Il Calamaio Bianco

Tra le righe dell'Albania

Ada Negri, la poetessa degli ultimi

apr 242019

Ada Negri può essere ad oggi considerata la prima scrittrice italiana proveniente dalla classe operaia. Figlia di Giuseppe un manovale e di Vittoria Cornalba una tessitrice, Ada conosce e vive un'infanzia molto solitaria, trascorrendo la maggior parte del tempo nella loggia da portiera dove lavorava la nonna, un pezzo di vita che descrive bene nel suo romanzo autobiografico Stella mattutina. Sua madre, tra mille sacrifici, le permette di studiare e di ottenere così il diploma di insegnante elementare. Ada grata alla sua mamma per averle dato modo di avere una buona istruzione, accetta il lavoro di insegnante presso la scuola elementare Motta Visconti di Pavia.

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Nel 1892, la vena poetica della giovane donna è già viva, tanto da consentirle la pubblicazione della prima raccolta di poesie nel volume Fatalità, opera per cui la poetessa riscuote un grande successo, tanto da guadagnarsi il titolo di "professoressa" e poter così insegnare nei licei.

Ada, nel 1896, sposa Federico Garlanda e da questa unione, nel 1904, nasce Bianca, sua unica figlia. Il matrimonio non dura a lungo, la coppia si separa e la Negri decide di trasferirsi in Svizzera, poco prima dell'inizio della Grande Guerra. Nel Paese elvetico, la poetessa intraprende una relazione sentimentale piuttosto tormentata, di cui parla dettagliatamente ne Il libro di Mara pubblicato nel 1919. Un volume che desta scalpore, considerata la franchezza della scrittura, in una Italia fortemente cattolica e conservatrice.

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Affronta anche problematiche sociali, Ada Negri, con idee tendenzialmente rivoluzionarie, se pur espresse in maniera moderata, in Tempeste, la sua seconda collezione di poesie. A questo periodo patriottico-rivoluzionario, seguono diverse pubblicazioni in cui la poetessa, abbandona il suo spirito libertino, diventando più introspettiva e profonda. Tra gli scritti di questi anni spiccano Esilio e Le soliteire, una raccolta di quattordici racconti, in cui la scrittrice narra la sua visione del mondo, visto con gli occhi di una ragazza modesta di umili origini. Ada Negri è la prima donna ad entrare a far parte dell'Accademia Italiana, nel 1940. Muore nel 1945. Vincitrice del premio Milli per la poesia e del Premio Mussolini per la carriera, si ricorda di lei l'opera postuma Oltre, in cui Ada propone un'agiografia di Santa Caterina da Siena.

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La lirica di Ada Negri, nasce a sostegno degli umili e contro ogni ingiustizia sociale: urla, se pur in maniera discreta, la voglia di uguaglianza e parità. Negli anni però si trasforma, sino a vestire i panni di una poesia equilibrata, dai toni smussati, abbandonando quel sentimento rivoluzionario che la caratterizza e la anima nei primi anni.

Lo stile di Ada negri, sembra riprendere la maniera dei veristi, adattandosi a forme nuove, in un modo più aggraziato e sommesso, che si eleva all’ennesima potenza quando l’autrice parla di se stessa e della sua vita.

Pasqua di Ada Negri

apr 212019

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E con un ramo di mandorlo in fiore,

a le finestre batto e dico: "Aprite!

Cristo è risorto e germinan le vite

nuove e ritorna con l’april l’amore

Amatevi tra voi pei dolci e belli

sogni ch’oggi fioriscon sulla terra,

uomini della penna e della guerra,

uomini della vanga e dei martelli.

Aprite i cuori. In essi irrompa intera

di questo dì l’eterna giovinezza"

lo passo e canto che la vita è bellezza.

Passa e canta con me la primavera.

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