Il Blog di Rosario Frasca

Le opinioni di un Clown, ovvero: Il mito di Er

L'ULTIMO CONVEGNO

Mar 312021

 LA CENA

 

undefinedLa preparazione (parasceve)

(Luca 22, 7-13) - Venne quindi il giorno degli Azzimi, nel quale si doveva immolare la vittima di Pasqua. Gesù mandò Pietro e Giovanni dicendo: "Andate a preparare per noi la Pasqua, perchè possiamo mangiare". Gli chiesero: "Dove vuoi che la prepariamo?". Ed egli rispose: "Appena entrati in città, vi verrà incontro un uomo che porta una brocca d'acqua. Seguitelo nella casa dove entrerà e direte al padrone di casa: Il maestro ti dice: Dov'è la stanza in cui posso mangiare la Pasqua con i miei discepoli? Egli vi mostrerà una sala al piano superiore, grande e fornita di cuscini; là preparate".
Essi andarono e trovarono tutto come aveva loro detto e prepararono la Pasqua.

 

 

Nota da: "LA BIBBIA DI NAVARRA"

L'episodio ha luogo il 14 di Nisan, giovedì. A ogni israelita erano ben noti i preparativi che la festa della Pasqua richiedeva. Si trattava di un rito che la tradizione giudaica, appoggiandosi alle prescrizioni divine della legge mosaica, aveva definito minuziosamente: i pani azzimi, le lattughe selvatiche, le coppe per il vino, e infine l'agnello, che bisognava sacrificare nell'atrio del tempio alle prime ore della sera. Pietro e Giovanni non hanno quindi alcun dubbio sui preparativi da fare. Chiedono solamente in quale luogo Gesù intenda celebrare la festa, e il Signore fornisce loro le indicazioni sufficienti a trovarlo.
I discepoli ritengono che si tratti di preparare la cena pasquale secondo tradizione; Gesù pensa invece alla istituzione della sacra eucarestia e al sacrificio della Nuova Alleanza che avrebbe sostituito i sacrifici dell'Antico Testamento.

 Notizie storico-critiche: L'incisione fa parte della serie di 52 tavole numerate, prive di frontespizio, realizzate da Orazio Borgianni nel 1615. Dell'intera serie si conoscono tre stati: un primo stato "ante litteram", un secondo stato caratterizzato dalla presenza di versetti biblici in margine ad alcune tavole, e un terzo stato con l'aggiunta dell'indirizzo dell'editore su parte dei fogli (cfr. Bernini Pezzini, Massari, Prosperi Valenti Rodinò 1985, p. 84). I fogli smarginati conservati presso il Gabinetto disegni e stampe dell'Accademia Carrara non permettono di stabilire a quale stato appartenga questa serie. I rami si conservano a Roma alla Calcografia Nazionale.

L'ULTIMO CONVEGNO - Romano Guardini

 

Così si concreta la decisione. Venerdì è il grande giorno di preparazione (parasceve), in cui si celebra il banchetto di Pesach. Gesù sa che non potrà più agire allora, così lo anticipa (al giovedì), poiché egli, che si è chiamato il Signore del sabato, è anche il Signore di Pesach.

undefinedIl racconto è colmo della stessa misteriosa tonalità profetica dominante in quello sull'entrata a Gerusalemme: vengono inviati dei messaggeri; è detto loro ciò che loro capiterà e che dovranno fare, parlano e replicano, e tutto così si combina. Per quanto concerne la casa, si supppne che sia appartenuta a colui che sarebbe stato poi l'evangelista Marco e sia stata quella medesima dove si radunarono i discepoli dopo la morte del Signore e dove ebbe luogo anche l'evento della Pentecoste.

A sera Gesù vi si reca con i Dodici; è dunque con i suoi soli discepoli più vicini. Qui vogliamo lasciare che operi su di noi l'atmosfera dominante, e, da essa ispirati, cercare di ottenere una prospettiva sul Signore stesso.

Per capire meglio la situazione, ricordiamoci (...) quale stretto rapporto, in quell'epoca, legasse l'insegnante con i suoi scolari, il maestro con i suoi discepoli, fosse un filosofo, o un dottore religioso, o chiunque raccogliesse intorno a sé uditori e seguaci. Il maestro viveva interamente con i suoi. Questi appartenevano da molti anni alla cerchia, si trovavano insieme spesso per tutta la giornata, mangiavano e abitavano e camminavano assieme. Vi era un legame in cui umano, spirituale, personale, religioso confluivano in una cosa sola. Se dunque Gesù con la più stretta cerchia dei supoi discepoli, i "Dodici", celebra nell'ora della più difficile decisione la sacra cena di Pasqua, certo noi a stento riusciamo a immaginarci l'intimità d'affetto e la ricchezza dell'ora.

(Romano Guardini -"Il Signore" - V&P MORCELLIANA) 

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