Il blog di Elio Ria

Spighe di poesia

Un bambino nel sole

feb 112018

undefined

 

Costretto in casa, mentre fuori brilla il sole,
un bimbo di sette anni che dovrebbe poter giocare
in pace su un’altalena una giostra uno scivolo
scivolò su una lastra di metallo gelido, da obitorio.

(Tony Harrison, L’immagine allo specchio)


Fermi tutti: c’è la guerra. Non una, ma nessuna ragione. Un obitorio e un cimitero per concludere la storia di un bambino di sette anni che ha soltanto come giochi avversità e negazioni. Il sole brilla a prescindere poiché non sa o finge di non sapere?
Dentro casa c’è la preghiera (pronunciata sommessamente) di libertà. Fuori c’è la guerra che va dove le pare in costruzioni di inattese sospensioni di soste e di percorsi.
In verità, c’è un pensiero di guerra che non inciampa mai in ciò che vuole e rendere possibile, tranne la vita. Rimane il dire poetico che è la casa ospitale di amore di un poeta, che dà parola all’oscurità che lo circonda e la rimanda alla lastra di metallo gelido che altro non è che questa follia della guerra che abitiamo (anche) con indifferenza.

 

[Nella foto Esraa e Waleed, due fratellini di 4 e 3 anni, siedono fra le macerie di Aleppo, il giorno di Natale. Come 3,7 milioni di altri bambini siriani, non hanno mai vissuto un giorno di pace - ©UNICEF/ UN013172/Al-Issa]

Atom

Powered by Nibbleblog per Letteratour.it