Il blog di Elio Ria

Spighe di poesia

Limae labor et mora

apr 212018

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Quando fanciullo io venni
A pormi con le Muse in disciplina,
L'una di quelle mi pigliò per mano;
E poi tutto quel giorno
La mi condusse intorno
A veder l'officina.
Mostrommi a parte a parte
Gli strumenti dell'arte,
E i servigi diversi
A che ciascun di loro
S'adopra nel lavoro
Delle prose e de' versi.
Io mirava, e chiedea:
Musa, la lima ov'è? Disse la Dea:
La lima è consumata; or facciam senza.
Ed io, ma di rifarla
Non vi cal, soggiungea, quand'ella è stanca?
Rispose: hassi a rifar, ma il tempo manca.


(G. Leopardi, Scherzo)


La musa conduce il fanciullo disciplinato a vedere l’officina della Poesia. La divina maestra mostra al suo allievo i ferri del mestiere. E la lima? chiede di colpo il giovane. La risposta: «La lima è consumata; or facciam senza». Incredulo, il ragazzo non soddisfatto, chiede di ripararla. La risposta della musa è perentoria: «ma il tempo manca».
Il concetto è chiaro. In epoca moderna, per Leopardi, prosa e poesia sono segnate da fretta, superficialità, approssimazione e imperfezione. Resta da ammirare la bravura di Leopardi con cui, anche scherzando, sapeva interpretare il cinismo e la vanità culturale della società nella quale viveva.
Il libro anche oggigiorno è raffazzonato nello stile e nel contenuto; belle copertine, pubblicità suggestiva, critica compiacente ne fanno un prodotto da banco per il supermercato della mediocrità.
«Disgraziatamente l’arte e lo studio son cose oramai ignote e sbandite dalla professione di scrivere libri» (Zibaldone, 4269).

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