Il Blog di Davide Morelli

Pensieri di un pontederese (Sozzifanti mon amour)

È online, scaricabile gratuitamente, il romanzo breve "Una verità qualunque" di Davide Morelli

nov 242024

 

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Questo romanzo breve di sole 326 pagine di Davide Morelli è stato meditato a lungo, ma è stato scritto solo in un mese e mezzo. Quest’opera è un impasto di realtà e fantasia (alcune cose sono inventate di sana pianta). Il protagonista è un disoccupato cinquantaduenne, che vive nella sua comfort zone. Ma come dichiarava Paolo Crepet la comfort zone può rovinare molte vite. Davide, il protagonista, un anarchico anticomunista e antifascista ma apartitico, per vari motivi non può partire, emigrare, lasciare sua sorella, che non vuole trasferirsi in alcun modo. È un’opera su chi resta, nonostante tutto. Davide, il protagonista, è un inetto del 2024, suo malgrado. Continua a vivere a Pontedera, nonostante la mancanza di vita sociale, nonostante quella che lui definisce la banda del keu, nonostante alcuni lo odino perché le azioni della banca, di cui suo padre è stato consigliere, si siano svalutate, e nonostante le voci di paese. Il protagonista vive di ricordi (la vita universitaria padovana, il servizio civile a Este, le scorribande nella bassa padana). È un romanzo breve dove sono condensate la noia del vivere in provincia, l’alienazione, la solitudine, la mancanza di amore e di lavoro. È un romanzo breve sulla vita, sulla maturità, sulla morte. Ci sono salti di tempo. Dei 44 capitoli alcuni sono stati scritti usando l’imperfetto e il passato remoto, 1 capitolo è stato scritto usando il passato prossimo, pochi altri capitoli sono stati scritti al presente perché passato, e presente si mischiano continuamente nella vita. Il futuro non c’è perché il protagonista è no future. Vengono riportate anche alcune pagine del diario del protagonista e la narrazione così è in prima persona in quei capitoli. Anche se ci sono cose inventate, il protagonista è di fatto l’alter ego dell’autore. Quest’opera è stata scritta, partendo dal fatto che l’io è una pura convenzione grammaticale, come scriveva Nietzsche. Il romanzo breve è ambientato nel 2024, ma è come se fosse un’epoca ormai lontana. Tutto questo perché la narrazione per quanto lineare dal punto di vista stilistico comprende lo gnommero gaddiano, la matassa che non si sbroglia di Montale, il fatto che tutto sia inutile, come scriveva Guido Morselli nel suo diario. Il narratore stesso talvolta si contraddice (Pontedera è amata e allo stesso tempo odiata, il protagonista viene talvolta descritto come uomo risolto e talvolta assolutamente no) perché la realtà è sempre sfaccettata e contraddittoria. Alcune cose vengono ripetute e talvolta cambiate perché per Davide Morelli oggi tutto è riscrittura. L’autore senza tanti fronzoli e infiorettature ha cercato di creare un piccolo congegno narrativo, che esprimesse tutte le sue contraddizioni e le contraddizioni del suo tempo, tutto il suo disagio esistenziale e la sua condizione. Scriveva Simenon che la verità umana (non quella divina) fosse qualunque, mischiata in mezzo a tante altre. Forse c’è un poco di verità anche nella vita qualunque, in parte reale e in parte immaginata, di un uomo qualunque in una cittadina qualunque. Sullo sfondo Pontedera, il quartiere Sozzifanti e alcuni suoi luoghi. È scaricabile gratuitamente.

N.B: quest’opera è stata scritta con un tablet economico, è costituita da poco più di 67000 parole, per cui c’è qualche refuso, ma l’autore non vuole ritoccarla più, ha deciso di licenziarla definitivamente.

Così scrive Karla Lorena Castillo Rodriguez, esperta legale e studiosa: “Il romanzo “Una verità qualunque” di Davide Morelli è un’opera scorrevole e coinvolgente che, con grande semplicità, racconta la storia di un ragazzo di provincia, profondamente riflessivo e intelligente. Il protagonista è caratterizzato da tratti che, se da un lato lo rendono speciale, dall’altro non sono sempre apprezzati dai grandi gruppi sociali, trovando accoglienza in un cerchio ristretto di relazioni. Proprio attraverso una certa solitudine è portato a conoscere sé stesso e accettare la propria autenticità. Il testo non si limita a raccontare la vita del protagonista, ma è arricchito con riflessioni filosofiche, psicologiche e sociologiche che offrono spunti interessanti per il lettore. La vita, nel suo fluire, è rappresentata come un viaggio che inevitabilmente conduce alla sua naturale conclusione: la morte.”

 

 

 

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