Il Calamaio Bianco

Tra le righe dell'Albania

Eudora Welty, la scrittrice garbata

giu 222019

Eudora Welty nasce nel 1909 a Jackson nel Mississippi. La città natale sarà la sua fissa dimora per tutti i suoi settant’anni di vita, durante i quali non abbandonerà mai la casa dove è nata. Una buona famiglia e un buon lavoro come agente pubblicitario, hanno fatto sì che la vita di Eudora fosse serena e placida, senza avvenimenti particolari. Complice della sua esistenza tranquilla, il suo stesso carattere propenso alla mitezza, che le ha evitato sofferenze - nessun amore tormentato ha movimentato la sua vita - e le ha permesso un' osservazione del mondo circostante serena e obiettiva, permettendole di scrivere libri pregni di realismo, dove spesso si è ritrovata a descrivere vite famigliari che non le sono mai appartenute, avendo conosciuto solo la sua famiglia d'origine.undefined

La scrittrice ha avuto anche un’altra passione: la macchina fotografica. Uno strumento caro a Eudora, che le permette di ritrarre immagini di forte impatto emotivo. Una persona riservata, quindi, dedita alla solitudine e all’anonimato, tanto che ha lei stessa dichiarato, che mai le sarebbe piaciuto leggere una sua autobiografia. Persona estremamente sincera Eudora, di una schiettezza che riversa tutta nelle sue opere, che si distinguono per delicatezza e sobrietà.

Sia i romanzi che le fotografie, narrano di piccoli momenti dell’esistenza, completamente liberi da ogni giudizio e influenza dell'autrice. La penna della Welty è semplice, di una semplicità che non diventa mai banale, vestita di una eleganza unica e speciale. Eudora non è mai stata ambiziosa e non ha mai scritto per pura ambizione: come lei spesso ha affermato, le "capitava" di scrivere. Una passione, quindi, la sua, esplosa sin da quando era bambina. Non appena ha avuto la sensazione che i suoi racconti potessero essere interessanti, ha iniziato a inviarli alle riviste che pensava potessero pubblicarli e così ha riscosso i suoi primi successi, affiancando l’attività-passione di scrittrice a quella di agente pubblicitario.

I racconti della scrittrice americana, sono stati pubblicati decisamente prima rispetto alla diffusione della sua fama e del suo nome tra i lettori di romanzi. Cosa stranissima questa, che va contro i dettami dell’editoria stessa, visto che il pubblico dei romanzi assicura un volume di vendite decisamente maggiore. Una coltre di verde il suo racconto d’esordio e ad oggi uno dei suoi libri più famosi, viene pubblicato nel 1937, parecchio prima del suo romanzo d’esordio Lo sposo brigante, che vede gli albori nel 1942. Questo è l’emblema del motivo che ha sempre spinto Eudora alla scrittura: il piacere.undefined

Cosa racconta la Welty nei suoi libri? Vicende personali, spesso cariche di sofferenza, narrate in maniera delicata e raffinata, se pur nella totale trasparenza e semplicità. Non manca l'ironia nella sua scrittura, non manca la pace e il dolore, non manca il pathos, ma quello vero, quello umano. Grande la capacità della scrittrice nel delineare i personaggi, abile nel saper disegnare i loro contorni fisici e caratteriali ancor prima di narrare le loro storie. La Welty ha sempre sottolineato l'importanza di esaltare i sentimenti e le emozioni dei suoi personaggi: senza questi elementi sarebbe alquanto improbabile raccontarne le storie.

Altro fattore non trascurabile nella narrativa della Welty è l’ambientazione, quelli che sono i paesaggi che fanno da sfondo alle storie narrate. Prevale su tutti il Sud, presentato come un posto dove i legami sono importanti e molto profondi, dove tutti si conoscono e dove il sorriso è un dono da non negare a nessuno. È altrettanto vero che Eudora Welty ha sempre vissuto nella sua Jackson, un ambiente completamente diverso da quello di New York, a lei totalmente sconosciuto e pertanto ha potuto raccontare solo di questa parte d'America.undefined

Il libro simbolo della Welty, quello più rappresentativo del suo stile e della sua scrittura è La figlia dell’ottimista, un romanzo breve - non più di duecento pagine – che vede come protagonista un dramma famigliare, che però arriva al lettore privato da ogni crudezza e narrato in maniera mite e delicata. Spicca in maniera potente lo stile della scrittrice e la sua capacità di delineare perfettamente i personaggi. Una lettura scorrevole, in cui ironia ed elementi grotteschi non mancano, pur non creando mai confusione e non oscurando mai la capacità empatica della trama. Del resto la garbatezza e la linearità sono due elementi che hanno contraddistinto sempre lo stile narrativo della Welty e non solo. Quello che si ricorda di lei, come persona, è la sua riservatezza e cordialità, che non ha mai perso, né messo in discussione, anche quando la fila di lettori desiderosi di comunicare con lei e continuare a leggerla, si è fatta visibilmente corposa.

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