Il blog di Rosella Rapa

Tourismi letterari

P.F.S. - Timeless

mag 082022

Timeless – Serie televisiva

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Dal giorno in cui il mitico H.G. Well "inventò" la Macchina del Tempo, abbiamo visto ogni genere di viaggio: con una macchina, con una chiave, con una porta, con una astronave, con una bacchetta magica...

Timeless inizia nel più classico dei modi. Uno scienziato progetta una sorta di globo con la possibilità di attraversare il tempo, e costruisce ben due macchine: uno scalcinato prototipo e la potente "nave madre" . Il giorno del collaudo si avvicina, ma...
"Quando un misterioso criminale ruba (...) una macchina del tempo per cambiare il passato e distruggere gli Stati Uniti d'America, uno scienziato (Rufus), una storica (Lucy) e un soldato (Wyatt) si uniscono per salvare il mondo" ... (tratto da Wikipedia.it)

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Inizia così una rincorsa che porta i tre eroi a percorrere i meandri della loro storia (quella degli Stati Uniti d'America) mettendo alla prova le loro capacità, avendo come unico aiuto la conoscenza del passato, che permette di sventare complotti, precedere i killer, aiutare personaggi famosi. Un team a terra risolve i problemi neccanici.
La particolarità di questa serie sta proprio nel proporre luoghi e interpreti che vissero davvero, esplorando le loro storie e facendo scoperte straordinarie. Vengono affrontati temi legati al razzismo (lo scienziato è nero) e all emancipazione femminile.

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Pian piano le storie si fanno sempre più intricate, all'ombra di una misteriosa organizzazone che vuole alterare il tempo per i suoi scopi criminosi e incomprensibili, con un ambiguo e bellissimo avventuriero (Flynn) che si è unito ai ben più pericolosi criminali per scopi suoi personali.
Nonostante gli sforzi dei protagonisti, il tempo in qualche modo viene sempre alterato. Al loro ritorno nel "presente" si vedono modificati i giornali d'epoca e i libri di storia, in più persone care scompaiono e ricompaiono, inserendo una questione personale nei viaggi. A volte le interferenze temporali si risolvono a favore dei personaggi lasciati nel loro tempo, a volte purtroppo no, ma la linea temporale, quella che porta al presente, viene salvaguardata.

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La serie è molto corta, una stagione e mezza, più un film conclusivo. Mirabili colpi di scena, che ovviamente non si possono svelare.
E' un vero peccato che una serie così particolare abbia avuto vita tanto breve. E' forse più interessante per noi Europei che per gli Americani USA; io mi sono resa conto di quanto poco conosciamo la storia del nuovo continente e anche altre discipline, persino le unità di misura e il modo di scrivere i numeri sono diversi. Al Liceo avevo studiato a fondo la storia degli antichi Greci e Romani, ma niente delle delle Americhe. Gli appassionati di storia potranno divertirsi, e chi non l'ha mai considerata sarà piacevolmente sorpreso. La poca attenzione che si ha da noi è visibibile sulla grande Wikipedia: potete trovare dettagliate informazioni sulla serie su Wikipedia.eg, in italiano c'è solo il paragrafo citato prima.
E' una serie adatta a tutti (esclusi i bambini soli davanti alla TV) , interessante, piacevole coinvolgente. Cercatela.

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P.(F.)S. - Radioactive

mar 082022

Giornata Mondiale della Donna

Radioactive:

Vita e Scoperte di Madame Curie

 

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Fanta-Scienza? No, no, questa volta è Scienza Vera; la parte Fantastica, raccontata nel film, fu la vita di Maria Skłodowska Curie, nata in Polonia, emigrata a Parigi per poter studiare alla Sorbona Fisica e Matematica.
Ottenne due premi Nobel: uno per Fisica e uno per la Chimica; tuttora è la scienziata più conosciuta e la più importante per le studentesse. Perchè?
E' inconsueto trovare un nome femminile in un ambito accademico riservato per lo più agli uomini. Sorge spontaneo un dubbio: chi era questa Marie? L'assistente del professore? Una sua studentessa? Tutt'altro. C'erano fermenti di emancipazione tra le donne all'inizio del XX secolo, Marie trovò la sua strada per affermarsi, e la trovò con il suo lavoro, perchè più brava, più tenace e più intelligente di altri.

