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 Herman Meville, Moby Dick
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eloise
Senior Member

603 Posts

Posted - 11/01/2016 :  09:29:50  Show Profile  Visit eloise's Homepage
Inauguro oggi con molto piacere un gruppo di lettura dedicato a un esperimento di Didattica Laboratoriale dell'Istituto Tecnico per i Trasporti e la Logistica Alfredo Cappellini (Livorno). Sono i ragazzi della V AIM, seguiti dal prof. di Lingua e Letteratura italiana Tiziano Gorini, che potranno partecipare a questa discussione, incentrata sulla lettura del testo integrale di Moby Dick.



Di seguito ecco un rapido excursus di ciò che chiunque può trovare su Wikipedia riguardo al romanzo:

quote:
Moby Dick è un romanzo del 1851 scritto da Herman Melville.
Il libro, capolavoro della letteratura americana della cosiddetta American Renaissance, fu pubblicato in due versioni differenti nel 1851: in ottobre a Londra - dall'editore Bentley - col titolo The Whale ("La balena") con modifiche fatte dall'autore e dall'editore per emendare il testo dalle parti considerate oscene, blasfeme e dalle ironie verso la Corona britannica; in novembre a New York - presso l'Editore Harper & Brothers - col titolo definitivo Moby-Dick, or The Whale ("Moby Dick, ossia la balena"), ma soggetta a vari passaggi di mano ed errori di copiatura.
(...)
Moby Dick fu tradotto in italiano per la prima volta nel 1930 dallo scrittore Cesare Pavese che non riuscì a farlo pubblicare. Solo nel 1932 l'editore Carlo Frassinelli lo fece stampare nella sua neonata casa editrice come primo titolo della collana Biblioteca europea diretta da Franco Antonicelli.


Da questo libro è nata una ricca filmografia, inaugurata nel 1930 con il film "Moby Dick, il mostro bianco" (Moby Dick) di Lloyd Bacon fino al recentissimo "Heart of the Sea - Le origini di Moby Dick" (In the Heart of the Sea) di Ron Howard del 2015.

Buon inizio discussione a tutti!!! :)

Eloise
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Alessio
Starting Member

Italy
4 Posts

Posted - 12/01/2016 :  19:22:21  Show Profile
Ciao, sono Alessio della 5M Macchinista.
A proposito del romanzo io vorrei dire che l'ho trovato molto noioso per molti fattori. Ad esempio l'ho trovato troppo lento nel continuo della storia, per colpa delle troppe digressioni che Melville ha messo.
La storia di Moby Dick la trovo abbastanza bella ma secondo me, rovinata da queste continue digressioni e anche dalle molteplici descrizioni di alcuni personaggi secondari come stubb o starbuck.
Ammetto anche però che ho trovato difficoltà a leggerlo, forse per colpa della mia carenza sulla lingua italiana, ma il mio giudizio complessivo sul romanzo è comunque negativo.
Grazie Alessio

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eloise
Senior Member

603 Posts

Posted - 12/01/2016 :  21:30:17  Show Profile  Visit eloise's Homepage
Ciao Alessio e grazie a te per aver inaugurato questo forum! :)
Bene, direi che secondo me hai centrato il punto principale che anch'io volevo esprimere. Confesso infatti anch'io di aver avuto molta difficoltà a leggere questo romanzo e molte volte mi sono chiesta: ma questo è un romanzo o un trattato sulle balene?
Però hai detto anche un'altra cosa che condivido: la storia in sé è bella. Se non lo fosse, penso non si spiegherebbe il "successo" che nonostante tutto il libro ha avuto: non quando è stato pubblicato, né probabilmente mai come libro in sé, ma come un recipiente in cui sono finite certe emozioni e sensazioni forti.

L'unica cosa che non condivido del tutto con quello che dici, è il tuo giudizio su Stubb e Starbuck. A me in generale i personaggi sono piaciuti tutti e laddove il romanzo dedica loro spazio, trovo che ognuno di loro regala alla storia una dimensione e un punto di vista in più.
L'unico "personaggio" che mi è piaciuto meno, guarda un po', è proprio il narratore. Ma prima di spiegarvi perché, vorrei sentire altri cosa pensano del libro e di queste cose che abbiamo detto!

