Amalia Guglielminetti, la poetessa affascinante
lug 212019TORINO. "L'unica poetessa che abbia oggi l'Italia..." Così la definisce D'Annunzio nel 1912, mentre la attende in un hotel della città. Una donna carismatica la poetessa, che si ritrova a vivere in un'epoca e in una Torino, che non guarda più alla bellezza delle donne, ma al loro carattere e alle loro capacità intellettive.
Amalia Guglielminetti nasce nel 1881, nel capoluogo piemontese, quella che sarà sempre la sua città e dove sarà nota, specialmente tra quegli intellettuali che come lei frequentano il "Circolo della Cultura". Prima di lei, diviene noto ai più il suo bisnonno, l'inventore della borraccia di legno, che però, non aveva certo i capelli corvini della bella nipote e i suoi occhi meravigliosamente magnetici e terribilmente incantatori. Bella donna, brava poetessa, i cui versi vengono così commentati dal critico letterario Arturo Graf:
"La sua ispirazione è viva, schietta, delicata quanto più si possa dire, e l’arte la seconda a meraviglia. Quelle sue figure di fanciulle e donne son cose di tutta gentilezza, e molti sonetti son di squisita fattura. E il tutto par che le venga così spontaneo"
Amalia è un'ammaliatrice, non solo con la sua penna, ma anche con la sua sensualità, capace di affascinare e attirare a sé la curiosità di uomini e altre donne, incentivata dagli abiti liberty indossati, sfoggiando velette da femme fatale, e apparendo sfacciata con i bocchini delle sigarette che fuma. La parte più trasgressiva di lei, come i versi dei suoi componimenti Vergini Folli, Seduzioni, L’amante ignoto, L’insonne, è in realtà la parte più recondita dell’anima e di un cuore temerario e audace.
Il temperamento vivace e la voglia di libertà, fanno in modo che nessun amante riesca a starle dietro. Ed è così che la poetessa rimane sola e sola va avanti nella vita, nonostante gli amori tutti irrimediabilmente falliti.
Non le mancano gli apprezzamenti, non solo degli uomini, ma anche da parte della stampa. Tante sono le copertine che le vengono dedicate: si narra che ne abbia avute di più di famose attrici. La sua bellezza e la sua eleganza spesso sono protagoniste delle foto che la ritraggono. Moderna e perbene, fasciata in eleganti abiti in seta, fissata per orchidee e fiori esotici, amata dalle giovani donne ribelli, non amata dagli uomini torinesi, spaventati da quella forza femminista che la contraddistingue. Tutte queste caratteristiche definiscono Amalia Guglielminetti.
Il suo motto è «Ama e godi», la sua filosofia di vita è assaporare il momento: dopo aver tentato la carriera giornalistica a Roma e aver conosciuto il mondo della meravigliosa Parigi, Amalia muore nel 1941, a causa di complicazioni dovute alle ferite riportate durante un raid aereo di cui rimane vittima. Muore da sola Amalia Guglielminetti, nello stesso modo in cui ha condotto la sua vita.