Il Blog di Davide Morelli

Pensieri di un pontederese (Sozzifanti mon amour)

Pasolini ci avrebbe odiato tutti!

giu 092024

 undefined

 

 

Voi leggete, studiate, citate, amate Pasolini, ma non considerate un piccolo particolare fondamentale alla comprensione delle opere del poeta friulano. Pasolini ci avrebbe odiato tutti. L’aveva previsto che la televisione ci avrebbe reso tutti piccoloborghesi. Quindi se Pasolini fosse vivo, ci odierebbe in quanto piccoloborghesi, in quanto non comunisti o in quanto non autenticamente comunisti, visto che lui aveva fatto del comunismo una religione, la religione del suo tempo. E voi donne non pensate di salvarvi. Pasolini vi avrebbe visto come delle predatrici temibilissime dei suoi ragazzi di vita! Pasolini stesso odiava Pasolini in quanto di estrazione piccoloborghese. Pasolini mi avrebbe odiato, come un’insegnante d’italiano, che una volta ebbe a dire di me, guardandomi con disprezzo: “quel piccolo borghese arricchito” (per la cronaca ora non sono neanche più arricchito e ho appena i soldi per tirare a campare!)

 

 

Quando leggete Bukowski e amate i suoi racconti, i suoi versi ricordatevi che anche lui vi avrebbe odiato e ci avrebbe odiato. Ci avrebbe odiato e avrebbe odiato le nostre vite tranquille, le nostre comfort zone. Ci avrebbe odiato perché la stragrande maggioranza delle persone che si dedicano alla poesia, alla letteratura hanno lo stomaco pieno, il riscaldamento, il ventilatore o il condizionatore. Tutte cose che Bukowski ebbe solo alla fine della vita. Bisognerebbe chiedersi: cosa ne avrebbero detto e scritto Pasolini e Bukowski di me medesimo? E ancora: io cosa posso dire o scrivere di nuovo su di loro, che non è ancora stato detto o scritto? Ma la realtà è che Pasolini e Bukowski ci avrebbero odiato. E che dire del grande poeta meno noto Luigi Di Ruscio? Personalmente, se lo avessi incontrato, forse mi avrebbe picchiato. E che avrebbe fatto il grande scrittore Mastronardi? Probabilmente mi avrebbe preso a male parole e mi avrebbe dato del terrone, come fece con un ferroviere e per questo venne condannato penalmente. E Carlo Levi? Per lui saremmo stati dei Luigini, che hanno avuto la possibilità di andare all’università. E Don Milani? Per lui saremmo stati dei potenziali corruttori intellettuali dei suoi ragazzi di Barbiana! E il cantautore e poeta Piero Ciampi? Ci avrebbe preso a pugni ubriaco in qualche viuzza poco illuminata di Livorno. E Montale? Probabilmente mi avrebbe considerato un “baccalare di nulla” e mi avrebbe detto di “stracciare i fogli”, come scriveva nella poesia “La caduta dei valori”. E Umberto Eco, di cui abbiamo letto romanzi e saggi? Ci avrebbe davvero apprezzato, lui grande genio? Sono molto pessimista a riguardo. Ad esempio del grande scrittore Tondelli, Eco ebbe a scrivere: “Quel 29 che non sarà mai 30” (riferendosi al voto che gli aveva dato all’esame al Dams di Bologna). Chissà quindi cosa avrebbe detto e scritto di noi?!? Tutti questi grandi sarebbero stati contro di noi, ma noi non possiamo permetterci di essere contro di loro. Per la cronaca io non posso neanche permettermi di essere contro quell’insegnante d’italiano, ormai anziana, che, a onor del vero mi ha insegnato qualcosa. La realtà è che dobbiamo amare questi grandi intellettuali, nonostante le loro idiosincrasie, il loro odio nei confronti di ciò che noi stessi rappresentiamo. Tutti loro ci avrebbero odiato perché noi abbiamo una vita incredibilmente più comoda, più facile della loro e infinitamente meno talento di loro. Noi non dobbiamo però fare come Salieri che odiava il genio di Mozart. Oscar Wilde scriveva che il successo causa invidia o ammirazione. La stessa identica cosa vale per il genio quando siamo capaci di riconoscerlo. Non ci resta che mettere da parte l’invidia e lasciare il posto all’ammirazione. Di artisti grandi e veri ne nascono davvero pochi nell’arco di ogni generazione. A volte ne nasce uno ogni secolo. La stima non deve essere per forza reciproca. Le persone decenti stimano anche chi non le stima o chi probabilmente non le avrebbe mai stimate. Bisogna anche saper accettare di essere delle comparse. Se siamo onesti intellettualmente e nel cuore, dovremmo lasciare da parte l’ideologia. l’antipatia, l’invidia e riconoscere l’originalità, la grandezza di questi grandi autori. E se proprio non ci riuscite, ritrovatevi in questi versi di Pasolini:

 

“Lo scandalo del contraddirmi, dell’essere / con te e contro te; con te nel cuore, / in luce, contro te nelle buie viscere”

Atom

Powered by Nibbleblog per Letteratour.it