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 Il nazional socialismo in Germania
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eloise
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603 Posts

Posted - 01/12/2016 :  10:51:13  Show Profile  Visit eloise's Homepage
Ho fatto una rapida riflessione e dato che in generale i testi sull'argomento sono pochi, credo che potrei dare un apporto più significativo a questo gruppo sfruttando la mia conoscenza della lingua francese e dunque leggendo alcuni testi francesi, che non ho trovato in italiano. Che ne dite? Alcuni titoli in particolare mi hanno incuriosita:
1. Ces Allemands qui ont défié Hitler, di Gilbert Badia (Badia è un giornalista e storico germanista; il libro parla della resistenza tedesca al regime sia da parte di individui che da parte di gruppi)
2. Appels aux allemands, di Thomas Mann (mi sembra interessante conoscere la posizione degli stessi esponenti letterari dell'epoca di fronte alla deriva nazista, soprattutto dato che non sono stati in molti ad esprimere apertamente posizioni contrarie)

Ho un solo dubbio: non sono testi letterari. Motivo per cui non so se leggere magari solo il secondo, e aggiungerci "Ognuno muore da solo" giusto per essere in grado di seguire la presentazione che ne darà chi lo leggerà.

Ma vorrei che Margherita ci rispondesse per farci sapere se è dei nostri, non si è più fatta viva!
Grazie a tutti.

Eloise
www.letteratour.it
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Margherita
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Posted - 01/12/2016 :  11:03:58  Show Profile
quote:

"Ognuno muore solo" di Hans Fallada vs film "Lettere da Berlino";

"Erano in sei" di Alfred Neumann vs film: "la Rosa bianca";

Viva la libertà di Romano Guardini - discorso commemorativo tenuto a Monaco nel 1958 su un "evento che (...) ha segnato con una tragica svolta la vita di sette appartenenti a questa università: il professor Kurt Huber, gli studenti: Sophie e Hans Scholl, Christoph Probst, Alexander Schmorell, Willi Graf e Hans Carl Leipelt." (La Rosa Bianca)

Questa è la lista delle mie future letture per la discussione sul tema proposto da Margherita.

Ma il nome Hans mi ricorda qualcosa di Heinrich Boll che abbiamo letto e discusso: http://www.letteratour.it/forum/topic.asp?TOPIC_ID=692&FORUM_ID=20&CAT_ID=9&Topic_Title=Heinrich+Boll%2C+Le+opinioni+di+un+clown&Forum_Title=Gruppo+di+lettura+on+line

Detto fatto il gruppo di lettura è abbastanza preparato sulle vicende tedesche inerenti "la dittatura nazista in Germania e la resistenza tedesca", proposto da Margherita.
Sulle metodologie della discussione, mi rimetto alle decisioni che verranno prese della coordinatrice del gruppo di lettura.
RF



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Margherita
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Posted - 01/12/2016 :  11:05:16  Show Profile
quote:

"Ognuno muore solo" di Hans Fallada vs film "Lettere da Berlino";

"Erano in sei" di Alfred Neumann vs film: "la Rosa bianca";

Viva la libertà di Romano Guardini - discorso commemorativo tenuto a Monaco nel 1958 su un "evento che (...) ha segnato con una tragica svolta la vita di sette appartenenti a questa università: il professor Kurt Huber, gli studenti: Sophie e Hans Scholl, Christoph Probst, Alexander Schmorell, Willi Graf e Hans Carl Leipelt." (La Rosa Bianca)

Questa è la lista delle mie future letture per la discussione sul tema proposto da Margherita.

Ma il nome Hans mi ricorda qualcosa di Heinrich Boll che abbiamo letto e discusso: http://www.letteratour.it/forum/topic.asp?TOPIC_ID=692&FORUM_ID=20&CAT_ID=9&Topic_Title=Heinrich+Boll%2C+Le+opinioni+di+un+clown&Forum_Title=Gruppo+di+lettura+on+line

Detto fatto il gruppo di lettura è abbastanza preparato sulle vicende tedesche inerenti "la dittatura nazista in Germania e la resistenza tedesca", proposto da Margherita.
Sulle metodologie della discussione, mi rimetto alle decisioni che verranno prese della coordinatrice del gruppo di lettura.
RF



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Margherita
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Posted - 01/12/2016 :  11:08:47  Show Profile
Ringrazio molto Rosario che ha riportato i nomi dei 7 condannati e il nome di Romano Guardini per la commemorazione del 1958. Io ho un vecchio ritaglio dal Corriere della Sera con un intervista fatta alla sorella Hinge di Sophie.