Eloise
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francesco.puccioni
Starting Member

3 Posts

Posted - 13/01/2016 :  08:15:07  Show Profile

Ciao sono francesco della 5aim
Anch'io ritengo che la lettura del libro sia molto pesante, a causa delle immense digressioni che occupano la maggior parte del romanzo, anche se non le ritengo totalmente inutili, perché è utile sapere un po di storia sulle baleniere,balene, ritengo che però melville si dilunghi troppo su queste.
E io non ritengo starbuck e stub personaggi secondari, ritengo che siano personaggi principali per lo sviluppo delle riflessioni di melville.

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eloise
Senior Member

603 Posts

Posted - 13/01/2016 :  10:17:57  Show Profile  Visit eloise's Homepage
Ciao Francesco,

hai ragione, le digressioni anche se troppo pesanti hanno comunque una certa utilità. Senza quelle, noi lettori ignoranti potremmo non essere in grado di cogliere alcuni aspetti importanti della caccia a Moby Dick. Melville però evidentemente si lascia troppo prendere la mano. La mia domanda è: il libro sarebbe più bello se avesse eliminato molta parte di queste digressioni?
Per es. domando ad Alessio: il tuo giudizio complessivo sarebbe stato positivo anziché negativo se Melville avesse evitato di farci un trattato storico sui disegni delle balene, sugli autori che parlano delle balene, sulla morfologia del loro corpo, e digressioni a non finire su qualunque argomento toccato?

Riguardo a Stubb e Starbuck (ma anche ad altri personaggi) penso anch'io che siano elementi fondamentali per esporre riflessioni e aspetti multipli della storia. A me in particolare ha colpito come spesso, quando Melville fa parlare e interagire i personaggi tra loro, la narrazione perda il suo carattere "romanzesco" e prenda tratti "teatrali". Come a teatro, ci sono intere pagine in cui il narratore si fa da parte e lascia tutto lo spazio ai dialoghi (spesso monologhi) dei singoli personaggi, inserendo nel testo solo poche righe e parentesi qua e là per sue annotazioni, dedicate a noi lettori, giusto per farci immaginare meglio la scena. Questo aspetto è interessante, perché da sempre il teatro rappresenta in forma viva (cioè mette proprio "in scena") le passioni e gli animi dei personaggi. La nave del capitano Ahab spesso mi è sembrata il luogo chiuso dove si mettono in scena e si consumano sofferenze interne ai personaggi; un luogo tragico e quasi surreale dal quale non possono scappare per vari motivi e nel quale oscure forze si dispiegano su di loro.

Ma forse ho già detto troppo, mi piacerebbe sentire altri pareri e magari anche qualcuno che mi dica se c'è qualche passo del testo in particolare che gli è piaciuto, e perché (e poi vi dico i miei).

Eloise
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Assenti
Starting Member

Italy
3 Posts

Posted - 13/01/2016 :  12:56:29  Show Profile
Ciao, sono Stefano della 5°M.
Leggere questo romanzo mi ha annoiato per le molte digressioni che Melville introduce nel romanzo perchè interrompono continuamente la storia. Penso che queste digressioni però aiutino a comprendere meglio il racconto ed i riferimenti che l'autore introduce durante il suo sviluppo. Ho invece trovato interessante la storia perchè secondo me aiuta a riflettere sul comportamento di varie persone e sulle conseguenze a cui può portare la vendetta(mi riferisco al comportamento di Achab durante la battaglia con Moby Dick). Anchio penso che gli ufficiali del Pequod siano dei personaggi principali ed in particolare trovo interessante Starbuck per quello che pensa (un uomo privo di paura è molto pericoloso). Infine ho trovato noioso anche i numerosi riferimenti alla Bibbia ma penso che questo sia dovuto alla grande religiosità che c'era in America e dal fatto che questa religiosità influenza la letterarura, come per esempio il riferimento al misterioso personaggio di nome Elia (nella Bibbia è un profeta) che annuncia il triste destino che attende il Pequod ed il suo equipaggio.

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Ivancadoni
Starting Member

4 Posts

Posted - 13/01/2016 :  23:20:32  Show Profile
Ciao, sono Ivan. A me il romanzo nel complesso non è piaciuto molto e ho trovato la lettura noiosa e poco coinvolgente in molti tratti.
La storia di per se l'ho trovata molto bella, il fatto di cacciare e combattere le balene,le varie difficoltà che incontrano nel percorso, le decisioni da prendere durante la navigazione.. la cosa che non mi è piaciuta del libro sono le continue digressioni che Melville ha inserito, causando dei "punti morti" rendendomi la lettura per niente scorrevole. Oltre alle digressioni sono presenti molte descrizioni accurate, che nel caso dei personaggi del racconto tollero, poiché mi piace conoscerli dettagliatamente, ma in molti altri casi le reputo inutili rendendo la lettura noiosa, come l'intero capitolo dedicato alla cetologia, che magari se fosse stato più breve oppure se non avesse inserito tutte le definizioni in un capitolo unico ma bensì suddivise facendole incontrare al lettore man mano che sarebbe andato avanti con la lettura sarebbero state forse anche più interessante.

