Il blog di Elio Ria

Spighe di poesia

9. Il Padre Nostro di Dante

apr 012021

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Papa Francesco ha promulgato il 25 marzo 2021 la lettera apostolica Candor Lucis Aeternae in memoria di Dante Alighieri.
L'intento di questa nuova lettera apostolica è accostarsi all'opera del Sommo Poeta manifestandone sia l'attualità sia la perennità, e per cogliere quei moniti e quelle riflessioni che ancora oggi sono essenziali per tutta l'umanità, non solo per i credenti.
Per il Papa, Dante sa leggere in profondità il cuore umano e in tutti, anche nelle figure più abiette e inquietanti, sa scorgere una scintilla di desiderio per raggiungere una qualche felicità, una pienezza di vita.
Nell’enciclica Papa Francesco menziona la preghiera del Padre Nostro in lingua volgare che non era stata mai presa in considerazione dai teologi, probabilmente perché si doveva recitare in latino, e certamente perché Dante più che tradurre fa una parafrasi della preghiera con rimandi francescani.

O Padre nostro, che ne’ cieli stai,
non circunscritto, ma per più amore
ch’ai primi effetti di là sù tu hai,
laudato sia ’l tuo nome e ’l tuo valore
da ogne creatura, com’è degno
di render grazie al tuo dolce vapore.
Vegna ver’ noi la pace del tuo regno,
ché noi ad essa non potem da noi,
s’ella non vien, con tutto nostro ingegno.
Come del suo voler li angeli tuoi
fan sacrificio a te, cantando osanna,
così facciano li uomini de’ suoi.
Dà oggi a noi la cotidiana manna,
sanza la qual per questo aspro diserto
a retro va chi più di gir s’affanna.
E come noi lo mal ch’avem sofferto
perdoniamo a ciascuno, e tu perdona
benigno, e non guardar lo nostro merto.
Nostra virtù che di legger s’adona,
non spermentar con l’antico avversaro,
ma libera da lui che sì la sprona.
(Purg. XI, 1-21)

 

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