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Margherita
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Posted - 01/12/2016 :  11:11:39  Show Profile
Rispondo a Rosario, va bene per nessuno muore solo, io sto anche rileggendomi per la terza volta nella mia vita Erano in sei.

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Rosario
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Posted - 01/12/2016 :  11:46:15  Show Profile
quote:

Rispondo a Rosario, va bene per nessuno muore solo, io sto anche rileggendomi per la terza volta nella mia vita Erano in sei.





Allora, se ho capito bene (ma non ne sono tanto sicuro, le presentazioni definite sono:

Margherita: "Erano in sei"di Alfred Neumann

Rosario: "ognuno muore solo" di Hans Fallada

(o viceversa)

Eloise: un "compendio o testo specifico" in francese (non tradotti in Italiano) sulla resistenza tedesca; in particolare; soprattutto opere di scrittori, poeti, e artisti tedeschi - nazisti e antinazisti - durante la dittatura. Di testi romanzeschi, d'acchitto già ce ne sono due (più due film) e, a questi due dobbiamo ancora aggiungere le scelte di Rosella e di Ombra...più le tue. Insomma ce n'è abbastanza per organizzare una discussione da "mille e una notte".

A proposito, oltre alla metodologia di discussione, ricordiamocd anche nei tempi di lettura e discussione: ovvero diamoci un "cronoprogramma" di lettura e discussione, in modo da consentire a ciascuno di organizzarsi al meglio.

Per rispondere sulle opere non prettamente letterarie, per me va bene qualsiasi tipo di testo; l'approccio critico girardiano non fa differenza tra romanzo o saggio o articolo e quant'altro; quindi: "porte aperte a tutta la letteratour" (anche alle ricette mediche, scalette e testi teatrali, testi di canzoni, teatrali, sceneggiature, bozze, copioni scartati, liste della spesa ecc...

Aspettiamo dunque le conferme di Rosella e Ombra per passare alla fase organizzativa di lettura e discussione dei testi.





RF
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Margherita
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Posted - 01/12/2016 :  17:13:45  Show Profile
quote:

Ciao a tutti!!

Dunque in realtà io sull'argomento sono proprio ignorante. Quindi non saprei nemmeno da dove partire. Mi rimetterò a qualche suggerimento oppure farò qualche ricerca per conto mio e vediamo quale testo mi ispira.

Per il metodo, credo che il suggerimento di Rosella sia appropriato. Ognuno legge quel che lo stimola di più, e poi lo presenta al gruppo. Spero che il nostro approccio su più testi anziché concentrandoci su uno solo non faccia scappare Margherita. Anzi spero che colga l'importanza che ha avuto per noi questo suo primo stimolo, e il modo con cui vogliamo affrontarlo. Tra noi siamo lettori già conosciuti, nel senso che se nella vita non ci conosciamo, come lettori invece ci conosciamo abbastanza bene ;) quindi credo che un approccio "plurimo" ci arricchisca sia sull'argomento che come "gruppo".

A proposito di questa nostra conoscenza reciproca: Rosario, ho trovato un saggio interessante che cita anche Girard, ti passo il link se vuoi leggerlo:
http://www.peacelink.it/storia/a/11490.html

Faccio una ricerca e vi aggiorno sui testi che vorrei leggere! A presto e grazie!!!

Eloise
www.letteratour.it



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Rosario
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418 Posts

Posted - 01/12/2016 :  18:48:13  Show Profile
Margherita:"Ognuno muore solo"(Hans Fallada)
Rosario: "Erano in sei"(Alfred Neumann)
Eloise: Appels aux allemands (Thomas Mann) (da confermare)
Rosella: Mein Kampf
Ombra: da confermare

sussidi:

"Viva la libertà" di Romano Guardini - discorso commemorativo (La Rosa Bianca)

Saggio - Enrico Peyretti
La resistenza antinazista in Germania
http://www.peacelink.it/storia/a/11490.html:

RF
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Rosella
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Posted - 02/12/2016 :  11:00:53  Show Profile
Io torno nuovamente alle origini e ripresento il Mein Kampf. Non è un libro sulla resistenza, ma è IL libro che può spiegare perchè la resistenza c'era, o non c'era, o non c'è stata. Insomma la voce tonanante sotto cui dovevano muoversi tedeschi e austriaci mentre, grazie ai francesi, morivano di fame.