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Il film racconta la sua vicenda, come donna, più che come scienziata, esplorando aspetti della sua vita sentimentale in modo anche molto intimo. La storia di Marie e Pierre, a dispetto di tutto fu molto romantica: la ricerca della Radioattività Naturale fu un lavoro intrapreso separatamente dai due scienziati, che proprio per questo motivo, parlandone, si incontrarono. Si trovarono talmente bene tra loro, da arrivare al matrimonio, continuando a lavorare. C'era amore, certamente, altrimenti Marie non avrebbe mai acconsentito, infatti restò sempre fieramente indipendente, e continuò a firmarsi Marie Skłodowska Curie.

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Io avrei gradito qualche parte dedicata maggiormente ai suoi esperimenti, ma mi sono resa conto che le biografie scientifiche dedicate a Madame Curie non sono poche, e le informazioni tecniche si trovano lì. Invece “Radioactive” vuole mostrarci una persona e i suoi pensieri, dall'adolescenza alla morte, ricordando ciò che ha lasciato al mondo. Non è un documentario. Per definire la portata delle scoperte di Marie, inserisce nel narrato dei “flash forward”, che mostrano le ripercussioni che la scoperta del radio avrà nel corso della Storia. Purtroppo, porterà tanti disastri e pochi benefici, mentre Marie sogna un futuro luminoso per le sue scoperte. Invece, ci saranno tragiche conseguenze, che gli scienziati non si aspettano mai, presi a rincorrere scoperte sempre nuove e sempre più difficili.

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Il film, è ben realizzato come prodotto per la televisione, non da grande sala. Gli abiti sono corretti, le ricostruzioni dei laboratori fedeli alle fotografie d'epoca, le scene di città e campagna ben strutturate. Nell'insieme tuttavia l'ho trovato troppo cupo, troppo nero. Marie è quasi sempre vestita di nero: d'accordo sulla fedeltà fotografica, ma un prodotto video deve essere anche gradevole esteticamente.

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Un'altra cosa che a mio parere è mancata è stata lo scandire del tempo. Si può fare con delle date in sovra impressione o altri piccoli espedienti, e la trovo importante per capire lo svolgersi degli eventi. Anche porre l'accento sui momenti causa-effetto aiuta lo spettatore. Presentare il fatto direttamente, a flash, va bene per un thriller, non per una narrazione.
Narrazione che si occupa non dell'intera vita di Madame Curie, ma solo degli anni inerenti la scoperta del Radio e delle sue proprietà. La famiglia di Maria Skłodowska non viene considerata, nemmeno la sorella Bronisława, medico, con cui ebbe un rapporto molto stretto.
In conclusione, un buon film, ben confezionato, che porta alla luce aspetti poco conosciuti della protagonista, e può stimolare una ricerca più approfondita e più tecnica, per capire il grande contributo portato alla Scienza da Maria Skłodowska, Madame Curie.

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 Date Importanti

1867 Maria Skłodowska nasce a Varsavia

1891 si trasferisce a Parigi per frequentare la Sorbona, dove si laurea in fisica e matematica

1894 Incontro con Pierre Curie

1895 Matrimonio con Pierre Curie

1903 premio Nobel per la fisica (insieme al marito Pierre Curie e ad Antoine Henri Becquerel) per i loro studi sulle radiazioni

1906 morte del marito Pierre Curie, investito da una carrozza

1911 premio Nobel per la Chimica per la scoperta del Polonio e del Radio

1914-1918 va sui campi di battaglia insieme alla figlia Irène per fare radiografie ai soldati

1934 muore per le radiazioni cui il suo fisico era stato esposto e di cui negò sempre la pericolosità.

1935 La figlia maggiore, Irène Joliot-Curie, vince il Nobel per la chimica insieme al marito Frédéric Joliot-Curie

 

Notizie

In Polonia è stato realizzato un film - documentario che cerca di correggere gli "errori" presenti in "Radioacrive". Non l'ho visto, quindi non posso dire nire nulla se non che c'è.

