Il blog di Rosella Rapa

Tourismi letterari

Io non salverò il Pianeta

set 162023

 

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Io non salverò il Pianeta.

Con mio marito possiedo un'auto ibrida. Una in due. Raccolgo gli oli esausti, separo organico, vetro, plastica, carta. Ho trovato un modo per riciclare l'acqua che si usa lavando l'insalata e altre verdure. Cerco di acquistare cibo biologico. Non uso la elettricità quando posso farne a meno. Bevo l'acqua del rubinetto. Compro due vestiti all'anno, uno in inverno e uno in estate, gli altri li riciclo modificando qualcosina, e quando proprio non vanno più li dono per i profughi dai paesi in guerra, insieme a coperte e lenzuola.

Eppure, IO non salverò il Pianeta.

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Infatti chi sarei io, minuscolo agglomerato di acqua e carbonio, per dire che salverò un Pianeta? Con terre, acqua, acqua dolce, acqua salata, boschi, fiori, montagne, colline, deserti e ghiacciai? Il Pianeta, su cui poggio i piedi, esiste da miliardi di anni, e ha visto catastrofi naturali che nemmeno riusciamo ad immaginare: lo scontro con un altro pianeta, le piogge di asteroidi, i vulcani sempre attivi, e, infine, una serie di connessioni inspiegabili che hanno portato all'origine di esseri capaci di muoversi, nutrirsi, riprodursi: la VITA. Che esiste da centinaia di milioni di anni. Io sono qui da 60 anni, ed è già tanto. L'Homo, che ci ostiniamo a chiamare sapiens, è qui da circa 200.000 mila anni. Sembra che questa nostra specie abbia la capacitò di distruggere tutto quanto lo circonda, compresi i suoi simili, ma non ha altrettanta capacità di riparare al male fatto. Così ci troviamo al capolinea, cioè al punto in cui sembra che non ci sia quasi più nulla da distruggere e ci è venuta paura.

Ma non a tutti.

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Chi è che non ha paura? Purtroppo chi ha in mano molto potere, usato per continuare a distruggere. Forse è una nuova specie, che ha perso qualcosa rispetto al sapiens, mantenendo solo la parte più rozza e primitiva, quella dell'alba dei tempi. In altri casi, il genere homo, maschile femminile o altro, si dimostra capace di debellare Malattie, studiare l'Universo, studiare anche la storie di Terre e Mari. Eppure, nemmeno questo salverà il Pianeta.

Il Pianeta si salverà da solo.

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In un modo o nell'altro, si rivolterà contro le sue stesse creature, e ne seguirà un bel cataclisma globale, dopo di che si riprenderà senza di noi, errore dell'evoluzione.

Quindi, dovremmo incrociare le braccia, in attesa della catastrofe annunciata? Certo che no.

Io non posso salvare il Pianeta, ma posso cercare di proteggere il mio ecosistema, il mio angolo di mondo, in modo che sopravviva almeno per i miei figli, e per i miei nipoti o forse pronipoti, se ce ne saranno.

Perchè non è così scontato.

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 I giovani guardano con preoccupazione al futuro del loro Habitat, e si chiedono se avere figli abbia un senso. Spero diventino meno pessimisti, perchè abbiamo ancora ambienti naturali molto belli, e molte conoscenze che aiutano a vivere bene, e a combattere malattie incurabili anche solo due generazioni fa. Ce la possiamo fare, se la lotta sarà nostra, nata dall'istinto di sopravvivenza, capace di combattere la distruzione.

 

Non per Salvare il Pianeta, molto più semplicemente per salvare noi stessi.

 

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Eroi e Grandi Capi Indiani - Recensione

ago 272023

Eroi e Grandi Capi Indiani - Recensione

Raccontati da Charles Eastman,
Prima edizione in italiano

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Charles Eastman (1858 1939) , il primo Nativo laureato in Bio-Medicina, co-fondatore dei Boy Scout, racconta la storia dei suoi eroi, grandi capi indiani, grandi guerrieri di un tempo passato, che vivevano e combattevano nelle grandi praterie. Alcuni sono universalmente conosciuti, altri meno, ma di tutti viene tracciato un ritratto che comunica vigore e rispetto.

