Il blog di Elio Ria

Spighe di poesia

La qualità più non si misura

mar 312018

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Scrivi in prosa


Scrivi in prosa i tuoi versi e avran fortuna
ora che i verso più non si misura
né si bada alla stoffa o alla fattura,
se imberci un vero che la mente abbruna.
Non t’attentar d’infastidir la luna
che sul ciel ci sta sol per figura,
e lascia Febo, padre dell’arsura,
che i nostri  bimbi hanno riposto in cuna
Vive di larve che il vento disperde
Che s’arrischia a cantar la gentilezza
Ond’ebber fama un dì l’arme e gli amori;
perocché senza sugo il tempo perde
chi non mette tra i fior della bellezza
della sua ganza i madidi pallori.

(Giuseppe Revere)

 
Giuseppe Revere nacque a Trieste nel 1812 e morì a Roma nel 1889. Ebbe una parte importante nella storia del Risorgimento; animato di un incoercibile estremismo partecipò alle Cinque Giornate di Milano, passato a Venezia, Daniele Manin dovette espellerlo per le sue intemperanze. Criticò la società post-risorgimentale per le tante promesse e rieducazione politica e sociale mancate. Di formazione heniana, fu spirito anticonformista. Nelle sue raccolte di versi evocò, sull’esempio di Giuseppe Prati e in uno stile classicheggiante, paesaggi sentimentali intrisi di simbolismo filosofico-religioso.
Con tiepido sarcasmo nel testo Scrivi in prosa invita i poeti a scrivere i versi in prosa per avere fortuna, senza badare troppo alla qualità della stoffa, ponendo anche un accento polemico alla narrativa realistica e alla sua morbosità ispiratrice.
Oggigiorno  avrebbe invitato i poeti (?) a non scrivere nulla e a occuparsi di altro, difatti la qualità più non si misura. 

 

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