Il blog di Rosella Rapa

Tourismi letterari

FY&SF Avatar 1 e 2

apr 022023

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Partito dai Grandi Poemi Epici, con alti e bassi attraverso i secoli, il Fantasy si è evoluto fino ad arrivare sui piccoli e grandi schermi sfruttando tutte le potenzialità dei colori, dei paesaggi dei costumi, degli effetti speciali. Tutto a scapito del contenuto. Lo stesso è accaduto alla sorella Fantascienza, che dal positivismo iniziale, con tanta fiducia nel futuro, è arrivata a mostrarci strani universi distopici, che ci regalano immagini sempre più tremende. Per trovare nuovi spunti e nuovi spazi, i due filoni del fantastico si uniscono e si contorcono, in un percorso senza fine che ormai ha come scopo principale il ricorso a effetti puramente visuali, per stupire lo spettatore.

Il passaggio dal libro al video è un percorso logico: meglio gustarsi un film da 3 o 4 ore, comodamente seduti mangiando popo-corn, piuttosto che impegnare giorni e giorni in letture intricate. Adesso abbiamo persino gli audiolibri, da ascoltare durante il relax o mentre si sbrigano faccende noiose. Stiamo sbagliando? In fondo le prime saghe si ascoltavano dalla voce dei cantori, che impegnavano la loro inventiva per attirare più spettatori possibile.

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Il punto forse è proprio questo: l'inventiva. La vicenda può risultare piacevole o noiosa, tutto dipende dall'abilità del narratore. A volte si ripercorre anche una storia vera, senza essere didascalici. Tutto questo l'ho trovato in due film molto pubblicizzati come prodotti per il grande pubblico:

AVATAR

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Qualcuno ha commentato il secondo film (La Via dell'Acqua) dicendo che poteva essere visto senza conoscere la storia precedente. Io l'ho guardata lo stesso, e consiglio vivamente di farlo. Avatar ci racconta una storia che è la "nostra" storia, una evoluzione di concetti che ci hanno guidato in questi anni del nuovo secolo, e che vorremmo veder continuare.

Il primo film, l'originale, si apre con una poderosa invasione militare di un pianeta pacifico immerso nella Natura. Il linguaggio alla John Wayne porta subito l'attenzione agli USA, in particolare all'invasione dei territori appartenenti ai Nativi Americani, rappresentati dalla popolazione del pianeta sconosciuto. Con mezzi di ogni genere i terresti, nostri discendenti, cercano di impadronirsi di luoghi incontaminati per cercare un minerale prezioso, senza alcun riguardo per gli abitanti e per l'essenza stessa del Pianeta, che non si limita a ciò che è immediatamente percepibile, ma va oltre, coinvolgendo sentimenti profondi e legami spirituali magnificamente rappresentati. Il cinema d'animazione va oltre la letteratura, mostra ai nostri occhi uno spirito superiore. Nessun discorso teologico, per carità; solo un sogno ad occhi aperti, immaginato con uno slancio positivo che da tempo non si vedeva né si leggeva. Nel Film, fortunatamente non tutti i terrestri sono dei criminali senza coscienza, e questo permette un finale di ampio respiro.

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Non ci si aspettava un sequel, eppure, dopo 15 anni, è arrivato. Cos'altro c'era da dire? Molte cose, proprio perchè gli anni sono passati, e la nostra società affronta temi morali sempre più difficili e controversi, che ci coinvolgono anche nella vita di tutti i giorni. Diversità apparente, tolleranza, accoglienza, cambiamento. Tutto è scatenato dai terrestri che ritornano, peggiori di prima e con desideri di vendetta. Gli eroi del primo film devono lasciare la loro casa tra le magnifiche foreste e affrontare un lungo viaggio verso l'ignoto, che li porterà a conoscere altri popoli, altri mondi, tra isole e profondità marine sempre più fantastiche.
Non mancano le difficoltà: la sensazione di sentirsi diversi, i conflitti famigliari, i ragazzi troppo turbolenti. Problemi molto vicini ai nostri, eppure di non facile soluzione. Il finale è a sorpresa, di nuovo molto positivo, e con una buona visione del futuro: rarissima, ormai, nel Fantasy come nella Fantascienza.

 

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