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Si nota subito come l'autore sappia destreggiarsi nella scrittura con molta abilità. Il narrato scorre fluido, i personaggi appaiono vividi e a tutto tondo. Non vengono descritti con minuzie tutti i particolari della loro vita, solo eventi speciali che diedero loro un nome da guerriero e fecero comprendere a tutti il loro carattere. Abbiamo quindi una serie di racconti, ciascuno con una sua particolarità, che ci dipingono personaggi dalle caratteristiche molto diverse: in alcuni l'impetuosità prevale sulla saggezza, in altri il raziocinio predomina sulla furia.
Le vite di questi grandi uomini si intrecciano tutte con l'avanzata dell'Uomo Bianco e su come sarebbe stato più efficace rispondere a chi stava loro rubando tutto. Alcuni parteciparono alla Battaglia di Little Big Horn, il Colonnello Custer, pur sconfitto, si guadagnò il loro rispetto, a differenza di altri Generali esaltati dai Bianchi.

Un altro elemento che accomuna questi guerrieri è la costruzione della Ferrovia.
Inizialmente i Nativi non si opposero al passaggio della “Strada Ferrata” , perchè era stato promesso loro che avrebbero mantenuti intatti i propri territori. Invece, al compimento della rotaie e al passaggio dei primi treni, cominciarono ad essere costruite stazioni, empori, pub, alberghi e abitazioni. Furono piazzati Fortini Militari a protezione dei Coloni. I Nativi si sentirono oltraggiati, e da qui nacquero le tensioni più forti, gli assalti da parte di gruppi di sbandati e infine le guerre.

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E' impossibile raccontare nel dettaglio di tutti gli eroi che Eastman descrive, alcuni “belli come un Apollo”. E' meglio lasciare alle sue parole, che non mancano di spirito e di arguzia, i pareri su questi grandi del passato, dell'Iliade Indiana. Ne risulta un libro interessante e completo, che tutti possono leggere, scorrevole ed interessante.

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A parer mio, può attrarre anche i ragazzi, i giovani, se ancora leggono. Io sono cresciuta con i Grandi del passato (Salgari, Verne, Stevenson, Mark Twain …) che appassionavano parlando di luoghi lontani, però con personaggi inventati e forzatamente adattati al pensiero corrente dei loro tempi. Qui invece abbiamo racconti veri, opera di un Nativo vero, che ci regalano tutto il fascino di un mondo perduto, quello delle grandi avventure e della vita umana a stretto contatto con la natura, cosa che oggi cerchiamo disperatamente, dopo averla distrutta in modo dissennato.

Il giorno del valore dell’individuo e dell'uguaglianza tra uomo e uomo doveva cedere alle terribili forze della civilizzazione, al gioco di massa del materialismo, alla cupidigia del commercio con il suo gemello, la politica. (Charles Eastman)

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In Alaska - presentazione

ago 162023

In Alaska – Il Paese degli uomini liberi

di Raffaella Milandri

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Non ho ancora letto questo libro, mi sono dedicata ai Nativi Americani, ma il tema mi affascina. Da sempre sogno viaggi nei paesi del nord. Purtroppo sono limitata da una malattia che col freddo proprio non va d'accordo... Raffaella Milandri mi aiuta a sognare.
Riporto quindi il commento di Piergiorgio Valbonetti (2018)

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Un libro intenso che racconta, attraverso un viaggio in solitaria, la scoperta dell’Alaska. Lassù tra le foreste e ancora più a nord nella tundra e tra i ghiacci, una “Ultima Frontiera” che contrappone la sicurezza della vita comoda, moderna e consumistica, alla incertezza costante di chi ha scelto la libertà. In un viaggio in solitaria di oltre 10.000 chilometri in Alaska, l’autrice, attivista per i diritti umani, percorre i sentieri dei cercatori d’oro, dei pionieri e dei cacciatori di balene.

