Il blog di Rosella Rapa

Tourismi letterari

P.F.S. - STARGATE

feb 112021

Il mondo di Stargate

Inizio saga 1994
Fine saga 2018 (per ora)

Stargate ha creato universi che adoro.

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Una dei protagonisti in un mitico serial è il capitano (poi maggiore, poi colonnello) Samantha Carter, geniale astrofisica e ufficiale dell'Aviazione Americana: con le sue intuizioni da super scienziata salva più volte i compagni e Mondi interi, tra cui, ovviamente il nostro. La mia eroina, senza se e senza ma. E c'è di più: il comandante della squadra è il colonnello (poi generale) Jack O'Neill, interpretato da Richard Dean Anderson, che era stato Mac Giver, protagonista della omonima serie, agente speciale laureato in Fisica, capace di costruire un'automobile partendo da una scatola di fiammiferi. Insomma non potevo perderli! Ma procediamo con ordine.

Stargate è un film dell'ormai lontano 1994, diretto e scritto da Roland Emmerich. I protagonisti sono il già citato Col. O'Neill (interpretato però da Kurt Russel) e un archeologo, il dott Daniel Jackson (James Spader).
Che ci fa un archeologo, specializzato nel tradurre i geroglifici egizi, in un film di Fantascienza? Deve appunto tradurre. Tradurre i simboli presenti su uno strano, enorme cerchio di un metallo sconosciuto, trovato sotto le Piramidi: lo Stargate, che si rivelerà proprio un Portale tra le Stelle, costruito da una super civiltà aliena, i cui membri schiavizzarono gli antichi abitanti dell'Egitto, fecero costruire le Piramidi e si proclamarono Faraoni.


Un bel guazzabuglio, assolutamente folle.

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Ma alla Fantascienza si può concedere tutto, soprattutto se il film viene ben congegnato: attraverso lo Stargate si raggiunge un pianeta sconosciuto, abitato da una civiltà simil-egizia, dominata dagli stessi Alieni che avevano disturbato i Terrestri. Qui si libera la fantasia stellare: astronavi a forma di piramide, piramidi che si trasformano in astronavi; esplosioni epiche, fughe popolari, combattimenti, espedienti, rivolte, svolte, e un finale non previsto, quindi non prevedibile.

La Fanta-Scienza mi affascina, la Civiltà Egizia anche (a proposito: il museo Egizio di Torino è sempre più spettacolare, venite a visitarlo) e sarà per questo che mi sono fatta catturare anche dai Serial.

Il primo, accennato all'inizio, Stargate SG-1 (1996 - 2006), parte proprio dove il film era terminato, ma con una differente impostazione: il film era cupo, inquietante, con grandiosi effetti speciali, immagini di masse popolari in un deserto senza fine. SG-1 si rivela coinvolgente, fresca, a tratti allegra, molto positiva nei concetti e nelle intenzioni.  Ritroviamo l'archeologo Daniel Jackson (interpretato però da Michel Shanks) e alla squadra detta appunto SG-1 (Star Gate Uno) si unisce l'Alieno ribelle Teal'k (Christopher Judge). Insieme a loro numerosi attori danno vita a una realistica base militare segreta.

Le prime tre stagioni sono molto aderenti alla vicenda del film, con la comparsa degli stessi "cattivi", e un legame preferenziale con il primo pianeta raggiunto; le invenzioni però si susseguono, i mondi alieni si moltiplicano, e la fantasia si scatena. R.D.Anderson regala al col. O'Neal una carica di ironia ben diversa dalla granitica interpretazione di K.Russel, e l'archeologo D.Jackson non è più un imbranato visionario, ma un genio nel suo campo. Con gli anni, diventerà anche un capace combattente. Ma il meglio è lei, Samantha (Amanda Tapping) un personaggio femmile e femminista che non si scorda facilmente.

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Con il passare delle Stagioni, la fantasia degli autori amplia i suoi orizzonti: gli Stargate si moltiplicano, di conseguenza si incontrano molti più popoli, con civiltà avanzate o primitive, città o villaggi, e molti più Alieni, buoni e cattivi. Da qui nascono interazioni di ogni tipo, viaggi nel tempo e universi paralleli; la squadra SG-1 ha un approccio estremamente aperto verso le novità, ed io ho trovato i suoi componenti lodevoli dal punto di vista umano e culturale. Si nota anche l'accuratezza delle fonti: le intuizioni di Samantha (Sam) sono scientificamente corrette, ovviamente partendo dal presupposto di avere a disposizione una avanzata tecnologia aliena, le traduzioni e le riflessioni storiche di Daniel partono da situazioni veritiere. Gli attori danno interpretazioni ammirevoli.
Tutto questo, e altro ancora, rende la serie piacevole ed interessante. Attenzione però: è pur sempre fantasia, uno spunto di riflessione magari; al momento non conosciamo,nè conosceremo presto, nessun Alieno che ci voglia distruggere o salvare.

Per le utime due stagioni abbiamo un cambio di rotta, non solo metaforico.
Alcuni attori lasciano e vengono sostituiti, allo Stargate si affiancano Astronavi regalate dagli Alieni, la base non è più segreta, le dinamiche interne al gruppo si modificano.
La recitazione è sempre impeccabile, ma si accusano momenti di stanchezza nella trama e nella scelta dei nemici. Viene persino scomodato Merlino con il Santo Graal: Daniel racconta il mito in maniera corretta, ma è argomento troppo sfruttato. Parte uno Spin-off, e diventa difficile sostenere due serie che viaggiano in parallelo nel cosmo attraverso gli Stargate. Così SG-1 termina.

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Ma non finisce qui: la magia di Stargate continua... nella prossima puntata.

Rosella

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