Daniele Del Giudice, il nostro incontro
Oct 272021Per correr miglior acqua alza le vele
ormai la navicella del mio ingegno,
che lascia dietro a sé mar sì crudele;
e canterò di quel secondo regno,
dove l'umano spirito si purga
e di salire al ciel diventa degno.
(Purgatorio, Canto I - Dante Alighieri)
L'incontro
Non lo conoscevo, non avevo letto niente di lui, non sapevo che era uno scrittore. Poi, un giorno, mi è stato proposto di partecipare a una discussione* su una sua opera e ho cominciato a cercarlo e a conoscerlo.
Nel museo di Reims, l'opera che mi era stata proposta alla lettura, il romanzo breve (o racconto) di Daniele Del Giudice, non l'ho trovato. Nei scaffali, sui piani e ripiani di diverse librerie che ho visitato, non c'era, non era nei magazzini e non era previsto che arrivasse. Ho provato a cercare on-line e l'unica edizione disponibile era quella digitale; ho scaricato il file sul mio PowerBook e l'ho letto; ma la lettura in digitale non mi piace, non mi soddisfa, non mi dà modo di approfondire, compendiare e comprendere il romanzo. Insomma cercavo un libro e volevo il libro, o almeno un'edizione su supporto cartaceo; desideravo sfogliare e sentire le pagine tra le dita: volevo il "mio" libro, le "mie" pagine di carta, pregiata in quanto materia corposa, eco della realtà oggettiva.
Ho cercato nelle biblioteche e ho chiesto la disponibilità di questo fantomatico libro assente nelle librerie. Mi è bastata una telefonata; in poco tempo ho ricevuto la notizia che appagava la mia smania di possesso: una voce femminile, entusiasta e gioiosa, mi ha comunicato che aveva trovato quel che cercavo e che era disponibile in biblioteca. Sono andato in biblioteca e la voce vestita di donna, dopo le formalità amministrative, mi ha dato un libro ma era diverso da quello che cercavo: la donna, nel suo ruolo di bibliotecaria, riprende la scena e mi dice con suadente gentilezza che il libro che avevo chiesto non era nel catalogo della biblioteca; però il titolo, Nel museo di Reims , era riportato nell'indice di quella raccolta di Racconti che avevo tra le mani.
Dunque, la ricerca di una sua opera, assente dagli scaffali delle librerie, è stato il mio incontro di conoscenza con l'autore, Daniele Del Giudice.
La conoscenza
L'incontro è conoscenza di due anime, autore e lettore che nella lettura s'incontrano; si specchiano e si riconoscono nell'eroe del romanzo.
Nell'eroe romanzato brilla il riflesso della loro rispettiva maschera ancestrale spesso dimenticata, fin dalla fondazione del mondo. Ma è proprio lì, nell'atto originale, che vaga fluttuante quella maschera, pronta a posarsi e aderire con forza sul volto di chi la cerca; è proprio lì, nell'atto primordiale, che autore e lettore possono trovare e riconoscere il loro vero essere: il nocciolo, il nervo e il verbo della loro irriducibile umanità.
La memoria
La memoria dissocia gli elementi contraddittori del desiderio. Il sacro emana il suo profumo mentre l'intelligenza attenta e staccata può ora riconoscere l'ostacolo contro il quale urtava; comprende la funzione del mediatore e ci svela il meccanismo infernale del desiderio. (René Girard - MRVR)
Il battesimo è l'incontro tra due memorie, l'abbraccio di due anime, la stretta di mano tra due persone nascoste e forse perdute nel sottosuolo del mondo. Due anime che cercano, vogliono conoscere; e lo possono fare solo togliendo quella maschera che le costringe a un ruolo che non capiscono, non comprendono e non sanno interpretare; perché da sempre sono concentrate nella loro soggettiva diversità e vogliono mostrarsi per come sono veramente; vogliono mostrare la vera presenza, l'essenza; vogliono esseree non solo apparire; vogliono conoscere la vera realtà perché quella che appare la sentono virtuale e sfuggente...come una lettura dell'edizione digitale di un libro.
Link: Daniele Del Giudice, Nel museo di Reims