E ora, giusto per chiarire il mio punto di vista: anche in italia c'è ststa una dittatura ventennale in cui "dovevi per forza iscriverti al partito fascista". Mio nonno non lo fece mai, e neppure suo suocero e suo cognato. Un cugino era nelle brigate Garibaldi. E io sono fiera di essere la loro nipote

Rosella - Gwendydd

"di uno storico parziale, prevenuto e ignorante"
Jane Austen - La storia d'Inghilterra
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Margherita
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Posted - 04/12/2016 :  19:08:03  Show Profile
quote:

Margherita:"Ognuno muore solo"(Hans Fallada)
Rosario: "Erano in sei"(Alfred Neumann)
Eloise: Appels aux allemands (Thomas Mann) (da confermare)
Rosella: Mein Kampf
Ombra: da confermare

sussidi:

"Viva la libertà" di Romano Guardini - discorso commemorativo (La Rosa Bianca)

Saggio - Enrico Peyretti
La resistenza antinazista in Germania
http://www.peacelink.it/storia/a/11490.html:

RF

Non so se vi siete accorti ma io faccio fatica a capire come fare per rispondere.

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Margherita
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Italy
96 Posts

Posted - 04/12/2016 :  19:38:20  Show Profile
HO UN PROBLEMA A MANDARVI DEI MESSAGGI, NEL SENSO CHE NON CAPISCO BENE DOVE CLICCARE PER SCRIVERE QUELLO CHE DEVO DIRE. La grafica del forum non mi è ancora chiara. Comunque, io proverei a recensire NESSUNO MUORE SOLO. Ho già scritto mezza pagina usando Word, poi vedrò se riesco a fare un copia e incolla partendo dal mio doc. Conosco quel piccolo saggio di Thomas Mann, anche perché è uno scrittore he mi molto noto. Amico di Freud a suo tempo ha scritto anche un elogio funebre su di lui. Thomas Mann è uno di quei scrittori come Arthur KOsterl che hanno dovuto scappare dalla Germani. Mann non è più voluto ritornare anche dopo la fine della guerra, mi pare che sia morto a Lugano nel 1954 o 1964, ora non posso andare a vedere con precisione e non ricordo tutto così perfettamente. Vi sarete accorti che quando scrivo nomi e cognomi in lingua straniera faccio un po' di errori, anche qui, pronuncio bene nomi e cognomi poi sbaglio la grafia perché non vado a verificare. I miei romanzi sono in libreria e la libreria non è dove tengo il p.c. con il quale scrivo. Ad Eloisa dico che fa molto bene a leggere quei testi, appunto anche se non sono romanzi. Ci dobbiamo documentare, secondo la mia domanda inziale: "se veramente i tedeschi hanno fatto una vera resistenza nei confronti dei nazisti o se invece hanno preferito tacere e non solo perché avevano paura ma anche perché erano d'accordo. Io infatti propendo proprio per il fatto che erano d'accordo e mi piacerebbe scoprire che non lo erano così in tanti. Io sono nata proprio nell'anno dell'inizio della guerra, sono dovuta scappare in svizzera con mia mamma e i mie fratelli. Non ho mai voluto andare in Germania, poi circa 10 anni fa mi sono convinta che ci potevo andare, che magari erano cambiati: Ho visitato tutti i lager nazisti, tutti. Anche quello in Polonia ad Auscwitz. Non è stato certo un bel vedere. D'altra parte penso che in quel periodo c'erano altri regimi totalitari che facevano le stesse cose, per esempio in Russia. Insomma per concludere, io da quando avevo 14 anni ho letto tutta la letteratura possibile, sui campi di concentramento. Non mi sono fatta mancare nessun autore. Mi mancava questo Fallada Hans, di cui non sapevo neppure l'esistenza. Il libro di Fallada mi ha molto rattristato, perché ha riaperto una ferita e mi ha riportato indietro nel tempo. Ecco perché ho voluto parlarne e voglio approfondire. Erano tutti d'accordo? E quelli che non lo erano in quanti erano? Pochi? Tanti?
So bene che ci sono stati attentati contro il Fhurer, ma sono stati fatti dai suoi generali, non dalla popolazione. La popolazione andava in delirio per il suo Fhurer.