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Leonardo Dema95
Starting Member

1 Posts

Posted - 13/01/2016 :  23:44:41  Show Profile
Ciao sono Leonardo della 5AIM
Anche io ho trovato la lettura faticosa. Le digressioni sono innumerevoli, tuttavia nonostante le interruzioni di quest'ultime sono stato comunque trasportato dalla narrazione in quel vasto mondo marino che Melville, secondo la mia esperienza di lettura, ha descritto molto bene creando in me un senso di smarrimento, di fascino e di sete di conoscenza forse tanta quanto la sete di vendetta che il capitano Achab aveva nei confronti di Moby Dick. Durante la lettura mi sono soffermato per capire cosa fosse davvero quest'opera: se un romanzo, un manuale completo sulle balene o un'opera teologica.
C'è da dire che il grandioso finale mi ha ripagato della fatica.
Detto questo vorrei dire che sono d'accordo su quello che ha scritto Assenti riguardo l'analisi dei comportamenti di alcuni membri dell'equipaggio, descritti anch'essi secondo me molto bene dall'autore, e riguardo alle conseguenze negative a cui questi comportamenti portano.


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ombra
Senior Member

296 Posts

Posted - 14/01/2016 :  10:28:18  Show Profile  Visit ombra's Homepage
Che bella iniziativa!!! Ragazzi vedrete che con questo strumento imparerete tanto. Scusate se mi sono permessa di intervenire. In bocca al lupo per l'esperimento.

PS: Sul testo posso solo dire che è l'unico libro in vita mia che non sono riuscita a terminare. Troppe digressioni mi hanno snervato. Scopro con piacere che per voi non è stato così, magari gli darò un'altra opportunità.

Marta

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eloise
Senior Member

603 Posts

Posted - 14/01/2016 :  11:29:06  Show Profile  Visit eloise's Homepage
Ciao Stefano, Ivan e Leonardo! benvenuti nella discussione!

Ciao Ombra! che piacere vederti fare capolino nella discussione! spero tu stia bene! Magari questa discussione ti farà riprendere in mano il testo di Melville, chissà? ma in effetti anch'io penso che se non fosse stato per Tiziano (alla fin fine è lui che ci ha costretti un po' tutti a leggerlo!) forse nemmeno io avrei avuto la forza di finire questo libro.

Però sapete tutti una cosa? Nonostante lo sforzo e la noia di molte parti, ora che l'ho terminato credo di sentirmi come quando sali una montagna su un ripido sentiero e senti di non farcela, poi non sai nemmeno tu come ma arrivi in cima e ti senti appagato e ripagato da una vista incredibile sul paesaggio tutto intorno.

E' vero, il libro è pesantissimo. Però dice bene anche Leonardo: c'è un fascino eterno che ti entra dentro quando finisci di leggere quelle pagine epiche sull'ultimo combattimento, e ti accorgi che nel frattempo sei arrivato lì arricchito da una montagna di sensazioni, una testa piena di nozioni anche apparentemente inutili, ma che alla fine non hanno fatto altro che riempirti tutto di un senso di prodigioso e grandioso.
Forse è proprio questo che voleva Melville?
Anche il fatto che questo libro un po' sembra un romanzo, un po' un trattato, un po' una tragedia, ecc forse si spiega con la volontà di fare un'opera grandiosa in cui ci sia dentro tutto.

Mi sembra, tra l'altro, di aver trovato proprio un passo in cui si dice qualcosa di simile:

quote:
Si sente spesso di scrittori che si innalzano e si gonfiano con il loro argomento, anche se questo può sembrare nient'altro che ordinario. Che accadrà di me, allora, scrivendo di questo Leviatano? La mia calligrafia inconsciamente si espande in maiuscole cubitali. Datemi una penna di condor! Datemi il cratere di un Vesuvio come calamaio! Amici, trattenetemi la mano! Perché nel semplice atto di scrivere i miei pensieri, essi mi stancano e mi infiacchiscono con la loro traboccante comprensività, come a includere globalmente tutte le scienze e tutte le generazioni di balene, uomini, mastodonti, passati, presenti e futuri (...). Tale, e tanto magnificante, è la virtù di un tema così vasto e generoso! Noi ci espandiamo al suo volume.


