Il Calamaio Bianco

Tra le righe dell'Albania

Negli occhi di lei. Antologia di scrittrici ucraine contemporanee, a cura di Lorenzo Pompeo

apr 182021

Di domenica, fino all’alba, dopo l’alba e il tramonto del sole, fino alla messa, durante le letture del Vangelo e dopo la triplice benedizione del sacerdote, a Tysova Ryvnja, a piena voce o con sussurri di un’altra conversazione rispetto a quanti sostengono che

                                 O scoppierà una nuova guerra,
                          oppure sul paese cadrà un’altra punizione,
                          e l’ora della pace toccherà agli uomini
                                   forse solo dopo la morte.


Ma così non fu e non poteva essere.Perché né a Tysova Ryvnja né altrove, dove si fosse posato il piede di quei soldati di tutto il mondo e di quei commercianti di tutto il mondo, di quei villaggi circondati dalle montagne e battuti dai venti, ai quali è piaciuto il nome dell’albero più resistente di tutti, il tasso, a nessuno, né a un duro né a un fifone né ad altri, era mai capitato un tale prodigio: una persona sana come un pesce alla sera, al mattino rimane a dormire sul fienile per tre anni lì sul posto dove si era addormentato. E lui era rimasto a dormire notte e giorno non durante le feste di Pasqua o dopo la lettura delle carte, ma proprio così:davanti agli occhi della cognata, che per poco non era svenuta, un mattino, dopo tre giorni di non esistenza, si era alzato, aveva contemplato, non riconoscendole, le pareti, e anche se non troppo risolutamente, era riuscito ad arrivare con le sue gambe alla porta, per raggiungere a tentoni, dopo il sonno notturno, la latrina. Dopodiché, come riferiscono poi i volontari dello spettegolare sulle sciagure e le fortune altrui, ai fifoni si drizzarono i capelli, ai duri gli occhi si trasformarono in sale. Perdona, o Signore, tutti questi rumori, queste bugie e queste fantasie. L’unica verità consisteva nel fatto che Timofij Sanduljak, un sabato mattina, se ne tornò dall’altro mondo, dove a nessuno era ancora toccato in sorte di trovarsi e di tornare da lì vivo. E il fatto che Sanduljak si fosse trovato all’altro mondo, a Tysova Ryvnja non lo metteva in dubbio neanche un bambino piccolo e non lo dicevano solo gli ammuffiti giusti, i riconosciuti guaritori, ma anche i ladri belli e fatti e gli imbroglioni matricolati.

– E tu chi sei? – Timofij strabuzzò gli occhi ancora un po’ assonnati, un po’ ubriachi e gonfi, guardando la nuora Sofia, alzandosi dal letto sorprendentemente certo che a un estraneo, qualora una cosa del genere fosse successa a casa, poteva apparire così: un uomo che non aveva fatto in tempo a fare un sonnellino come si deve, e poi dei levrieri inquieti o un onnipresente vecchio spiritello della casa lo avevano spinto a fare qualche marachella nel podere. Sofia proprio in quel momento spingeva nella stufa con l’attizzatoio la forma con l’impasto per il pane. Così per la sorpresa, anche se lo avesse voluto, non sarebbe potuta cadere che sulla panchina fredda vicino alla stufa.

L’attizzatoio in un attimo le cadde dalle mani, colpendo le dita dei piedi ma, spaventata a morte com’era, Sofia non se ne accorse nemmeno. Per un attimo guardò senza capire, inorridita, quasi fuori di sé, il vecchio canuto nudo, simile a uno scheletro, con la pelle secca e con i capelli grassi che gli pendevano, con la lunga barba bianca, il quale taceva, ma le andò incontro con decisione strappandosi dal naso, mentre camminava, il sottile e trasparente tubicino. (estratto di Apocalypsis di Maria Matio)

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Negli occhi di lei. Antologia di scrittrici ucraine contemporanee, edito Besa Muci 2021, AA.VV. di Lorenzo Pompeo, curatore e traduttore dell'opera, è una raccolta di racconti interamente dedicata alla prosa femminile ucraina. Sono diverse le narrazioni che la compongono, differenti per stile, contenuti, messaggio che contengono, tutte nate dalla penna di autrici ucraine protagoniste assolute del panorama letterario del loro paese, ma pressoché sconosciute in Italia. Decisamente particolare la prosa femminile ucraina e fortemente interessante, non solo analizzandola dal punto di vista letterario, ma anche da quello socio-culturale. Basti pensare che la lingua stessa è stata potentemente influenzata dalle vicissitudini che la nazione ha attraversato e proprio per questo, scrivere in ucraino non è così scontato e semplice, come può essere per qualsiasi scrittore di qualsiasi altra nazione. Una raccolta, quindi, che contiene "un campione variegato di scrittrici", già molto differenti tra loro, per scrittura e contenuti riportati, che appartenenti a epoche differenti, rendono alquanto difficoltosa la ricerca di punti in comune tra loro. Quello che si può, con certezza, ammettere che questo Negli occhi di lei, consegna al lettore una lettura che sa di nuovo, di grande impatto emotivo e offre spunti di riflessione e ragionamenti su una realtà letteraria, che merita tutta l'attenzione del lettore italiano. Ci piace concludere questo breve articolo con un significativo estratto dall'introduzione di Lorenzo Pompeo

Un altro elemento importante che vale la pena mettere qui in luce è il ruolo della città di Kyjiv, unico e centrale nella prosa di queste autrici. La capitale rappresenta il centro dove converge la vita culturale del paese, il luogo dove pulsa la vita moderna, l’unica vera e propria me-tropoli ucraina. Anche le scrittrici nate nelle regioni più remote prima o poi quasi sempre si trasferiscono a Kyjiv. Per diversi motivi le storie ambientate in altre regioni assumono un colorito locale, una sorta di “retrogusto provinciale” che però può aggiungere un sapore caratte-ristico a una narrazione (come nel caso del racconto di Maria Matios). Tuttavia in quasi tutte le autrici vi è un rapporto ambiguo con la metropoli: malgrado rappresenti la meta, il punto di arrivo, una volta raggiunto, vi affiora subito un sottile senso di disagio e di disorienta-mento, legati solitamente alla delusione delle promesse di una vita migliore. Ed è anche per questo che molte protagoniste delle storie ambientate a Kyjiv sognano terre lontane, viaggi in luoghi esotici o semplicemente un luogo dove sia possibile trovare una realizzazione nella sfera lavorativa e/o sentimentale, dove le due sfere possano convivere in armonia.

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