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Alla scoperta del mito

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Il mito è un racconto fantastico legato alle origini e alle usanze di un popolo. Nasce, infatti, come esigenza collettiva di trovare una spiegazione alla genesi propria e del mondo, o una giustificazione delle proprie usanze, leggi, credenze, divieti. È fantastico perché procede attraverso interventi soprannaturali che coinvolgono dei o eroi.

Poiché costituisce la "storia" e l'identità di un popolo, si tramanda da sempre alle generazioni successive come racconto orale. Spesso la rievocazione del mito diventa un momento di cerimonia, rito, danza.

La struttura narrativa del mito si caratterizza per una estrema linearità e brevità. Ogni azione procede in ordine cronologico, e prevale la sfera dell'agire su quella dell'essere, la sfera dell'azione su quella della descrizione.


Perché i fiori sono colorati

«Una volta i fiori erano bianchi e neri, e api, farfalle, insetti volanti... non succhiavano il nettare. Un dio volle donare i colori ai fiori e così prese l'arcobaleno di tutti i colori, lo spezzò e lo sparse sulla Terra. E i fiori, petalo per petalo, diventarono colorati. E il dio ne fu contento. E gli insetti presero a succhiare il nettare dei fiori e finalmente la Terra fu tutta colorata»

[Mattia, Iacopo, Matteo R., Matteo D.P., Costantino]

Come le cose hanno preso colore

«C'erano una volta tre dei: uno verde, uno rosso e uno giallo. Quei tre si odiavano tantissimo ed erano sempre in lotta tra di loro. Un giorno si nascosero tra i pianeti. I tre dei cominciarono a combattere ma il Creatore sentì i botti e andò a vedere cosa succedeva. All'improvviso vide i tre dei combattere e dalla rabbia li fece morire. I tre corpi fecero la terra: il dio verde fece l'erba, il dio rosso fece il fuoco, e il dio giallo fece il fulmine. E il Creatore, pentito, pianse così tanto che le sue lacrime fecero il mare. E così le cose presero colore e vita»

[Matteo P., Shayan, Vittorio, Francesco]

Come mai il dalmata è a macchie

«C'era una volta in un giardino un cane tutto bianco. Il Creatore aveva altri due cani bianchi e non riusciva a distinguerli, così chiese a due dei suoi compagni dei colori con cui colorare questi cani bianchi. Arrivarono i due dei e gli dettero i colori. Il Creatore inzuppò le dita nel secchio del colore nero e iniziò a rincorrere il cane che era fuggito, nel frattempo. Lo acchiappò con le dita sporche di nero e fu così che quel cane è diventato a macchie nere»

[Martina, Matteo V., Giulia, Alice]

Com'è nato l'arcobaleno

«Nel vuoto del cielo il sole risplendeva ogni giorno. Un pomeriggio il sole si scontrò con le nuvole e cominciò a diluviare: inondò le caverne, spezzò gli alberi e gli uomini erano tristi. Il sole però uscì fuori dalle nuvole con la sua forza. Ad un certo punto nel cielo spuntarono sette colori: rosso, giallo, arancione, blu, verde, indaco e violetto. Era nato l'arcobaleno di sette colori. Il sole ritornò a risplendere nel cielo e si mise a giocare con gli uomini perché l'arcobaleno rimase come ponte d'amicizia con loro»

[Jessica, Andrea C., Andrea D.V., Federico, Erica, Alessia]

Era assente: Maria Sara

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>> Sul tema del mito vedi anche:
Il mito della creazione

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