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Il Radio non fu ritenuto pericoloso fino agli anni '930, quando cominciarono a vedersi i primi effetti di una prolungata esposizione. Prima era considerato addirittura benefico, come viene spiegato in questi filmati:

Le Radium Girls: Ragazze che brillavano al buio: https://www.youtube.com/watch?v=Vow58PfDBfA

Perchè il RADIO era considerato SALUTARE? https://www.youtube.com/watch?v=2n5aV1r4_vA

Del canale YouTube Vivi-Everyday

 

 

 

P.F.S - JV05 - I 500 Milioni della Bègum.

mag 282021


I cinquecento milioni della Bégum (1879)

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In questo stranissimo romanzo, che risente di una forte connotazione politica, il mondo delle Indie Nere viene rovesciato. Le Indie Nere erano la ricchezza carbonifera dell'Inghilterra, che sfruttava Scozia, Galles e Irlanda. La Francia non disponeva di tale bacino, ma era in competizione con la Germania su regioni di confine, Alsazia e Lorena, ricche di prezioso combustibile fossile. Sempre in guerra.
Verne, in questo caso molto nazionalista, ci propone due città alternative, l'utopia e la distopia dei suoi tempi. La città ideale e luminosa è naturalmente France-Ville, mentre la scura, dittatoriale, militaresca Stahlstadt è tedesca. Le città vengono create con scopi opposti da due scienziati futuristi, che si ritrovano ad essere gli unici, lontani eredi della Bègum, una ricchissima principessa orientale.
Con idee completamente opposte, i due neo-milionari creano quindi due città, ciascuna proiettata verso il futuro, ma con due tendenze che sono l'una l'opposto dell'altra.

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France Ville è progettata in maniera razionale e gradevole, tante villette con alberi e fiori; è governata democraticamente, segue tutte le regole igieniche allora conosciute, e anche qualcuna di più. Quel che non riuscivo a capire era l'idea di mettere la cucina al primo piano e le camere da letto al piano terra, ma anche questa è fantascienza, come lo è il suo governo, repubblicano naturalmente, e il suo concetto di mutuo aiuto, per cui le capacità di ognuno sono messe al servizio della comunità, ma non si scorda la meritocrazia. Un po' socialista direi.

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L'oscura Stahlstadt al contrario è circocentrica, e il padrone assoluto (il kaiser) vive in una possente torre da cui può dominare tutto; intorno a lui si ergono le buie, alte abitazioni dei dipendenti più importanti (ingegneri, chimici, inventori). Seguono le industrie per la lavorazione del cabone e dell'acciaio, poi altre abitazioni sempre più basse e misere, fino ad arrivare nei lati più esterni, dove s'infilano nel sottosuolo le terrificanti miniere, necessarie per le industrie che forgiano armi. La descrizione della città di Stahlstadt, della sua organizzazione, e della sua produzione industriale sono quanto di peggio si possa immaginare; Verne aveva una più che brillante inventiva, ma qui descrive l'orrore dell'industrializzazione selvaggia e dello sfruttamento dei poveri, ben conosciuti ai suoi tempi.
Le due città sono fin dall'inizio in competizione, ma l'aggressività è tutta dalla parte del teocratico fondatore di Stahlstadt, che vuole distruggere la rivale. Per scoprire come, il solito giovane eroe, un Alsaziano, si fa assumere dal nemico come ingegnere, ma … si fa passare per Svizzero, e parte dal basso, come minatore. Perchè mai?

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L'Alsazia è la regione che ha come capoluogo Strasburgo, città che sorge sul Reno nel lato che ora è Francese. Oggigiorno la città ha dei quartieri e dei sobborghi anche nel lato Tedesco, ma fin dal Medio Evo è stata una regione martoriata, dove i nomi dei paesi sono un misto di francese antico e tedesco altrettanto antico, si beve birra come aperitivo e vino bianco durante un pasto a base di salsicce e crauti. Deliziosa a vedersi, con casette che sembrano quelle delle Fiabe, e tremenda nella memoria, con croci in mezzo ai campi di orzo e fieno che ricordano i soldati caduti e mai tornati a casa, sepolti sotto i “Papaveri Rossi”. (vedi sotto le date)

Il giovane infiltrato non può dichiararsi Alsaziano, perchè verrebbe immediatamente sospettato di poter essere filo-francese; sceglie quindi la nazionalità Svizzera, perchè vi si parla un dialetto simile all'Alsaziano e in questo modo non ha problemi per l'accento. Inoltre un Alsaziano non avrebbe avuto necessità di spostarsi per lavorare nelle miniere, invece... ma guarda: c'è stata un'epoca in cui gli Svizzeri emigravano in cerca di lavoro.

