Il Blog di Anna Stella Scerbo

Uomini e donne del Mezzogiorno: mito, letteratura, storia

LUANA FABIANO "L'autunno negli occhi"

ago 252018

 […] È così sporco il mondo:undefined

ha lenzuola annerite

che hanno perso l’amore

cenci stanchi di spolverare

di asciugare il dolore.[…]

 

[…] Hanno occhi accecati

i figli della guerra

da un sole che cola

sulla città sbriciolata […]

 

Il Poeta sa che forze  disgregatrici agiscono da sempre all’interno della storia umana avverte  la distopia di un mondo votato alla perdita di ogni orizzonte di senso.  Di fronte ad una vera e propria crisi dell’interiorità,  di fronte  a valori che ancor prima di trasmutarsi  si inabissano nel nulla, egli cerca una direzione sicura verso un fine di  salvezza e di integrità.

                                                                                   ***

 

 […] Fiuto le sottrazioni

le sento ancora tutte addosso

prepotenti.

Eppure, scavando

al fondo dei desideri

ho trovato due aquiloni

ripiegati nelle scarpe.

Ho sperato così

di ricongiungere i nostri fili […]

 

 Il Poeta impiega la vita a lasciar dire le cose per non lasciarle, invece, al caso o alla dimenticanza. Scopre che la poesia, indissolubilmente legata alla sua etimologia greca, è “fare”. Allora costruisce versi attraverso i quali impara qualcosa in più di sé e qualcosa in più della materia di cui è fatto il mondo.

                                                                          ***

 

[…] A nuove stelle parla un bambino

più luminose stanno a vegliare

si fa carezza una conchiglia

e di una madre

la voce immensa del mare[…]

 

Il Poeta insegue  il suono, l’onda musicale che si muove nella parola, il ritmo che fa essere la parola  qualcosa di impalpabile leggerezza, di ineffabile candore, nata per rinnovarsi e nello stesso tempo per ripetersi.

                                             

                                                                              ***

 

 […] Pesano i giorni:

chiusi a fatica come valigie

portano via saluti sbiaditi.

Il pianto è riserva:

in fondo ai ricordi scava buchi di luce[…]

 

Il Poeta è consapevole che per scrivere poesia,  bisogna sapere ascoltare sé, in un esercizio lungo e faticoso. Perché  Poesia è sempre qualcosa che succede al fondo della propria coscienza, è significazione, stilnovisticamente parlando, di quel modo ch’ei ditta dentro. Qualcosa che della nostra anima ignoriamo e che viene alla luce in un’epifania di ri-conoscimento.

                                                              

                                                                       ***

[…] L’hanno setacciata la bellezza

Privandola [i] delle sue mille forme:

i  semi imperfetti

le  margherite curve

per  l’alito di un vento funesto […]

 

Il Poeta sa che i contemporanei, quasi malati di una forma di sottoproletariato dello spirito, hanno privato la natura della sua più intima connotazione divina. Liberi ma diseredati nell’anima, la guardano con occhi lontani. Solo il poeta le restituisce dignità di bene essenziale.

                                                                                ***

Non era triste l’autunno in quegli anni:

a nascondino tra filari di viti […]

Una merenda di acini e vento,

si faceva di conto al melograno del nonno

in minuscoli specchi di semi succosi.[…]

Le mani colavano

come allegri acquerelli.

Dentro, ogni tanto,

fluttuava una foglia  […]

 

Il Poeta sa che la memoria riannoda i fili del passato perché ne sia custodita la bellezza, perché l’armonia che ne governava gli atti, riecheggi, pura e consolatrice oltre ogni nostro respirare.

                                                                      ***

 

 

 

 

 

 

[i]L’autrice

Luana Fabiano nasce a Catanzaro nel 1978 e vive a Squillace (Cz). Docente di madrelingua presso licei francesi della cittadina di Beauvais, si laurea, nel 2003, in Lingue e Letterature Straniere presso l’Università della Calabria e, nel biennio 2003-2005, consegue la specializzazione all’insegnamento secondario. Dal 2005, insegna lingua e civiltà francese nella scuola secondaria di secondo grado. Attenta e sensibile studiosa di letteratura e di teatro, esordisce nel 2013 con la sua opera prima, la silloge: ‘I covoni della speranza’ (Lepisma Edizioni, Roma) con la prefazione di Dante Maffia e la postfazione di Anna Stella Scerbo. La silloge è risultata finalista al Premio Internazionale di Poesia, Prosa e Arti Figurative ‘Il Convivio 2013’. Nel 2014 pubblica la sua seconda fatica poetica, ‘Respiri violati’ (Puntoacapo Editrice, Alessandria) con prefazione del poeta Antonio Spagnuolo, che ha conquistato la giuria di alcuni premi nazionali di poesia quali ‘Memorial Melania Rea 2014’; ‘Giovanni Pascoli – L’Ora di Barga 2014’; ‘Leandro Polverini 2014’; ‘Astrolabio 2014’.

 

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