finalmente oggi mi è arrivato l'ultimo testo. Ecco qua dunque la mia ultima presentazione:

Autore: Thomas Mann
Titolo: Appels aux Allemands (Appello ai tedeschi)
Casa editrice: L'Herne
Collana: Confidences
Edizione: 1997, Parigi

Ho scelto questo testo perché di fronte al nazismo conosciamo molti intellettuali che hanno espresso il proprio giudizio e la propria condanna, ma Thomas Mann in particolare rappresenta fortissimamente l'intellettuale tedesco letterato. E' il punto di vista dell'uomo di lettere, dunque, che sono andata cercando, ma espresso però direttamente, senza artifici letterari, in questa raccolta di registrazioni radiofoniche indirizzate ai propri connazionali.

Eloise
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eloise
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Posted - 20/12/2016 :  16:57:18  Show Profile  Visit eloise's Homepage
A questo punto potremmo passare alla fase 4, o sbaglio?

Eloise
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Rosario
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Italy
418 Posts

Posted - 20/12/2016 :  18:47:40  Show Profile
quote:

A questo punto potremmo passare alla fase 4, o sbaglio?




Esatto Eloise! Passiamo alla Fase 4: lettura

Bisogna soltanto stabilire la data di apertura della discussione che sicuramente sarà nell'anno che verrà. Per me a fine gennaio potrebbe andare.(ma va bene anche prima o dopo)

Facciamo un giro di proposte per l'inizio della Fase 5;
dopodichè Eloise potrà stabilire la data;
quindi un altro giro per le accettazioni (con eventuali riserve) e gli auguri.

Comunque la bacheca rimarrà aperta per eventuali richieste e inserimenti di note inerenti la discussione.

RF
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eloise
Senior Member

603 Posts

Posted - 20/12/2016 :  20:22:41  Show Profile  Visit eloise's Homepage
Per me fine gennaio ba bene. Ma anche prima. Comunque sia, già tutti gli interventi nati ora a margine, sono già stati interessanti. Mi va bene che la discussione rimanga aperta ufficiosamente anche prima della data ufficiale, per la natura stessa di questa discussione in cui non affrontiamo un testo solo, ma più testi in un approccio corale e ramificato. E' un approccio che mi sta piacendo molto.

Eloise
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Rosella
Senior Member

Italy
316 Posts

Posted - 21/12/2016 :  12:37:04  Show Profile
quote:

Per me fine gennaio ba bene. Ma anche prima. Comunque sia, già tutti gli interventi nati ora a margine, sono già stati interessanti. Mi va bene che la discussione rimanga aperta ufficiosamente anche prima della data ufficiale, per la natura stessa di questa discussione in cui non affrontiamo un testo solo, ma più testi in un approccio corale e ramificato. E' un approccio che mi sta piacendo molto.

Eloise
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D'accordo su tutto
CIAO

Rosella - Gwendydd

"di uno storico parziale, prevenuto e ignorante"
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Rosario
Senior Member

Italy
418 Posts

Posted - 22/12/2016 :  11:06:16  Show Profile
Approfitto dell'apertura ufficiosa della discussione per inserire un libro che mi appena arrivato.

Erano in sei – Alfred Neumann
Arnoldo Mondatori Editore
Collana: Medusa
Traduttore: Ervino Pocar
Ia edizione: 1948

Scritto tra la fine dell’estate 1943
E l’inizio dell’estate 1944

Presentazione di retrocopertina
Dramma più che romanzo. Anche esteriormente, per la forma prevalentemente dialogica che in certi punti non è nemmeno interrotta da didascalie, e per la condensazione degli avvenimenti (un processo: istruttoria, dibattimento, condanna, esecuzione) nelle classiche unità di tempo e di luogo.
... in questo romanzo, sullo sfondo della contemporanea e vissuta e sofferta follia hitleriana, la "simbolica" tragedia di alcuni ribelli, così diversi di spirito, carattere e cultura, ma così uniti e concordi nella lotta contro il Male: anelli però – questo il sollievo finale – di una catena che stringe tutta la “resistenza” e, col martirio, porterà alla "redenzione".

Motivazione della scelta
L’attualità storica del dramma e la contemporaneità con gli avvenimenti narrati; quasi una cronaca in diretta del processo e dell’esecuzione dei martiri della rosa bianca.



