Storia del Fantasy - L'Orlando Furioso
giu 302019Il Fantasy con coscienzadi sè : L’Orlando Furioso
«Le donne, i cavallier, l'arme, gli amori,
le cortesie, l'audaci imprese io canto,
che furo al tempo che passaro i Mori
d'Africa il mare, e in Francia nocquer tanto.»
Ludovico Ariosto
La domanda sorge spontanea: perché passare subito all’Orlando Furioso, ignorando l’Orlando Innamorato? La risposta è altrettanto spontanea: perché l’ “Innamorato” è noioso, mente il “Furioso” è divertente.
Non solo: L’Orlando Furioso è un vero capolavoro artistico. Fu pubblicato nella sua edizione definitiva nel 1532, e si basa sul Ciclo Carolingio (Carlo Magno e i suoi Paladini), pur non disdegnando alcuni elementi del Ciclo Arturiano. E’ un testo che viene universalmente inserito tra i “Grandi della letteratura”, ed è un Fantasy con F maiuscola, scritto per essere un Fantasy, una follia, un gioco, uno stravolgimento della realtà, vista con lo sguardo sarcastico di un cortigiano che vuol deridere senza farsi giustiziare. Tutti gli elementi di quello che ormai è un vero genere letterario, il “fantastico” compaiono nel poema.
copertina dell’ Orlando Furioso
Abbiamo i guerrieri, tutti in ricerca di qualcosa, coppie di innamorati che si rincorrono, talvolta con un lieto fine, talvolta con il dramma, e soprattutto … con la pazzia! L’invenzione più divertente e fantastica che si sia mai avuta In questo mondo del Fantasticamente Fantasioso per eccellenza. Astolfo, guerriero e mago, che arriva sulla Luna a cavallo dell’ Ippogrifo, è insuperabile ed insuperato! Quando poi trova, oltre al senno d’ Orlando, anche il suo, rimanere seri è impossibile. L’autore interviene qua è la con apparentemente svagata ironia, autoironia, o vera e propria satira di costume. Non era svagata quindi: era studiata.
Astolfo sull'Ippogrifo
Per la prima volta nella sua storia il Fantasy diventa un mezzo per parafrasare, con scherno, le ingiustizie del suo tempo. Una funzione sociale? Potremmo dire di sì. Concepito per un pubblico vasto, il poema non si limita ad inventare assurdità, ma riesce con ironia elegante e delicata, a far ridere, ma anche pensare, per esempio sulla introduzione delle armi la fuoco, che porteranno alla fine della vera cavalleria. Ecco cosa accade dopo un violento duello:
Oh gran bontà de' cavallieri antiqui!
Eran rivali, eran di fé diversi,
e si sentian degli aspri colpi iniqui
per tutta la persona anco dolersi;
e pur per selve oscure e calli obliqui
insieme van senza sospetto aversi.
Quasi tutte le vicende si svolgono in una Foresta Incantata, con un complicato intrecciarsi d’incontri tra diversi personaggi , e l’autore riesce sapientemente a tenere in mano ben salda questa complicatissima trama. Troviamo eroine guerriere, maghe, maghi, castelli incantati dove nessuno è quel che sembra, la tomba di Merlino e un anello magico, che passerà di mano in mano! L'anello infatti ha un doppio potere: portandolo al dito dissolve gli incantesimi, mettendolo in bocca rende invisibili o tramortiti. Ricordatevi di quest’anello, gentili lettori! Ricordate bene!
Ma non basta: si arriva anche su un'isola incantata, popolata da piante e rocce parlanti. Sono gli amanti della maga Alcina poi trasformati in piante o pietre. Un altro anello magico sarà la salvezza per i prodi (?) cavalieri.
Ma il culmine della storia si ha con la pazzia di Orlando!
Mentre Orlando vaga per il bosco, legge su un albero delle scritte,in cui insieme al nome di Angelica c'è un altro nome: Medoro, un semplice fante, salvato da Angelica, che lo ha scelto come marito. Quando Orlando vede un anello che egli aveva regalato ad Angelica, lasciato dalla bella ai contadini che l’hanno ospitata con Medoro, impazzisce e si mette a distruggere tutto ciò che trova per il suo cammino.
Angelica si innamora di Medoro,
Per salvarlo Astolfo sarà costretto ad andare addirittura sulla Luna, dopo aver affrontato una buona serie di avventure: combatte le Arpie, discende nell'Inferno, sale al Paradiso Terrestre. Sulla Luna troverà l'intelletto di Orlando, in una boccetta. Orlando aspirando l'essenza che esce da essa e torna normale e ragionevole.
Non dimentichiamoci dell’Ippogrifo, creatura mitologica ! Il suo nome deriva dalle parole greche hippos (cavallo) e grypòs (grifone). L'ippogrifo è infatti una creatura alata, originata dall'incrocio tra un cavallo ed un grifone, con testa e ali di aquila, zampe anteriori e petto da leone ed il resto del corpo da cavallo.
