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 Persuasione, Jane Austen
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Rosella
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Posted - 18/12/2011 :  18:04:21  Show Profile
Ciao a tutti nuovamente.
Continuo il resoconto in differita da Bath, che naturalmente avrà un senso all'interno della discussione, dal momento che il romanzo in oggetto èambientato , nell'ultima parte, in questa cittadina.

All'interno della "J.A.House" si trova esposto tutto ciò che una Janeite può desiderare: gli abiti di Jane, lo scrittoio di Jane, i libri che Jane leggeva, il ritratto dell'uomo che lei amò accanto al ritratto di colui che le chiese di sposarla, insomma svariati oggetti d'epoca, alcuni proprio suoi, altri d'ambiente, con le debite spiegazioni. Soffermarsi su tutti sarebbe impossibile. Vi riferisco alcune cose che mi hanno particolarmente colpita: il linguaggio del ventaglio, il ritratto "ideale" di Jane, le lettere, gli abiti.

Il linguaggio del ventaglio è un pannello che illustra come ogni posizione del ventaglio avesse un suo significato: seguimi, ci vediamo dopo, sono arrabbiata, non ho nulla da dirti e così via. Col ventaglio, in pratica, la signorina (o anche la signora, perchè no...) poteva dialogare con il suo innamorato attaverso una sala affollata. Pensate un po' a quante conversazioni s'incrociavano: e se qualcuna non raggiungeva il bersaglio giusto? Accanto al pannello c'è anche un ventaglio per giocare un po'.
Questo era funny; molto serio invece è il "ritratto ideale".

Un'artista contemporanea, abbastanza quotata nel suo campo, ha provato a realizzare un ritratto di Jane basandosi sui ritratti esistenti e sulle descrizioni che abbiamo di lei. I ritratti d'epoca non sono affidabili, per vari motivi: i pittori professionisti tendevano ad abbellire, i dilettanti offrono per lo più schizzi e disegni. Quindi, com'era la "vera" Jane? Non certo simile ad Anne Hataway, perchè non fu mai considerata una vera bellezza, ma doveva avere fascino, occhi vispi, buona salute, carnagione di chi ama l'aria aperta e l'esercizio fisico, non solo i libri. Con questi elementi l'artista ha cercato di comporre il ritratto, che mi ha un po' delusa, per via delle gote troppo rosse e del naso troppo affilato. Inoltre mi è sembrata troppo vecchia. Preferisco immaginamerla come voglio io, magari più bella esteticamente di quanto fosse in realtà, ricordando le sagge parole di una Becky alle elementari: "Chi è bello dentro, è bello anche fuori". Un po' più banale il vecchio proverbio " non è bello ciò che è bello, ma [...] cio che piace. Encomiabiale però il lavoro dell'artista, sia per la capacità tecnica, sia per la ricerca dei particolari. Giustamente, non tutti i turisti sono Janeites, e questa "ricostruzione" produrrà effetti diversi su osservatori diversi, che arrivano qui anche da molto lontano.

... continua ...


Rosella - Gwendydd
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Rosella
Senior Member