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Margherita
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Italy
96 Posts

Posted - 04/12/2016 :  22:22:58  Show Profile
Dunque, ecco qui un elenco di autori antinazisti che hanno scritto nel periodo del regime, naturalmente da esuli. Erich M: Remarque, nato in Germania il 22.6.1898, 25.9.1970 Locarno svizzera.
"L'ultima scintilla" 1952. Vita in un lager in un campo immaginario.
"Arco di trionfo" 1946, racconta della vita da esuli tedeschi a Parigi.
John Steinbeck invece è un americano che conosciamo tutti per "Uomini e topi" e molti altri romanzoni, ha scritto anche lui nel 1947 sull'invasione tedesca in una cittadina della Norvegia, il titolo è "L luna è tramontata".
Per quanto riguarda l'argomento tedeschi e campi di sterminio, oltre al nostro Primo Levi, hanno scritto tante testimonianze, diversi sopravvissuti. Ne cito alcuni:
Elie Wisel "Dopo la notte"
"La casa delle bambole" Autore che si fa chiamare Ka-Tzetnik 135633, ma he in realtà è Yehiel De-Nur (16.5.1909 in Polonia, 17.7.2001 a Tel Aviv.
Racconto su delle ragazze messe a disposizione dei soldati tedeschi, in un campo di concentramento.
Imre Kertèsz "Essere senza destino" Deportato ad Auschiwitz nel 1944 liberato nel 1945 a Buchelwald.
Il diario di Dawid Sierakowiak a cura di Alan Adelson.
Sam Pivnik L'ultimo dei sopravvissuto.
Sulla resistenza tedesca abbiamo veramente poco salvo quella su un gruppo di ebrei che invece di consegnarsi alle SS scapparono nelle foreste. L'autore è Nechama Tec, "Defiance" (fatto anche il film)
Molto interessante è quello che ha scritto sull'argomento Bruno Bettelheim, anche lui vittima del campo di concentramento, nel suo libro Sopravvivere, una raccolta di saggi. Uno in particolare: "Compartamento individuale e di massa". L'autore analizza il comportamento dei singoli in situazioni di prigionia e maltrattamenti.
Un libro molto interessante è questo di Kitta Sereni: "In quelle tenebre" intervista a Franz Stangl, SS comandante di diversi campi di concentramento.
Thomas Mann 6.6.1875 a Lubecca, 12.8.1955 a Zurigo Svizzera. Su Wikipedia ho trovato citato fra i suoi saggi appunto quello di cui parla Eloisa, "Discorso tedesco. Un appello alla ragione del 1930. Poi "fratello Hitler" del 1938. Ma tutti e due sono in tedesco, appunto uno tradotto in francese, niente italiano.
Questo è quanto per il momento, sono tutti libri che io ho letto e che ho in casa, altri presi in biblioteca non posso citarli perché a suo tempo non li avevo schedati. Altri sono rimasti in giro.
Vediamo cosa vi interessa e cosa siete disposti a leggere. Un saluto e un ringraziamento per il benvenuto! Ciao a tutti.


