Le Beatrici, di Stefano Benni: un uomo che scrive di donne, per le donne
mag 042019Una dantesca Beatrice dei nostri giorni, un'adolescente dura, cruda e crudele, una presidentessa che trae sostegno dagli operai in esubero, una suora ninfomane, ma con ironia, una donna che vive la vita attendendo non si sa cosa, una signora anziana, davvero cattiva, una vecchietta che vive di sogni e una licantropa: sono queste le otto protagoniste del singolare libro di Stefano Benni, Le Beatrici.Come lo stesso autore specifica, Le Beatrici, prima di essere un libro, è uno spettacolo-laboratorio tenutosi al Teatro dell’Archivolto a Genova in cui cinque giovani attrici, sconosciute e di talento, hanno messo in scena gli otto inediti monologhi e le varie poesie, che solo in seguito sono andati a comporre l'opera scritta.
In questo piccolo libro di Benni, otto donne si raccontano, in maniera autentica e senza fronzoli. Ne Le Beatrici lo stile dell'autore bolognese emerge prepotentemente, in tutta la sua ironia e il suo essere palesemente sfacciato e irriverente.
Ognuna delle otto donne, attraverso un monologo, racconta pezzi della propria esistenza, colmi di angosce, problematiche irrisolte, drammi, il tutto narrato sempre in chiave ironica e a tratti di esilarante comicità.
Il monologo particolarmente degno di nota è quello di Beatrice, che apre il libro e che dà il titolo alla piccola opera di Benni. Un soliloquio, in cui emergono tematiche relative alla politica, alla letteratura, agli usi e costumi del Medioevo e ad alcuni fatti e vicende amorose del tempo che fu, che a ben guardare hanno molte analogie con i giorni nostri; il tutto, sottolineato da un lieve, se pur evidente, accento toscano, che ben delinea Beatrice, la quale prende in giro il suo Dante chiamandolo “il Canappione”:
“c’ha il becco che pare una poiana, pare…una caffettiera, anche se non è ancora stata inventata”. E ancora “Mi ha visto la prima volta che c’avevo otto anni, lui nove, mica mi ha detto si gioca insieme, ti regalo un gelato…, no, c’ha fatto dieci poesie di duemila versi, il piccino”.
Stefano Benni, in/con Le Beatrici riesce, con grande maestria, a creare un potente equilibrio tra comicità e dramma, poesia e realtà, restando sempre coerente al proprio modo di scrivere e soprattutto al proprio modo di guardare l'universo femminile. Il mondo delle Beatrici è ampio e pronto ad accogliere tutte: dalla ragazzina superficiale tutta social, alla donna anziana abbandonata in un ospizio. Tutte le figure femminili che fanno parte di questo mondo, hanno però in comune la voglia di dare un significato alla propria esistenza e soprattutto l’intenzione di rompere gli schemi e andare oltre i ruoli preconfezionati in cui la società è capace di relegare. Un esempio lampante è Suor Filomena: il suo ruolo di devota al Signore le è stato imposto dalla famiglia e lei cerca di sfogare il proprio disagio, utilizzando un linguaggio a tratti volgare e scurrile, venendo così additata dalla badessa come "donna posseduta dal demonio". Tematiche drammatiche e soprattutto sempre attuali, trattate dall'autore in maniera decisamente divertente, se pur con una punta di amarezza.Emblematico, ai fini del messaggio che l'autore vuole far passare attraverso Le Beatrici, è il monologo della "Vecchiaccia". una donna sola, che giace immobile, in una stanza buia e ricorda quanto sia stata bella in gioventù e quanto sia stata invidiata. Ricordi amari, malinconici, di una persona che nessuno vede più, che nessuna guarda e allora lei urla, con tutta la sua forza, solo per un attimo e nulla più. Quell'attimo però è abbastanza, perché la gente si accorge di lei e questo le provoca un insano, comico, godimento.
Un libro comico quello di Benni, in cui l'ironia la fa da padrone, un'ironia che fa comunque emergere in tutta la sua potenza la denuncia che l'autore fa, il suo urlo a favore della donna, contro la degenerazione del ruolo femminile nella società e a favore dell'autonomia e del libero arbitrio delle donne, che ancora oggi viene costantemente messo in discussione. Le Beatrici un libro scritto da un uomo per le donne.