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Le sue esperienze più intense sono oltre il Circolo Polare Artico, dove la solitudine tocca le vette più alte e il silenzio bianco regna sovrano. Lassù, ai confini del mondo, l'autrice si imbatte in una natura umana forte e gentile, ma tocca con mano i risultati catastrofici del riscaldamento globale e delle crudeltà dell’Uomo Bianco. Sarà il capitano Roy, del popolo Inupiaq, ad aprirle le porte alle tradizioni antiche della sua gente, ma anche a rivelarle la dura realtà di un mondo senza scrupoli in lotta per il petrolio e per il denaro; un mondo dove l’orso polare — il gigante gentile dell’Artico— è tra le prime vittime di cambiamenti irreversibili.

Partecipazione a Teleromagna con Piergiorgio Valbonetti 2018

Pubblicato da Mauna Kea Edizioni, 2019.

 

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Persuasione - film 2023

ago 022023

Persuasione – Film 2023

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Jane Austen scrisse il suo romanzo "Persuasione" negli anni '10 dell'800; fu pubblicato postumo nel 1818, ed ancor oggi affascina i suoi fan, insieme agli altri cinque romanzi. Jane morì troppo presto, e nonostante i tentativi di resuscitarla attraverso film, serie, pubblicazione degli incompiuti e prove di emulazione si ripetano a catena, niente può stare al suo livello.

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Questo ultimo film è parecchio sotto il suo livello, giù in cantina dove dovrebbe restare. Persuasione è il romanzo più completo e più psicologicamente riuscito di Jane, che, pagina dopo pagina costruisce i tanti personaggi dando loro una evoluzione di pensieri e atteggiamenti, che porterà tutti ad un finale piacevole. Anne, la protagonista, è descritta a malapena nel suo aspetto esteriore, ma il suo profondo "io" cresce emotivamente accompagnando il lettore anche nelle vicende altrui. L'autrice abbandona l'alta società che si basa su inchini e frivolezze per entrare in contatto con un mondo più semplice, dove le donne si muovono con maggiore autonomia e sono abituate a decidere per se stesse, tutte tranne la timida Anne, che a vent'anni viene "persuasa" dalla sua tutrice ed amica a non sposare un ufficiale di marina senza denaro. Passano otto anni di infelicità, e l'innamorato riappare. La vicenda ha inizio.

 

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Fin qui, il libro. Il film comincia subito male: per dare una versione più moderna e sbarazzina di Anne il personaggio viene completamente stravolto, privandolo di tutti i suoi sentimenti e del senso di inferiorità che la porta a svalutare la propria opinione nei confronti degli altri. La tutrice (di colore) si vede appena. A questo punto non si capisce perchè il titolo sia “Persuasione”, non vedendo chi persuade chi.

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Mentre il padre di Anne, con la sorella maggiore, deve spostarsi a Bath perchè sommerso dai debiti, Anne va dalla sorella minore, che ha sposato un ricco agricoltore e l'intera famiglia di lui, che non vediamo, a parte una sorella minore, Louisa. La famiglia è di colore per indicare l'inclusione che noi moderni riteniamo doverosa, ma che ai tempi di Jane Austen non era proprio possibile. Ed è snaturata anche questa famiglia, i cui tratti importanti erano l'affetto reciproco, la generosità, l'ospitalità, la semplicità, L' INCLUSIONE di parenti, vicini, amici nella famiglia stessa. Louisa, che avrà un ruolo importante, è sciatta, vestita male e poco attraente. Viene completamente cancellata l'amica povera di Anne, che invece ha una parte molto importante nella maturazione della protagonista La moglie dell'ammiraglio che ha affittato la residenza di Anne resta in ombra, mentre dovrebbe essere una donna energica, poco incline alle convenzioni, e con molto senso pratico. Per Jane, era la donna del futuro.

