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Linguaggio e classificazione
Una grammatica per sopravvivere

di Eloise Lonobile

Nella categoria: HOME | Lingua e comunicazione

La capacità di classificare è una delle caratteristiche principali degli esseri animali, indispensabile per la sopravvivenza. Classificare infatti significa innanzitutto distinguere, discriminare e quindi raggruppare, rilevando i tratti comuni. Creare classificazioni permette all'uomo, tra le altre cose, di mettere in relazione il mondo esterno con il proprio mondo mentale.

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La discriminazione sensoriale

La discriminazione tra forme, colori, suoni, sensazioni è il primo passo che l'intelligenza animale deve compiere per assicurarsi il controllo della situazione in cui si trova. Alla base di questa capacità stanno fattori biologici: ci sono animali che non distinguono tra vari colori, perché il loro occhio vede "in bianco e nero", e affidano ad altre categorie distintive la loro percezione del mondo; per altri animali, invece, il colore rappresenta il tratto principale di distinzione per selezionare il cibo o riconoscere individui della stessa specie. Lo spinarello a tre spine, ad esempio, è un pesce che nel periodo della riproduzione aggredisce i maschi della sua specie riconoscendoli dal colore rosso della pancia, assente nelle femmine. Gli studiosi del comportamento di questo pesce si sono accorti che modellini anche molto rozzi vengono scambiati ugualmente per maschi della stessa specie se hanno la parte inferiore dipinta di rosso.

Al di là dei fattori biologici, è l'esperienza che insegna a discriminare. La sensazione di calore e poi il bruciore sentito basta a insegnare ad un animale a non avvicinarsi troppo ad una fiamma.

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L'individuazione dei tratti comuni

Sedie e poltrone per noi sono oggetti assimilabili da uno stesso utilizzo

Il raggruppamento per tratti comuni è il secondo passo verso la classificazione. Una volta distinti gli oggetti dall'amalgama di cose che il mondo esterno presenta, si tratta di notare somiglianze tra loro e organizzare il materiale così analizzato. Guardando una sala, si potranno notare oggetti fatti dello stesso materiale (ad es. il legno), dello stesso colore (es. marrone), della stessa forma (es. rettangolare), dello stesso odore, ecc. Ad un livello superiore di discriminazione, si possono anche raggruppare oggetti che avrebbero uno stesso scopo (come quello di sedersi per sedie, poltrone, divani e pouf).

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Il linguaggio: un complesso sistema di catalogazione

Tutti gli animali hanno queste capacità, in misura minore o maggiore a seconda della specie. L'uomo è però avvantaggiato perché ha una maggiore intelligenza analitica e riflessiva, perché ha numerosi criteri discriminatori, ma anche perché si avvale di uno strumento unico: il linguaggio. Grazie a questo formidabile ausilio, l'uomo è in grado di classificare e memorizzare molto meglio tutti i dati analizzati dal suo cervello. Numerosi studiosi concordano sul fatto che l'intero pensiero umano non si sarebbe sviluppato come ha fatto se non avesse avuto una lingua con parole per fissare i concetti, per distinguerli tra loro e per ricordarli. L'uomo è molto abile nel fare distinzioni perché è in grado di battezzare linguisticamente ogni distinzione elaborata. Il suo cervello è in grado di compiere operazioni fondamentali come la generalizzazione e la particolarizzazione, due operazioni che stanno alla base di una complessa capacità classificatoria, e di stabilire relazioni tra cose.

Anche uno schizzo molto approssimativo viene interpretato correttamente grazie alla generalizzazione

La generalizzazione permette all'uomo di risalire ai tratti comuni tra più oggetti. È quella capacità analitica del cervello che permette di assimilare gli occhi di un uomo con gli occhi di una mosca o di un'iguana, pur essendo completamente diversi, o che permette quel fenomeno di percezione studiato dalla scuola della "Gestalt" (scuola psicologica che interpreta i fenomeni come un tutto organizzato anziché un aggregato di parti distinte).

La particolarizzazione, al contrario, permette di discernere le più piccole differenze tra due cose molto simili, separando l'oggetto analizzato nei dettagli. Per fare un esempio, è quello che utilizziamo quando risolviamo, in una qualsiasi enigmistica, il gioco del "caccia alle differenze". Generalizzazione e particolarizzazione operano assieme, in una complessa rete di scambi e compensi, per dare all'uomo il maggior numero di informazioni utili.

La capacità di stabilire relazioni è forse la più straordinaria operazione che il linguaggio ci permette di compiere. In qualsiasi enunciato del tipo:

x = y

quello che facciamo è proprio stabilire una relazione tra i due termini x e y.
Qualche esempio:
- se dico: "Questa mela è buona" associo il concetto della mela a quello della bontà.
- se dico: "Se ne andava col cuore triste per quello che aveva visto" associo lo stato d'animo del soggetto di cui parlo (lui) all'esperienza che ha fatto (vedere qualcosa).

Dalle frasi più semplici a quelle più complesse, vediamo come tutto procede, nel linguaggio e nel nostro cervello, per operazioni di messa in relazione. Ma a monte della stessa possibilità di creare delle frasi, vi è la prima e straordinaria utilità dataci dal linguaggio: l'associazione di nomi (parole) a oggetti esterni (tangibili o astratti). Infatti, se è possibile mettere in relazione la mela con l'idea di bontà, è grazie al fatto che ho innanzitutto messo in relazione la parola "mela" a quell'oggetto vagamente sferico che si mangia, e la parola "buona" al concetto di qualcosa che piace alle mie papille gustative.

Da tutte queste osservazioni possiamo capire quanto il linguaggio verbale, nella sua struttura e nelle sue forme preferenziali, sia profondamente legato a fattori di ordine biologico. Da anni esiste una disputa al riguardo tra filosofi e logici, linguisti e matematici, che cerca di capire se il linguaggio è un dono innato nell'uomo o un sistema che si apprende, fino a che punto è legato o meno agli organi fisici del corpo umano, ecc. Quello che possiamo dire con certezza è che l'uomo deve a questo potente strumento molto più di quanto possa immaginare.

 

Eloise Lonobile (classe 1976) vive e lavora. La passione per la letteratura, perfezionata con una Laurea all'Università di Pisa, accompagna da sempre la sua vita. Letteratour ne è il prodotto principale.

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