Il blog di Rosella Rapa

Tourismi letterari

Fy - Peter Pan e Wendy 2023

lug 222023

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Peter Pan e Wendy - Film 2023

Da quando nel 1902 (sì 121 anni fa) J.M. Barrie scrisse la prima fiaba con protagonista Peter Pan, ci sono state infinite rivisitazioni della storia del bambino che non vuole crescere, praticamente tutte ispirate alla vicenda più famosa, quella con Wendy e i suoi fratellini. Esordì come commedia nel 1904, per il romanzo si dovette aspettare fino al 1911, e per la prima trasposizione cinematografica, muta e in bianco e nero, "solo" il 1924. La versione più famosa rimane quella di Walt Disney, lungometraggio a cartoni animati, del 1953, ammirata da generazioni di bambini (e di adulti...)

undefinedIo ho visto e rivisto tutte le versioni che ho trovato, e anche gli spin-off, compresa una commedia dal vivo con le musiche di Edoardo Bennato, che so a memoria. Quest'ultima versione cinematografica l'ho presa subito sulla piattaforma Disney perchè è rientrata nella polemica nero/non nero: al posto della solita Trilli bionda con occhi verdi, magicamente è comparsa una Trilli nera!

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Fin qui, la cosa non mi ha impressionata molto. Nei corti dedicati a Trilli ho visto Fatine viola, rosa, azzurre, buone, cattive, dispettose, simpatiche... e la nuova Trilli è SIMPATICA! Niente affatto gelosa, buona di cuore e solidale con Wendy, insieme a Giglio Tigrato, la Principessa Indiana (ops... la Giovane Nativa Americana!). Queste ragazze non fanno la ruota intorno a Peter Pan, non hanno paura di Capitan Uncino e dei suoi Pirati, sanno combattere e fanno gruppo, rimarcando a Peter i suoi errori, a differenza dei bimbi e bimbe sperduti, che credono a tutte le vanterie di Peter Pan, e si appoggiano a lui in tutto.

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Con una manciata di modernità, un pizzico di ritorno alle origini, pescando qua e là da tutte le versioni esistenti, Peter Pan e Wendy dovrebbe forse intitolarsi Wendy e Peter Pan, perchè vengono ribaltati molti stereotipi intrinseci alla vicenda, che si sono accumulati dal 1904 al 1974 almeno. Soprattutto, il mito della “Isola che non c'è” dove si resta sempre bambini, viene messo in discussione paragonandolo a una realtà in cui si cresce, si raggiungono traguardi, si accettano responsabilità, nascono nuovi bambini. La realtà può anche far male, rivelarsi aspra e cattiva, e questo concetto si esplicita in Capitan Uncino. Tuttavia nell'Isola il tempo non scorre: ogni giorno è uguale al giorno precedente, ogni persona è sempre uguale a sé stessa, non può cambiare, mai. Ecco perchè Wendy decide di ritornare.

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La parte più bella, secondo me, è l'amicizia fra Trilli e Wendy: ragazze diverse, appartenenti a mondi diversi, che si capiscono e si aiutano. Nella Fantasia o nella Realtà, questo è il messaggio più confortante per tutti, ragazzi/e e adulti/e.

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