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eloise
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603 Posts

Posted - 05/12/2016 :  10:03:36  Show Profile  Visit eloise's Homepage
Ringrazio Margherita per la testimonianza diretta che ci ha regalato del suo passato e del perché di questo suo interesse. E' molto bello per me che ho vissuto questo periodo storico solo per sentito raccontato poter avere un confronto diretto con chi l'ha vissuto soltanto anche in infanzia o per vicissitudini familiari.
L'elenco di letture di Margherita mi ha fatto venire voglia di proporre da parte mia non solo il testo di Thomas Mann (di interesse culturale dato che è uno scrittore dell'epoca) ma anche un altro testo francese che ho trovato:
- Ces Allemands qui ont affronté Hitler, di Gilbert Badia
Questo testo analizza appunto le forze (individuali o collettive, politiche o militari o idealiste, ecc) che dall'interno della Germania hanno tentato l'opposizione a Hitler. Mi sembra interessante perché tenta di dare risposte alle domande sollevate da Margherita: c'è stata resistenza? se no, per quale motivo? se sì, in che modo e con quali risultati?
Il mio sentore (da ignorante) è che la resistenza c'è stata, ma è stata in netta minoranza, e come minoranza è stata schiacciata dalla paura e la fredda macchina della forza militare. Come dice Manzoni nei capitoli della peste: Il buon senso c'era, ma se ne stava in disparte, per paura del senso comune. Frase ahimé senza luogo e senza tempo.

PS. Margherita mi sembra che alla fine tu abbia trovato il modo per intervenire su questo forum. Mi scuso se l'interfaccia ti sembra troppo complicata. Avessi bisogno di qualsiasi cosa fammi sapere.

PS2. Di nuovo a Margherita: scusa la pedanteria, ma il mio nome è Eloise e non Eloisa E' frutto anche per me delle mie vicende familiari, dato che sono nata in Francia.

PS3. Ho appena ordinato i libri. Però arrivando dall'estero la consegna ci mette un po' e quindi vi prego di avere pazienza con me sui tempi.

Eloise
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ombra
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296 Posts

Posted - 05/12/2016 :  15:44:41  Show Profile  Visit ombra's Homepage
Io sarei interessata al Mein Kampf di Hitler. Vorrei capire la genesi di tutto. Ho già iniziato a leggerlo, ma visto che lo introduce Rosy, io ne devo scegliere un altro?

Grazie

Marta

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Rosario
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Italy
418 Posts

Posted - 05/12/2016 :  15:51:58  Show Profile
Foto di gruppo con signora (Gruppenbild mit Dame) è un romanzo dello scrittore tedesco Heinrich Böll, l'ultimo pubblicato prima dell'assegnazione del Premio Nobel per la letteratura nel 1972.

Pubblicato nel 1971, narra le vicende di Leni Gruyten, una donna tedesca quarantottenne che "non capisce più il mondo e dubita di averlo mai capito". Leni vive infatti ai margini della società consumistica della Germania post-bellica, e contrappone ai valori del capitalismo un suo mondo fatto di valori minimali, ma fortemente sentiti ed autentici.

Le voci degli altri personaggi (il "gruppo" del titolo) tratteggiano in maniera corale la storia di Leni negli anni dell'ascesa nazista, durante la seconda guerra mondiale e nel dopoguerra.

« Ho tentato di descrivere, o di scrivere il destino di una donna tedesca che si avvicina alla cinquantina, e che ha dovuto portare tutto il peso della Storia tra il 1922 e il 1970 » Heinrich Böll (da wikipedia)

Devo confessare che questo romanzo di Boll mi interessa per l'approccio di normalità quotidiana che già abbiamo avuto modo di leggere in Le opinioni di un clown; un approccio che ben si adatta ad una analisi girardiana sulle linee del "desiderio mimetico".

Visto che Margherita e noi tutti cerchiamo la verità, analizzare la quotidianità di una donna tedesca ai tempi del nazismo mi sembra "cosa buona e giusta".

Ho letto qualcosa del libro su wikipedia e, a quanto o capito, è la storia narrata secondo il punto di vista di una donna tedesca "assente e apatica" ai limiti dell'emarginazione - tutto il contrario dell'eroina di La rosa bianca "Sophie Scholl". Un libro che parla degli amori, del lavoro, della famiglia, della guerra, ecc. ... con lo stesso "apatismo patologico" del clown Hans ("Le Opinioni di un clown").

Questo apatismo sociale, ai limiti dell'emarginazione, traspare anche leggendo la biografia di Boll.
https://www.evernote.com/l/AOwcGA1HOLdCAreWr8kK0ahwHo10wj5RjAQ


L'apatismo sociale, si può considerare atteggiamento di resistenza al nazismo?

Cercheremo di rispondere anche a questa domanda.


RF
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