RF
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Margherita
Average Member

Italy
96 Posts

Posted - 22/12/2016 :  23:01:21  Show Profile
D'accordo allora per la fase 4. @Rosario, ho letto anch'io molti anni fa il Doctor F. di Mann. Sono contenta che hai trovato una copia originale della Minerva Mondadori di Erano in sei.
A tutti, mi fa un'enorme piacere leggervi, mi informa e mi sento assieme a delle persone veramente interessate alla lettura e alla cultura: se si guarda in giro oggi è cosa rara. Auguro a tutti buon Natale e Buon Anno. Le date che avete scelto vanno bene anche per me. Io passerò alla fase 4 con il mio romanzo Ognuno muore solo. Spero di non fare pasticci e di scrivere qualcosa di decente.
@Rosario, ancora, io ho riletto Erano in sei e ho fatto anche un riassuntino per ogni capitolo. Non so se serve fammelo sapere.
Ciao a tutti e ancora tanti auguri.

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Margherita
Average Member

Italy
96 Posts

Posted - 22/12/2016 :  23:48:27  Show Profile
PRESENTAZIONE DEL ROMANZO "OGNUNO MUORE SOLO"
Il romanzo è stato scritto nel 1947 da Hans Fallada, pseudonimo di Rudolf Ditzen che morirà nel 1947 consunto dall'alcolismo e dagli psicofarmaci.
Lo stile del romanzo è neorealismo tedesco.

Tutto il romanzo si concentra attorno a dei personaggi che ci appaiono reali, vivi, palpitanti: ci sono delinquenti, spie e delatori che lo fanno per guadagnare qualche soldo e qualche favore, ubriaconi miserandi che collaborano a basso livello con la Polizia del regime. Ci sono poi i personaggi positivi, non iscritti al partito, alcuni sono critici nei confronti del regime, altri si limitano a non partecipare. Vorrei rimarcare che questo romanzo è splendido proprio per la descrizione quasi pittorica dei personaggi e delle situazioni, dell'ambiente, della città e della campagna.
La città principale dove si svolgono per lo più i fatti è Berlino.
Tutte le persone sono impaurite e sanno di non poter parlare o leggere contro Hitler. Tutti si spiano a vicenda.
I coniugi Quandel, lui capo reparto in una fabbrica di falegnameria, lei casalinga, decidono di ribellarsi ad Hitler, dopo la morte in guerra del loro unico figlio. Così scrivono delle cartoline che poi metteranno sulle scale di Palazzi per lo più occupati da uffici e da studi di professionisti.
Le cartoline però vengono regolarmente consegnate da chi le trova alla Polizia segreta che apre una vera e propria caccia all'uomo fantasma, allo scrittore delle cartoline.
Quangel scrive per due anni, 276 cartoline e alcune lettere, delle quali solo 18 non verranno consegnate alla Polizia, tutte le altre 258, verranno consegnate alla Polizia.
L'ispettore Echerch è quello che si occupa della raccolta delle cartoline e della caccia all'uomo fantasma.
Interessante sono le sue parole prima del suicidio.
"Eccomi qui, sono forse l'unico che Otto Quangel abbia convertito con le tue
cartoline. La non servo a niente, Otto Quangel non posso continuare la tua opera. Sono troppo vigliacco. Il tuo unico seguace, Otto Quangel!" - Trasse rapidamente fuori la pistola e sparò. Questa volta non aveva tramato.-
Sempre per darvi un saggio di questo grande scrittore riporto la descrizione che ne fa del Presidente Feisler, personaggio veramente esistito quale responsabile e giudice Capo del Tribunale di Berlino:
"la bocca era volgare, quella bocca dalle labbra dure, .... e anche le mani, con le loro dita lunghe e nodose, dita come gli artigli di un avvoltoio: quando faceva domande particolarmente offensive, quelle dita si contraevano come se frugassero nella carne delle vittime."

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ombra
Senior Member

296 Posts

Posted - 23/12/2016 :  17:23:44  Show Profile  Visit ombra's Homepage
Ok anche per me la tempistica e l'idea di lasciare la discussione aperta.
Approfitto per far gli auguri a tutti, sono davvero contenta che Margherita abbia inserito questa ventata di novità che ci ha fatto riprendere.

Buone feste

Marta

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