Il blog di Elio Ria

Spighe di poesia

Giovane aitante e sprezzante del gelo

mar 032018

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(Li Bai, noto in Occidente anche come Li Po)

 

Inverno

Anche quel muro vecchio
anche quel magro cane
anche il gelo nel secchio
gode il sol, stamane.

Li Po è stato un poeta cinese considerato tra i massimi della Dinastia T’ang (618-907), figura cardine nella storia della letteratura cinese.

L’uso dell’anafora nei primi tre versi della poesia sottolinea la predilezione del poeta alla contemplazione di cose semplici, affinché tutto ciò che è semplicità sia magnificata nella poesia, massima espressione del dire, di quel ulteriore dire che sfugge all’insipienza delle parole della prosa e del parlare frettoloso della gente. Il paesaggio è uno degli argomenti preferiti ed è trattato da quasi tutti gli autori cinesi, i quali preferiscono esaltare l’economia dell’insieme  in un universo privo di punti di vista.

L’inverno è gelo e calore,  affettività ritrovata in un abbraccio, solitudine in casa, letture dietro la finestra che gocciola fiocchi di malinconia, serenità d’animo.

Il gelo nel secchio (microcosmo), in un giorno d’inverno, può godere il sole e sciogliersi lentamente nel piacere di un calore che ristora seppure brevemente con discontinuità di tempo, poiché dopo diventerà ancora gelo e dopo ancora caldo, in una situazione di cannibalismo naturale che vige per diritto di natura nell’alternanza di calore (primavera ed estate) e gelo (autunno e inverno).

Benvenuto Inverno, giovane aitante e sprezzante del fuoco, guerriero che divora il cielo e la terra, vertigine dell’infinito.

 

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