Italy
316 Posts

Posted - 18/12/2011 :  18:34:14  Show Profile
Le Lettere
Ai tempi di Jane, più di 200 anni fa, non esistevano ancora le buste da lettere, e forse neppure i francobolli. Come si scriveva?
Prendete un foglio grande da disegno, il doppio di un A4, e standetelo davanti a voi. Idealmente, dividete il foglio a metà in senso verticale. Intingendo nell'inchiostro la penna d'oca (o di altro volatile che le piacesse) Jane riempiva con scrittura fitta e regolare, abbastanza piccola, queste due parti del foglio. Quando l'inchiosto era asciutto, il foglio veniva voltato e riempito in vari modi, studiando rettangoli verticali e orizzontali, ma in modo da lasciarne uno libero al centro. Il foglio doveva essere poi ripiegato con estrema cura, in modo da lascire in evidenza un rettangolo vuoto, che veniva ripiegato in tre parti, con il prezioso contenuto all'interno, l'indirizzo sul lato esterno libero, e un potente sigillo di ceralacca rossa sul lato opposto. Il mittente doveva essere scritto in un angolo, davanti o dietro. La lettera doveva poi essere portata all'uficio postale, e sempre agli uffici postali si passava, a propria discrezione, per ritirare la corrispondenza in arrivo.
Sono rimasta molto contenta di aver potuto vedere dal vivo una lettera di Jane. Per poter raccogliere tutto quello che aveva da dire, la sua scrittura si faceva sempre più piccola, e i rettangoli sempre più complessi!
Oggi le "Lettere di J.A." cominciano a trovarsi anche tradotte in Italiano; purtroppo molte furono distrutte dalla famiglia dopo la sua morte. E' un peccato, perchè ci avrebbero rivelato ciò che veramente, intimamente Jane pensava e sentiva. Ora dobbiamo ricavarlo attraverso i libri, investigando con spirito di osservazione. Cercare il pensiero di Jane tra le pagine dei suoi romanzi non è sempre facile, però è un esercizio che io trovo divertente.


Rosella - Gwendydd
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elena
Starting Member

Italy
8 Posts

Posted - 22/12/2011 :  10:31:22  Show Profile
il senso di ironia di J.A. è pari al garbo col quale descrive ambienti e persone. Anche io ho pensato che i suoi romanzi si possano avvicinare, mutare mutandis, alle soap, ma ... con che stile e con che intelligenza! Perché non proporle agli amanti delle soap, in questo caso invece di restare abbacinati da lussi e tradimenti, potrebbero imparare a guardare e filtrare il mondo con intelligenza e ironia.Sarà che sono vecchia, ma ai miei tempi i romanzi sceneggiati educavano!

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Rosella
Senior Member

Italy
316 Posts

Posted - 27/12/2011 :  00:56:20  Show Profile
Cara Elena, nel negozio di ricordini e gadget della "J.A.House" si trovano parecchi DVD con i film ed i serial prodotti dalla BBC sui romanzi di Jane, o sulla sua vita. Sono solo in Inglese, uso interno. La RAI potrebbe acquistarli e tradurli, non credo andrebbe in rovina per questo. Cosa ci propone invece? "I Tudor"! Storia di una famiglia di assassini sanguinari, bell'esempio di civiltà. Mi consolo, pensando che condivido lo stesso parere che Jane espresse nella sua "Storia dei re d'Inghilterra".


Rosella - Gwendydd
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Rosella
Senior Member

Italy
316 Posts

Posted - 27/12/2011 :  01:06:26  Show Profile
Gli Abiti

Nella "J.A.House" c'è molto spazio riservato all'abbigliamento d'epoca, femminile e maschile. La storia del costume è una mia passione, quindi osservo attentamente: per la prima volta viene mostrato non solo il "sopra", ma anche il "sotto", ed io mi perdo in riflessioni.
Tralasciando i secoli precedenti, mi sembra che la moda di quel periodo (che noi hiamiamo Napoleonico, e gli Inglesi Regency), fosse molto comoda e pratica. Le donne usavano il busto, ma senza stringerlo tanto da rompersi le costole, perchè il punto vita era sotto il seno. La biancheria era semplice e comoda, gli accessori (giacchini, mantelli, scarpe, cappellini), funzionali e adatti al loro scopo. Il cappellino proteggeva il viso dal troppo sole, era elegante, con nastri che servivano a fermarlo quando soffiava il vento, ed allo stesso tempo lo abbellivano.
Le gonne, lisce e strette, rendevano la confezione dell'abito veloce ed economica (anche se la macchina da cucire non esisteva: tutto a mano, su misura, magari fatto in casa). Inoltre è di quegli anni una grande invenzione: la stampa su tessuto che riuscì a rendere i capi in cotone e in mussola (lana tessuta in modo leggerissimo) gradevoli e adatti ad ogni circostanza, dal mattino alla sera. Il gusto e l'abilità di una sartina, o delle ragazze stesse, potevano fare miracoli, inoltre quegli abiti davano alle donne una buona capacità di movimento. Tutto questo,oltre ad essere un vantaggio per passeggiate, cavalcate, e... salti, portò ad una certa omologazione del ceto medio-borghese e della piccola nobiltà.
Naturalmente esitevano gli straricchi con sarta personale e stilista famosa (sì, c'erano anche allora...) e gli stapoveri coperti di stracci, ma lascitevelo dire da una discendente di sarte torinesi: una moda così, poteva aggirare, se non eliminare, molte differenze di ceto.

