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Keys
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Posted - 25/04/2018 :  08:55:23  Show Profile  Reply with Quote
Buongiorno a tutti, spero possiate aiutarmi per la tesina di maturità di una mia alunna. Ho bisogno di trovare un romanzo della letteratura inglese sulla maternità, possibilmente che sia pubblicato tra le guerre mondiali o nel secondo dopoguerra. Vi ringrazio in anticipo e vi auguro buona festa della Liberazione!

eloise
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Posted - 26/04/2018 :  19:32:22  Show Profile  Visit eloise's Homepage  Reply with Quote
Ciao! A me quando si parla di letteratura inglese tra le due guerre o nell'immediato dopo guerra viene sempre e subito in mente una delle mie scrittrici preferite: Virginia Woolf. Il tema della maternità è sempre un po' presente, anche se in forma indiretta e non convenzionale, soprattutto nel capolavoro Gita al faro (1927). La protagonista è una giovane donna artista che tenta di emancipare la propria individualità dall'immagine dominante della femminilità dell'epoca, incarnata dalla matrona che la ospita, appunto, in questa "gita" al faro. Il tema del confronto tra una femminilità "classica" (la donna di casa, la mamma, la sposa casalinga) e una nuova femminilità (la giovane donna, artista, incapace di incombenze domestiche e diversa) è uno dei temi fondamentali. Anche il tema della maternità dunque è implicito in questo raffronto: la donna di casa, ligia, diciamo così, agli standard femminili della donna dell'epoca, è una mamma e si occupa con fare materno anche di tutti i suoi ospiti, mentre la giovane artista si sente totalmente estranea a questo modo di essere sociale, e cerca di dare nascita a una nuova creatura, una nuova figura di donna, capace di creare "altro", cioè arte (prerogativa tradizionalmente maschile).
Non so se questo spunto possa aiutarti.

Eloise
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eloise
Senior Member

603 Posts

Posted - 27/04/2018 :  08:40:19  Show Profile  Visit eloise's Homepage  Reply with Quote
Ripensandoci c'è anche un'altra scrittrice anglofona che mi viene in mente, ma anche qui la maternità è un tema indiretto, che si ricollega un po' ai temi della Woolf: è Katherine Mansfield. Non è un romanzo a cui penso, ma una short story: The garden party. E' un racconto molto interessante perché parla di una festicciola che si tiene in una borghesissima e ricca famiglia, mentre alla porta accanto, dove vive una famiglia in difficoltà economiche, c'è appena stato un morto e si tiene una veglia funeraria. La bimba ricca scopre l'incongruenza del mondo benestante e ipocrita che gli viene trasmesso dalla madre e comincia, se non a farsi domande, comunque a scoprire che esiste qualcosa d'altro, di diverso. Anche qui il tema della maternità si caratterizza come nella Woolf per il fatto che diventa un veicolo generazionale di valori da portare avanti, talvolta con profonda ipocrisia. La Mansfield denuncia così, a partire dal seno familiare, la società e i pilastri dell'apparenza su cui si basa. Il racconto è del 1922.
Mansfield e Woolf assieme fanno un bel duetto per una riflessione sulla donna, la femminilità e il rapporto generazionale madre-figlia di inizio 900!

Eloise
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Keys
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Italy
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Posted - 29/04/2018 :  12:16:10  Show Profile  Reply with Quote
Ti ringrazio di cuore per il tuo aiuto! Entrambe le autrici si ricollegano al tema e soprattutto To The Lighthouse riprende anche alcuni punti fondamentali affrontati a lezione, come la tecnica del flusso di coscienza, così è anche perfetto per il programma. Grazie infinite!

"Remember to look up at the stars and not down at your feet" (S. Hawking)
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Rosario
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Italy
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Posted - 29/04/2018 :  19:36:04  Show Profile  Reply with Quote
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Originally posted by Keys

Buongiorno a tutti, spero possiate aiutarmi per la tesina di maturità di una mia alunna. Ho bisogno di trovare un romanzo della letteratura inglese sulla maternità, possibilmente che sia pubblicato tra le guerre mondiali o nel secondo dopoguerra. Vi ringrazio in anticipo e vi auguro buona festa della Liberazione!



Buonasera Keys; ho fatto qualche ricerca e per rispondere alla tua richiesta riporta da "Letteratura inglese" di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, una sintesi del capitolo dedicato a tre scrittrici del novecento.