Ragazzi, questo passo mi sembra molto significativo: Melville è cosciente di forzare un po' la mano con le sue digressioni, ma (secondo il suo punto di vista) non ne può fare a meno perché narra una vicenda epica con protagonista il più grande e maestoso essere vivente sulla terra.

E scusate anche voi il mio post un po' lunghino, anche io mi sono fatta prendere la mano ;)

Eloise
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Ivancadoni
Starting Member

4 Posts

Posted - 14/01/2016 :  12:27:13  Show Profile
Ciao Eloise, anche se a parer mio queste digressioni rendono lenta e noiosa la lettura riconosco comunque che sono necessarie per conoscere e capire meglio il romanzo e magari senza di esse non avrebbe nemmeno raggiunto il successo che ha tutt'ora. Un'altra cosa che mi ero scordato di dire che ha contribuito a non entusiasmarmi molto sono stati gli innumerevoli riferimenti biblici come per esempio lo "strano" personaggio chiamato Elia o anche semplicemente Isamele. Te cosa ne pensi?

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eloise
Senior Member

603 Posts

Posted - 14/01/2016 :  16:03:52  Show Profile  Visit eloise's Homepage
Ciao Ivan, io confesso che rispetto a voi non ho visto tutta questa mole di riferimenti biblici. O meglio: sì è vero ce ne sono molti, ma forse è perché inconsciamente li ho attribuiti al periodo storico di Melville (1800 in America... i riferimenti biblici sono pressoché scontati), per cui non mi hanno impressionata. Inoltre in realtà più che come "presenza biblica" in sé io ho inteso il tutto come una grande presenza di elementi che fanno riferimento al soprannaturale, all'inspiegabile, a ciò che mette l'uomo di fronte al fato/destino/ecc (come vuoi chiamarlo), e all'ineluttabilità di questo destino. Inteso in questo senso, l'episodio di Elia per me, al di là del riferimento al personaggio biblico, ha soprattutto la funzione di accentuare l'elemento del CATTIVO PRESAGIO.

In sintesi: secondo me Melville utilizza tutto ciò che conosce e che può fare breccia nel suo lettore dell'epoca per creare una rete di elementi che alimentino il senso di questo cattivo presagio.
Ci sono moltissimi altri elementi nel testo che hanno la stessa funzione.
A questo proposito: avete notato come l'inizio della storia, quando Ismaele cerca la locanda in cui alloggiare, sembra una discesa agli inferi?

Eloise
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Valerio
Starting Member

2 Posts

Posted - 14/01/2016 :  17:49:23  Show Profile
Ciao sono Valerio, come hanno già detto i miei compagni di classe, anche io trovo il libro di Melville noioso ma soprattutto poco scorrevole. Il motivo di tutto ciò, penso si proprio il fatto di non voler raccontare una semplice storia di avventura ma andare oltre, facendo riflettere il lettore. Per questo secondo me l'autore fa innumerevoli riferimenti alla Bibbia. La storia in sé per sé mi è piaciuta perché in fondo è una grande avventura, non a caso molti registi hanno riprodotto il romanzo in film.

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Alessio
Starting Member

Italy
4 Posts

Posted - 14/01/2016 :  21:18:25  Show Profile
Ciao Eloise, in risposta alla tua domanda ho da dire alcune cose.
Si secondo me il romanzo sarebbe stato più bello, più scorrevole, è più coinvolgente se Melville non avesse messo queste innumerevoli digressioni, però devo dire che l'idea di queste digressioni non è tanto sbagliata.
Secondo me l'errore più grossolano che Melville ha commesso è la lunghezza di queste digressioni, poteva semplicemente farle più corte in modo da tornare subito alla storia.
Ma voglio criticare anche un'altro aspetto della storia.
Moby Dick, come è possibile che questo "mostro marino", compaia soltanto alla fine? Non sarebbe stato più bello se magari fosse comparso più volte?
È vero Melville voleva tenere il lettore sotto "suspance", facendo comparire la balena propio alla fine, ma secondo me ha soltanto aumentato la noiosità del romanzo.
E voi cosa ne pensate?
Alessio