Il progressivo avanzamento verso i “quartieri alti” del nostro giovane eroe offre all'autore l'opportunità di descrivere la lugubre città di Stahlstadt, cerchio dopo cerchio, simili ai gironi infernali. L'evocazione è talmente vivida che critica e pubblico sono sempre stati concordi nel ritenerla la parte più riuscita del romanzo, mentre la delicata France-Ville viene considerata più statica ed improbabile. Un riflesso di queste opinioni lo si vede nella illustrazioni: ho trovato parecchie immagini di Stahlstadt, ma quasi nulla di France-Ville. Facendo anch'io la nazionalista, ho pensato di proporvi qualche antica fotografia della mia Torino, che rispecchia gli stessi aspetti urbanistici di France-Ville.

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Infine, quale città avrà la meglio? Ovviamente quella Francese, ma non per meriti suoi, piuttosto per demeriti dell'avversario. In questo Verne fu profetico, non altrettanto lo fu nell'ipotizzare una veloce fine della guerra.

Questo romanzo, a differenza di molti altri, NON è un libro per ragazzi. E' per adulti, adulti in grado di recepirne le complessità filosofiche, storiche e politiche. Forse per questo non ha avuto molto successo all'estero, perchè molti riferimenti non si possono comprendere se non si conosce un minimo di storia. Io lo lessi da ragazzina, poi da adulta, e poi di nuovo, dopo il viaggio in Alsazia e alcune ricerche. Non c'è nulla da ridere in questa vicenda, ma tanto tanto da riflettere. E poiché l'autore è uno dei Grandi la lettura è assolutamente da consigliare.

Rosella Rapa

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Vale la pena di ricordare le traversie dell'Alsazia, che hanno ispirato la competizione tra la due città del romanzo. La Storia, purtroppo, seguì troppe volte la follia omicida del dittatore di turno.

XVII secolo:
Guerra dei Trent'anni, coinvolge anche cattolici e protestanti: termina con la Pace di Westfalia, nel 1648, che assegna la regione alla Francia, ma i Feudatari Tedeschi rifitutano di riconoscerne l'autorità. Si deve aspettare il 1681 quando Luigi XIV soppresse i Feudi e rese definitiva l'unione alla Francia di tutta l'Alsazia, compresa Strasburgo.

XIX secolo
Guerra franco-prussiana: termina col trattato di Francoforte nel 1871, che asssegna Alsazia e Lorena alla Germania. La Francia parte Imperiale e termina Repubblicana.

XX secolo
1919 al termine della Grande Guerra fu restituita alla Francia con il Trattato di Versailles
1940 viene invasa dalla Germania e annessa al Reich
1947 è riassegnata alla Francia al termine della guerra, che imposta una imponente “francesizzazione“ della zona, che rende il francese la lingua più parlata nella regione, con il progressivo abbandono di tedesco e alsaziano.

Ricordo anche il famosissimo Dottor Albert Schweitzer, medico e filantropo, musicista e musicologo, teologo, filosofo, biblista, premio Nobel per la Pace 1952, nato a Kaysersberg in Alsazia nel 1875, quindi Tedesco e morto a Lambaréné in Africa nel 1965, quindi Francese, dopo aver cambiato nazionalità più volte rimanendo sempre missionario in Africa.

 

P.F.S. - J.V. 03 - Le Indie Nere

mag 192021

J.V. - Le Indie Nere (1877)

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In Scozia la prima colazione consiste di 3 o 4 portate; prima il Porridge bollente, poi il piatto principale, con uova, bacon, salsiccia, fagioli, funghetti, pomodori e Haggis. Poi frutta, e per finire tè bollente con toast o scones , burro e marmellata. Sì, ma... cos'è l'Haggis? Sono dei dischi tagliati da un rotolo, di colore e consistenza diversa, ma con una cosa in comune: parlando con estrema delicatezza, fanno vomitare. Sono rimasta per anni nel dubbio atroce di cosa diavolo fosse questo Haggis, finchè Jules me lo ha spiegato: interiora tritate e sangue di pecora, infilate in un budello e bollite. Commenta anche che "il piatto è molto apprezzato dagli scozzesi, non altrettanto dagli stranieri". Provare per credere.

undefinedIl pranzo, importantissimo, a base di Haggis e altre prelibatezze scozzesi (preparato dalla eccellente signora Ford) è l'epicentro di questo romanzo: perchè il marito, Simon Ford minatore che si rifiuta categoricamente di tornare a vivere in superficie, invita l'Ing. James Starr, proprietario ed ex direttore della miniera, a visionare un nuovo tunnel con un nuovo filone carbonifero. Procedendo nell'esplorazione, i due, guidati dal figlio di Simon, Henry, troveranno non solo un giacimento capace di far rinascere la Miniera, ma anche un Grande Lago all'interno di una caverna immensa, in cui porteranno non solo le attività estrattive, ma la città intera, con graziose abitazioni e sale divertimenti. Anche la Chiesa.