Tre donne scrittrici: Virginia Woolf, Rosamond Lehmann, Elizabeth Bowen

La vita di Virginia Woolf (1882-1941) presenta delle rassomiglianze con quella di Proust. Anch’essa proveniva da una famiglia di ricchissima borghesia, anch’essa ebbe una gioventù delicata, anch’essa cominciò tardi a produrre le proprie opere serie. Figlia di un penetrante critico e filosofo, Sir Leslie Stephen, essa scrisse sui giornali diretti dal padre, articoli di critica estetica, eleganti ed acuti, ma non fuori dell’ordinaria cerchia degli autori alla moda. Ed anche i suoi primi romanzi (The Voyage Out - 1915, e Night and Day - 1919), scritti evidentemente prima che essa avesse scoperto il vero esser suo, sono intelligenti, sottili, elegantemente scritti, pari alla media insomma dei buoni romanzi inglesi, media che (sia detto incidentalmente) è notevolmente più alta di quella italiana o tedesca.
Se essa fosse morta allora sarebbe rimasto il ricordo di una giovane scrittrice, elegante, competentissima in filosofia greca e nello studio degli Elisabettiani, con gusto eccellente per la musica e la pittura, con esigenze culturali severe, leggermente sprezzante al riguardo del comune gregge letterario. Nulla di più. Di maternità nel romanzo inglese non si sarebbe certo discusso.

….cinque capolavori che contengono la quintessenza della sua arte, sono essi che hanno aperto ad un tempo un nuovo metodo d’indagine e una nuova visione poetica della vita. Madre o non madre del romanzo moderno, opere di sicura durata.
Essi sono: Mrs Dalloway (1925); To the Lighthouse (1927), Orlando (1928), The Waves (1931), The Years (1937); Between the Acts non completamente finito nella revisione del testo, fu pubblicato postumo.

Rosamond Lehmann - (…) Ma nel 1945 una sua lunga novella, The Ballad and the Source, rivelò che la Lehmann poteva far molto di meglio [che imitare ia Woolf]. Vi è ancora un po’ della Woolf ma lo stile è divenuto personale, per quanto sembri ancora modellato su quello di James, del James più robusto degli Aspern Papers. Perdura ancora il suo penchant a descrivere delle giovinette, ma questa volta ciò che viene descritto non sono più i primi balli o primi baci ma una crudele storia di passione, amore materno, crudeltà paterna, incesto e pazzia. Il tutto è raccontato in prima persona da una ragazza, Rebecca, la quale, malgrado la storia ributtante che ci riferisce, non cessa mai di mostrarsi per quello che ancora è, una ragazzina fondamentalmente ingenua, dalla mente vergine. Singolare mistura di esperienza e di innocenza, infinitamente pietosa, Rebecca mi è apparsa come una delle più commoventi creazioni della letteratura moderna.

Elizabeth Bowen - (…) Più notevole di tutti The Heat of the Day (1949), nel quale sul patetico tema della Londra della guerra, atrocemente mutilata ma che vuole aver l’aria di continuare la solita vita, essa innesta episodi di alto significato (intimo) e insinua continuamente il senso di una catastrofe imminente che non giunge mai; e che è appunto la sensazione della guerra (per chi è sopravvissuto, si capisce).
Non so se dopo The Heat of the Day la Bowen abbia scritto qualche cosa di maggior valore. Questo però sarebbe sufficiente a darle il posto di miglior romanziere inglese che adesso detiene, alla pari con Greene.

La sintesi della sintesi:

Virginia Woolf
Mrs Dalloway (1925);
To the Lighthouse (1927),
Orlando (1928),
The Waves (1931),
The Years (1937);
Between the Acts (postumo)

Rosamond Lehmann
The Ballad and the Source (1945)

Elizabeth Bowen
The Heat of the Day (1949)


RF
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Rosario
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Italy
418 Posts

Posted - 29/04/2018 :  20:03:27  Show Profile  Reply with Quote
... ho un ripensiero anch'io. Il tema della maternità è strettamente connesso a quello della femminilità e non si può fare a meno di approfondire le biografie delle autrici che riversano il loro vissuto reale nelle opere letterarie. Non ho approfondito nè esteso più di tanto la mia ricerca ma la vita di Virginia Woolf mi sembra alquanto emblematica in tema di maternità e condizione femminile.


RF
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