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eloise
Senior Member

603 Posts

Posted - 15/01/2016 :  09:15:19  Show Profile  Visit eloise's Homepage
Ciao ragazzi,
dunque tutti critichiamo le digressioni di Melville che in effetti, come alcuni suggeriscono, forse potevano essere più corte e più inframezzate alla storia. Non so se così facendo il romanzo avrebbe avuto maggiore successo, ma è un dato di fatto che queste digressioni sono noiose e stancano il lettore, e che magari una buona fetta di lettori nel mondo avrebbe terminato il libro se non ci fossero state - tra cui anche Ombra
Tra l'altro vi dirò che personalmente conoscevo la storia per averla letta da piccolina e quando Tiziano mi ha parlato di Moby Dick ero sicura di dover riprendere in mano soltanto quel libricino là che ho nella libreria, ma poi mi sono accorta che è una versione molto striminzita del libro vero e proprio, fatta apposta per i ragazzini e ovviamente senza nemmeno una riga delle tante digressioni dell'originale! Quindi quello che diciamo noi hanno già pensato altri di farlo al posto di Melville

Detto questo, alcuni commenti riguardo ai vostri ultimi interventi:

1. Ottima osservazione quella dei film. Secondo me questo la dice lunga sul fatto che, nonostante i suoi difetti, il libro è entrato fortemente nel nostro immaginario collettivo, un po' come la figura di Frankenstein che tutti conosciamo ma poi se leggete il libro originale per certi aspetti non è proprio un capolavoro. Però è indubbio che abbia creato un "mito".
Qualcuno di voi per caso ha visto uno di questi film su Moby Dick (io no)?

2. @Valerio: secondo te/voi su cosa esattamente Melville vuol far riflettere il lettore (ammesso che questo sia realmente il suo intento)?

3. Per finire, su quanto osserva Alessio riguardo alla comparsa solo alla fine del mostro marino, questo punto di vista a me non era nemmeno venuto in mente. Non so se far comparire o meno il mostro più volte nel romanzo avrebbe potuto renderlo meno noioso. In realtà per me tutto il romanzo, nonostante la sua pesantezza e le sue digressioni, è così fortemente e indiscutibilmente un girare sempre e accanitamente intorno alla figura (reale ma anche immaginaria) di Moby Dick, che è come se già lo conoscessimo anche prima dell'incontro finale. E poi chiaramente c'è la questione del climax, del progressivo raggiungere il culmine della storia con l'incontro effettivo, reale e definitivo.
Però è sicuro che se al posto di qualche digressione avesse narrato qualche vicenda "reale" della caccia a Moby Dick o ad altre balene, la storia avrebbe avuto meno parte di "trattato" e di più di "avventura". Quindi in un certo senso ha ragione Alessio. Per esempio a me è piaciuta molto la parte in cui Melville racconta delle prime giornate di caccia alle balene in gruppo, quando si ritrovano nella zona di mare dove le balene vanno a riprodursi e far crescere i loro piccoli: è un passo che non mi sarei aspettata, che quasi mescola l'avventura e la crudeltà (della caccia) alla poesia e al senso del surreale (del ritrovarsi in un mondo a sé stante e totalmente estraneo all'uomo), e lo trovo molto bello.
Ecco, se avesse inserito più cose del genere e magari evitato di raccontarmi per filo e per segno come si lavora la carne delle balene e si estrae l'olio, magari avrei avuto meno nozioni, sì, ma forse sarei stata più contenta...

Eloise
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Alessio.
Starting Member

Italy
1 Posts

Posted - 15/01/2016 :  09:43:52  Show Profile
Buongiorno,credo che molti di voi hanno trovato questo libro non piacevole perché rientra nella classificazione romanzesca,quindi ci aspettavamo una narrazione più fluida della storia dove lo sviluppo si basasse su l'epico scontro tra Achab e Boby Dick.
In realtà ci siamo trovati di fronte ad un racconto che talvolta sembra un documentario,quindi credo che la chiave per dare un giudizio consono sia l'interpretazione del romanzo,aprendo la mente e accettando il libro come un romanzo che passa ad un documentario che si collega ad una poesia e tutto quello che ha sentito che sia.
Effettivamente non é una narrazione leggera,ma trovo affascinante gli accorgimenti de banale che riesce a trasformarli in osservazioni interessanti.
Trovo molto bello anche i simbolismi che usa per la descrizione dei personaggi e di certo non é passato indifferente il possente scontro tra Achab e la balena BIANCA il quale scontro sembra simboleggiare qualcosa di più irrazionale che il semplice scontro tra uomo e cetaceo.
Comunque non riesco mai ad esprimermi come vorrei ahahah

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