Il blog di Rosella Rapa

Tourismi letterari

P.F.S. - La Macchina del Tempo

ott 232020

La Macchina del Tempo

Autore Herbert George Wells
Prima pubblicazione 1895

Questo romanzo, profondamente filosofico, ed al contempo di facile lettura, può essere considerato il capolavoro di H.G. Wells.

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La trama è presto riassunta: con la sua straordinaria invenzione, il protagonista si spinge più di 800.000 anni avanti nel futuro, ansioso di trovare un’umanità incredibilmente più progredita della propria, superiore sotto ogni aspetto, sociale e tecnologico. Purtroppo per lui, gli si mostrerà una situazione ben diversa, suddivisa in due razze decadenti che ormai hanno ben poco di umano, figlie di una evoluzione/involuzione basata sui principi della peggiore disuguaglianza sociale. In un modo dove la Natura rigogliosa ha preso il sopravvento, gli eredi degli umani, ridotti ad uno stato praticamente animale, sono caduti in una aberrazione che Wells considera il punto più basso della dis-umanità: il cannibalismo. Tuttavia l’esploratore non si darà per vinto. Riesce a tornare nel suo tempo, ma infine deciderà di vivere nel futuro per aiutare la popolazione rimasta a ricreare la propria umanità.

Inizialmente Wells ci presenta quindi un universo distopico (forse prima ancora che venisse coniato il termine) tra i peggiori che si possano immaginare, perchè l'essenza stessa dell'Uomo (e della Donna) sono state annientate dalle azioni folli dei loro antenati; poi però ci da una consistente convinzione che, anche dalla voragine, si possa risalire e riconquistare una identità. Wells, infatti, pur paventando tragiche conseguenze se l'umanità non avesse fatto buon uso delle grandi scoperte scientifiche del XIX secolo, NON perse mai il suo ottimismo, e il desiderio di di usare tutte le sue forze per poter costruire un futuro migliore.

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Costruito tramite monologhi che si alternano, il romanzo è un vero capolavoro di arte narrativa, per chiunque ami i grandi classici, a dispetto della banalità moderna. La pagina puramente ed esclusivamente scientifica, in cui H.G.Wells descrive la sua teoria dell’universo, anzi della GEOMETRIA a quattro dimensioni, è straordinaria. Mancano le formule, ovviamente, ma i principi su cui è formulata sono assolutamente CORRETTI.
Sarà vent’anni dopo, nel 1915, che Albert Einstein proporrà la sua teoria della Relatività Generale (il fondamento della fisica moderna), che descriverà scientificamente le proprietà dello spazio-tempo a 4 dimensioni.

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Non voglio svelarvi oltre né trama, né finale. Per me H.G.Wells è uno degli scrittori di fantascienza più completi, in quanto sa spaziare in campi eterogenei: storia, filosofia, immaginazione. Del resto, era sia scienziato, sia narratore. Ritengo “La Macchina del Tempo” adatto soprattutto a un pubblico maturo, e abbastanza colto da comprenderne tutti gli intrinseci significati. Lo schema narrativo richiede capacità di lettura d’ampio raggio. Ciò non toglie che possa essere letto anche come uno “strano” libro di fantascienza: nessuno, ancor oggi, ha inventato una macchina del tempo.

 

I Film

“La Macchina del tempo” è stato portato sullo schermo almeno tre volte.


L’ uomo che visse nel Futuro (1960)

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Tratto dal romanzo di H.G.Wells, ne fornisce una interessante rivisitazione, mantenendo intatta una parte importantissima: il mondo degli Eloi e dei Moloch, depravazione assoluta del genere umano, giunto allo stadio finale in modo un po' diverso da quanto Wells aveva immaginato. Dal libro sono prese solo la parte iniziale e il primo viaggio: la trama è fedele, come pure la resa dell’impressionante scenario del futuro. Il protagonista, non a caso, si chiama George: il primo nome di Wells. Il percorso nel tempo è reso magistralmente, attraverso scene particolari e fermate intermedie, che noi, realmente nel futuro, collochiamo con precisione, ma che H.G.Wells aveva effettivamente immaginato. Ci mostra le due Guerre Mondiali, poi la guerra fredda diventa la terza guerra mondiale, infine tutto scivola nel futuro impossibile, fino al all’anno 800.000 e oltre. Tuttavia la fine è nettamente diversa, e ciò non rispetta l’idea originale di H.G.Wells. Inoltre, le sue profonde teorie filosofiche e sociali non trovano spazio nel film, realizzato in anni difficili; ma sono solo accennate. Interessante è la posticipazione del viaggio, dal 1895 al 31/12/1899: il cambio di secolo. Nel complesso, è sicuramente la miglior trasposizione cinematografica del romanzo.


L’uomo venuto dall’Impossibile (1979)

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Questo film, del 1979, ma uscito in Italia all’ inizio degli anni ’80, è una fantasiosa e piacevole reinterpretazione del romanzo. Protagonista n’è lo stesso Wells, che deve utilizzare la sua “macchina” per inseguire nientemeno che il famigerato Jack lo Squartatore, il quale ha trovato un metodo infallibile per sfuggire alla giustizia del suo tempo: usare l’ultima invenzione del famoso scienziato. Capitati entrambi nella New York del XX secolo, vivranno una serie di inseguimenti e avventure, in cui Wells è aiutato da una bellissima ragazza.
A differenza del film degli anni ’60, in questo viene dato ampio spazio a Wells per manifestare le sue convinzioni progressiste. Valide certamente negli anni ’80. Oggi … molto in dubbio, perlomeno alcune.
E’ curioso notare come i modi da gentiluomo Inglese d’altri tempi, rendano Wells piuttosto anomalo e spaesato, almeno all’inizio del film: ma la sua intelligenza e il suo genio d’inventore lo aiutano presto ad ambientarsi. Jack lo squartatore, invece, che qui è un medico (come a lungo si è ipotizzato) non solo si adatta facilmente, ma sostiene di trovarsi in un futuro assolutamente adatto a lui: la TV, con le sue scene violente, lo convince che l’umanità non è affatto progredita, anzi, continua ad uccidere con sempre maggiore determinazione.
Finale a sorpresa, quindi da NON rivelare assolutamente.

 

La macchina del Tempo (2002)

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Il film ha lo stesso titolo del libro, e si propone come un “remake” in chiave più moderna dell’ormai datato, ma sempre interessante, “L’ uomo che fisse nel Futuro”. In realtà è un disastro.
Si tratta di un film Fantasy - Horror, da lasciare agli amanti del genere, che nulla conoscono della profonda filosofia di George Herbert Wells. Non viene mantenuto praticamente nulla del libro, nemmeno l'inizio; in più vengono completamente stravolti i personaggi. Insomma, è tutt'altra cosa rispetto al romanzo.


Certe revisioni mi irritano: anziché stravolgere un libro dai contenuti netti e marcati, perchè non fare un film totalmente nuovo? Forse perchè il titolo attira.
Io preferisco calarmi un una vecchia Londra ormai scomparsa, e seguire le tracce dell'inventore un po' folle: ascoltando il suo racconto, senza piegarlo ai miei schemi mentali.

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