Il Calamaio Bianco

Tra le righe dell'Albania

e qualcosa rimane di Nicoletta Bortolotti

feb 132021

e qualcosa rimane (Besa Muci, 2020) di Nicoletta Bortolotti parla di emozioni e sentimenti, oltre che di umanità e musica. La narrazione viaggia nel tempo, come su un'altalena che dondola tra il 1973 e il presente. Fatti politici e di cronaca, che si sono succeduti negli anni in cui la storia è ambientata, fanno da sfondo al racconto, a emblema del continuo movimento che lo caratterizza.

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Protagoniste indiscusse del romanzo sono due sorelle: Margherita, la maggiore e Viola, la minore. Due sorelle e donne che si ritrovano dopo tanto tempo, in quanto la più giovane, Viola, dopo ben otto anni di assenza dalla vita famigliare, contatta Margherita per chiederle di trascorrere un fine settimana insieme a Sestri Levante.

Un rapporto che la scrittrice descrive in maniera dettagliata e delicata, non sminuendone mai la forza. Un legame il loro, emotivamente importante, anche se il tempo e i luoghi le hanno separate per un lunghissimo periodo.
La Bortolotti gestisce con abile maestria l'incombenza del segreto che Viola custodisce. Una confidenza che la giovane chiede di fare, che il lettore vive con potente curiosità e allo stesso tempo come una piacevole spada di Damocle.
Bella la penna dell'autrice, che disegna la storia come se fosse in un incanto, seppur pregna di forte realismo. Non manca la dovizia di particolari e nulla è lasciato al caso.
Un romanzo questo e qualcosa rimane che racconta di donne e di famiglia e che la Bortolotti scrive senza fare giudicante, consegnando al lettore un libro pregno di vita vissuta e della parte più pura delle emozioni.

Il racconto è scorrevole, la trama compatta e la narrazione vivace nella sua delicatezza. Da non perdere.

                                                                                                                                                                                   U Calamaru

 

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