Tutti i personaggi sono piatti come fogli di carta, totalmente inespressivi. Gli attori sembrano marionette, e si ha l'impressione che siano fuori posto, lì per caso. Fa eccezione la sorella minore di Anne, Mary, le cui scenate sono trasformate in crisi isteriche, che comunque la definiscono bene.

 

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Se qualcuno guarda questo film pensando che sia una trasposizione corretta del romanzo, è stato mal consigliato. Per vedere un bel film, che riesce a comprendere tutte le sfumature del romanzo, si può scegliere il film precedente Persuasione 1995. L'attrice che interpreta Anne "parla" con gli occhi e racconta in questo modo tutta la sua storia. La vera storia di una crescita interiore.

Anne 2020

 Anne 1995

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Fy - Peter Pan e Wendy 2023

lug 222023

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Peter Pan e Wendy - Film 2023

Da quando nel 1902 (sì 121 anni fa) J.M. Barrie scrisse la prima fiaba con protagonista Peter Pan, ci sono state infinite rivisitazioni della storia del bambino che non vuole crescere, praticamente tutte ispirate alla vicenda più famosa, quella con Wendy e i suoi fratellini. Esordì come commedia nel 1904, per il romanzo si dovette aspettare fino al 1911, e per la prima trasposizione cinematografica, muta e in bianco e nero, "solo" il 1924. La versione più famosa rimane quella di Walt Disney, lungometraggio a cartoni animati, del 1953, ammirata da generazioni di bambini (e di adulti...)

undefinedIo ho visto e rivisto tutte le versioni che ho trovato, e anche gli spin-off, compresa una commedia dal vivo con le musiche di Edoardo Bennato, che so a memoria. Quest'ultima versione cinematografica l'ho presa subito sulla piattaforma Disney perchè è rientrata nella polemica nero/non nero: al posto della solita Trilli bionda con occhi verdi, magicamente è comparsa una Trilli nera!

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Fin qui, la cosa non mi ha impressionata molto. Nei corti dedicati a Trilli ho visto Fatine viola, rosa, azzurre, buone, cattive, dispettose, simpatiche... e la nuova Trilli è SIMPATICA! Niente affatto gelosa, buona di cuore e solidale con Wendy, insieme a Giglio Tigrato, la Principessa Indiana (ops... la Giovane Nativa Americana!). Queste ragazze non fanno la ruota intorno a Peter Pan, non hanno paura di Capitan Uncino e dei suoi Pirati, sanno combattere e fanno gruppo, rimarcando a Peter i suoi errori, a differenza dei bimbi e bimbe sperduti, che credono a tutte le vanterie di Peter Pan, e si appoggiano a lui in tutto.

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Con una manciata di modernità, un pizzico di ritorno alle origini, pescando qua e là da tutte le versioni esistenti, Peter Pan e Wendy dovrebbe forse intitolarsi Wendy e Peter Pan, perchè vengono ribaltati molti stereotipi intrinseci alla vicenda, che si sono accumulati dal 1904 al 1974 almeno. Soprattutto, il mito della “Isola che non c'è” dove si resta sempre bambini, viene messo in discussione paragonandolo a una realtà in cui si cresce, si raggiungono traguardi, si accettano responsabilità, nascono nuovi bambini. La realtà può anche far male, rivelarsi aspra e cattiva, e questo concetto si esplicita in Capitan Uncino. Tuttavia nell'Isola il tempo non scorre: ogni giorno è uguale al giorno precedente, ogni persona è sempre uguale a sé stessa, non può cambiare, mai. Ecco perchè Wendy decide di ritornare.

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La parte più bella, secondo me, è l'amicizia fra Trilli e Wendy: ragazze diverse, appartenenti a mondi diversi, che si capiscono e si aiutano. Nella Fantasia o nella Realtà, questo è il messaggio più confortante per tutti, ragazzi/e e adulti/e.

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