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Per darvi un'idea delle dimensioni, in Scozia i laghi (Loch) sono tutti a forma di ellisse allungata. Quelli piccoli hanno le dimensioni del nostro Lago Maggiore, più il lago di Como, più il Lago di Garda messi assieme. Quelli Grandi sono da tre a dieci volte questa dimensione. La città, Coal City, che sorge sulle rive del Lago Sotterraneo, con i minatori che non devono calarsi nei pozzi, diventa talmente ampia, bella e funzionale da attirare turisti in visita (vedi copertina!). La luce è portata dall'elettricità; tutto è perfetto, anche il clima.

La vita procede quindi seguendo nuovissime tecniche di estrazione intervallate da divertimenti sociali, finchè il giovane Henry non si imbatte in una strana creatura: Nell. Si tratta di una ragazzina di circa 16 anni che pare cieca e muta: in realtà ha trascorso la sua breve vita sempre all'interno della grotta, senza luce, e con la sola compagnia di una civetta e di un personaggio ancora più strano, che odia tutti i nuovi abitanti della miniera.

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Nell viene accolta con affetto dalla famiglia Ford e dall'ing. Star, che si prende a cuore il benessere della fanciulla e la sua evoluzione da piccola selvaggia (ma di buon cuore) a ragazzina educata ed inserita nel “viver civile” . Ci troviamo di fronte ad una delle rarissime figure femminili dei romanzi di Verne, che la descrive con molta dolcezza e profondità di sentimento, portando il romanzo dalla fantascienza verso una storia d'amore e d'odio, che coinvolgerà tutti i protagonisti. Magnifica la scena in cui Nell vedrà per la prima volta il sole.

In questa seconda parte del romanzo Verne si dimostra scrittore completo, non un semplice inventore di bizzarrie.
Innanzitutto va ricordato che questo titolo, “Le Indie Nere” è il nome che i Britannici davano alle loro miniere di carbone, nel periodo in cui questo combustibile era prezioso più dell’oro, vale a dire durante il corso di tutta la prima rivoluzione industriale. Il romanzo inizia con un interrogativo quanto mai attuale: quando si esaurirà?

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Nel romanzo si vuol dare una risposta a questo interrogativo con una ipotesi idealizzata del futuro, una miniera inesauribile in una situazione senza pericoli e senza tragedie, anzi foriera di felicità. Jules abbraccia in pieno l’entusiasmo positivistico convinto che la scienza e il progresso siano, se ben usate, i mezzi per rendere migliore la vita dell’uomo. Tuttavia, le mirabili descrizioni dei paesaggi scozzesi (che io adoro) , gli accenni alla storia, i riferimenti a sir Walter Scott e ai suoi romanzi, le passeggiate in Edimburgo, ci portano a pensare che Jules preferisca di gran lunga vivere nel “suo” tempo e nel “suo” mondo, all’aria aperta.

A dispetto della trama variegata, dei protagonisti mirabilmente descritti, delle immagini del sottosuolo così vive che paiono parlare al lettore, pensieri profondamente filosofici pervadono l'opera, nei suoi quadri di di presente e futuro. Eppure, un romanzo così pieno e completo, oggi è quasi dimenticato.