Però .. la prima descrizione letteraria dell'Ippogrifo è nell’ Orlando Furioso ! In tanti secoli, nessuno aveva osato farne un personaggio da romanzo.
Ruggero cavalcando l'ippogrifo, salva Angelica dal mostro marino
Ingres, 1819, Musée du Louvre, Parigi (particolare)
Avete ancora dei dubbi sul valore del Fantasy ariostesco? Ecco l’opinione di uno dei pochissimi autori Fantasy moderni, che è a sua volta un grande scrittore:
«Il Furioso è un libro unico nel suo genere e può essere letto senza far riferimento a nessun altro libro precedente o seguente; è un universo a sé in cui si può viaggiare in un lungo e in largo, entrare, uscire, perdercisi.»
(Italo Calvino, Orlando Furioso di Ludovico Ariosto raccontato da Italo Calvino. Questo testo si usa oggi nelle scuole perchè l'originale è troppo corposo, e per spiegare satire tipiche dell'epoca di Ariosto)
Partendo da storie di Dei e di Eroi, con l'Uomo in lotta per la sopravvivenza, siamo arrivati a Uomini e Donne che raggirano la potenza con magia e con valore, ma soprattutto con l'Astuzia. Astolfo, paladino moderno, riassume in sè tutte queste qualità.
E questo, gentili lettori, è il TRIONFO del FANTASY !!!
Gwendydd (Rosella Rapa)
Note
1. La bibliografia per questo capolavoro è immensa: rimando quindi i lettori che desiderassero approfondire l’argomento all’enciclopedia on-line Wikipedia.it, che fornisce richiami ipertestuali ed anche informazioni sui testi esistenti
2. Inserisco l’elenco dei protagonisti, per chi volesse scorrerlo rapidamente, alla ricerca di un ricordo.
Orlando: è il più forte paladino dell'esercito cristiano dei Franchi, è il nipote di Carlo Magno;
Agramante: è re d'Africa, principale nemico di Carlo Magno, guiderà l'assedio di Parigi;
Marsilio: re di al-Andalus;
Rinaldo: cugino d'Orlando, è valoroso come il paladino Franco ed anch'egli è innamorato d'Angelica;
Ferraù: cavaliere moro, mira ad impossessarsi dell'elmo d'Orlando per tener fede ad una promessa da lui fatta ad Argalia;
Angelica: principessa del Catai, esperta di medicina e arti magiche, è contesa da Orlando e Rinaldo. Ariosto la presenta come una donna altera e cinica, è un personaggio estremamente ambiguo.
Sacripante: re di Circassia, come molti altri paladini, è innamorato di Angelica. Egli è convinto che, mentre si trovava momentaneamente in Oriente, Orlando abbia preso la donna da lui amata. Ha sempre servito lealmente la principessa, la quale lo usa secondo le sue voglie o scopi;
Bradamante: valorosa guerriera, cugina di Orlando. È innamorata di Ruggiero, nonostante che questo sia un pagano appartenente all'esercito nemico;
Carlo Magno: imperatore del Sacro Romano Impero e comandante dell'esercito dei Franchi; nel poema, così come in molti altri, è lo zio d'Orlando;
Astolfo: paladino e figlio d'Ottone Re d'Inghilterra, è il migliore amico di Orlando e suo compagno d'armi;
Atlante: anziano mago che funge da tutore di Ruggero fin dall'infanzia di questi. Per salvarlo dal suo tragico destino lo imprigiona in due castelli incantati;
Medoro: è un giovanissimo fante dell'esercito saraceno, Angelica se ne innamora;
Cloridano: guerriero saraceno, amico intimo di Medoro;
Ruggiero: guerriero dell'esercito pagano, è virtuoso e leale. Nel Furioso, così come nell'Innamorato, è assieme a Bradamante capostipite della Casa d'Este;
Alcina, Morgana, Logistilla: sono tre fate sorelle. Alcina e Morgana si dedicano agli inganni della magia nera, Logistilla alla virtù;
Marfisa: una valorosa combattente pagana, avversaria di Bradamante, è sorella gemella di Ruggiero; passerà dalla parte dei cristiani dopo aver scoperto le sue vere origini;
Rodomonte: è il più forte dei cavalieri saraceni, ha coraggio e potenza smisurati ma è anche il prototipo della violenza e della tracotanza;
Brunello: piccolo e astuto ladro;
Olimpia: figlia del Conte d'Olanda, è una sfortunata fanciulla oggetto degli amorosi appetiti di diversi pretendenti alla sua mano, che nel caso di Bireno non sono sempre leali verso di lei;
Mandricardo: valoroso cavaliere, libera Lucina dall'Orco assieme a Gradasso e rapisce Doralice, promessa sposa di Rodomonte;
Doralice
Brandimarte
Gabrina
Isabella: nobile saracena, rappresenta la donna votata ad un amore puro e fedele anche oltre la morte.
Zerbino: cavaliere cristiano amato da Isabella; muore tra le braccia di lei dopo essere stato colpito in duello da Mandricardo.