 

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P.F.S. - J.V. 03 - 20.000 Leghe sotto i Mari

mag 092021


J.V. 20.000 Leghe sotto i Mari (1869 - 1870)

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Questo è probabilmente il più famoso tra i romanzi ambientati nelle profondità, anche se siamo sotto le acque, e non sotto la terra. Ho letto questo libro da bambina, e non sapevo cosa fossero le leghe. Cercando sull'enciclopedia (Wikipedia era allora più fantascientifica dei marziani) trovo “leghe=plurale di lega”. E va bene, ma “lega=materiale costituito da due o più metalli” non mi aiutava molto. Quel “sotto i mari” poi, mi faceva pensare a una profondità, e nel romanzo non si arrivava nella Fossa delle Marianne. Un po' più grandicella, riuscii a capire che si trattava di una distanza, e finalmente ho scoperto che equivale a circa 5,5 km. Quella nautica s'intende, usata ancora oggi. Però Wikipedia, oggi, mi dice di considerare le miglia francesi, che equivalgono a circa 3,3 km.
Sarebbe tanto più facile usare il sistema metrico decimale, ma anche la FantaScienza ha i suoi limiti, quindi si può immaginare che un sottomarino sia in grado di contenere e svariati lussuosi appartamenti e persino un organo, ma non che il mondo riesca ad usare delle unità di misura uguali in ogni paese.

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Il romanzo è uno tra i più brillanti per inventiva e ricerca tecnica, con particolari futuribili che tuttavia partono da scoperte scientifiche che ai tempi erano recentissime, e ben studiate. undefined

Mi aveva impressionata la possibilità di camminare sott'acqua con tute sigillate ermeticamente e due sacche di ossigeno sulle spalle, mentre all'epoca i palombari avevano delle tute simili a quelle dei primi astronauti, e respiravano attraverso un lungo tubo che arrivava fino alla nave di appoggio. Era pericolosissimo; il metodo ideato dal Capitano Nemo, invece, era sicuro e agile.

Nemo è un oscuro signore del Mare, che considera il sottomarino la sua casa, volendo sfuggire al mondo esterno. Gli ospiti-prigioneri sono il professor Arronax, studioso di biologia marina e di tutto ciò che suscita il suo interesse, il suo cameriere Conseil (Consiglio) dotato ovviamente di sano buonsenso, e il marinaio cacciatore di balene Ned Lamb. Due francesi e un Canadese: nazionalità che non irritano Nemo, come si capirà durante il viaggio. In effetti la sua prima intenzione era quella di lasciarli affogare, ma, non essendo suoi nemici, li salva, costringendoli però a restare a bordo. del sottomarino. Questo dà lo spunto al professor Arronax per riportare nel suo diario le meraviglie sottomarine, che vanno da una perla gigante ad una piovra ancora più gigante, che riesce, sia pure per poco, ad imprigionare il sottomarino con i suoi tentacoli.

Se nel viaggio al Cento della Terra Verne descriveva animali e piante di ere geologiche passante, qui illustra tutte le novità del suo tempo su flora e fauna marina, ed ipotizza quelle degli abissi. Non mancano tante altre invenzioni per poter gestire la vita in uno spazio chiuso e sempre in movimento. Ma, tra le tante meraviglie, io avevo trovato incredibile che potesse trarre dal mare cibo e tessuti, condizione necessaria per la vita. Oggi si stanno cercando queste possibilità, ma siamo ancora molto indietro, rispetto al Capitano Nemo.

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In “20.000 leghe sotto i mari” si palesa molto evidente l'idea di Verne riguardo al corretto approccio alla scienza, e alle dinamiche interne ad una società “civile” o “avanzata”.

I protagonisti dei romanzi di Verne sono scienziati, ingegneri, giovani desiderosi di apprendere, camerieri fedeli, uomini solidi non corruttibili. Non si crea personaggi in bilico tra tra legge e furfanteria, non accetta gli Indiana Jones, Allan Quartermain, o Sandokan. Il suo fine non è l'avventura di per sé stessa, ma la scoperta scientifica. Quando si incontrano persone che vogliono farsi le proprie regole, sono dei fuori-legge, pericolosi per le persone per bene. In questo romanzo il suo pensiero è rivelato dal rapporto tra il professor Arronax e il Capitano Nemo. Lo scienziato ammira l'inventore, ma lo teme, perchè non è convinto del suo giudizio sulla società “civile”. Come finirà il contrasto, che permea tutte le pagine della narrazione, non si può anticipare.

Anche in altri libri si ritrova questo “modus vivendi” che rispecchia l'idea che Jules Verne ha della scienza: ottima e accettabile se messa al servizio di tutti, per migliorare la vita anche dei più deboli; negativa e pericolosa quando è nelle mani di persone malvagie, ambiziose, egoiste. Come dargli torto?

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