In Persuasione non si descrivono abiti, si accenna a lunghe passeggiate (=scarpe comode e gonne semplici), ma il punto cruciale è il salto che Louisa tenta dalla difficile gradinata nelle bracia di Wentwort. Ve lo immaginate con una crinolina? Sarebbe stato addirittura impossibile scendere la scala!
Su questi particolari Jane non si soffermò quasi mai, perchè poco le interessava descrivere ciò che tutti sapevano, perciò mi sono convinta che anche l'assenza di riferimenti alla situazione politica del momento fosse voluta: l'Inghilterra temeva come non mai di essere invasa dai Francesi, non era il caso di angosciare ulteriormente i lettori.
In Persuasione, a guerra conclusa, abbiamo molti marinai che ritornano dalle battaglie: i fratelli di Jane erano stati quasi tutti ufficiali di marina, quindi, anche questo era un ambiente che conosceva bene.
Insomma, il mio esame contempaltivo di un semplice abito da passeggio, mi ha portata a riflettere su quanto i tempi in cui si vive giochino, volenti o nolenti, un ruolo molto importante nella stesura di un romanzo. Non tanto per la definizione dei personaggi, quanto per quella dell'ambientazione, dei rapporti, del modo di essere. Le donne non
avranno più così tanta libertà di movimento per circa 100 anni, al termine di un'altra guerra.
Gli uomini erano più impacciati, a parer mio: gilet, giacca con le code, cappello, cravatta (cravate, non tie), camicia con alto colletto inamidato, e alcuni gravi dilemmi: pantaloni corti o lunghi? calze nere o bianche? scarpe o stivali? Cielo, come fare per non apparire ridicoli?

L'abito non fa il monaco, ma può determinare una situazione. Anne che quasi si scontra con Mr Elliot, ma riesce a passare senza difficoltà, case con stanze piccole in cui si può comunque radunare parecchia gente, un calesse in grado di trasportare tre persone...

Vi lascio con questo interrogativo: le donne di "Persuasione", vi sebrano abbastanza libere?
Rosella.


Rosella - Gwendydd
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Tiziano
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Posted - 28/12/2011 :  16:08:20  Show Profile
Se non storicizzo la risposta non può essere che: no; sono tutte imprigionate dentro una ragnatela di convenzioni sociali, culturali, economiche. Anche Jane (di fatto il romanzo si basa sulla storia interiore del personaggio, che comunque non avrebbe sposato il suo capitano se questi non avesse fatto un pò di quattrini).
Se invece storicizzo mi pare che Jane sia libera in negativo, cioè libera di restarsene zittella a guardar gli altri vivere; tutte le altre mi sembrano piuttosto dei burattini. Insomma cambia poco.
A me comunque - per concludere - Jane pare un pesce lesso (magari il prototipo di Miss Marple).

Buon anno a tutti/e voi.

Tiziano
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pipupos
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Posted - 06/01/2012 :  21:58:22  Show Profile
o, e' incredibile, dopo aver arrancato faticosamente fino a meta' del libro non solo mi sono arresa (solo temporaneamente pero', perche' ho il brutto viziaccio di voler finire tutti i libri) ma mi e' proprio passata la voglia di leggere in generaleeeee!!
o grandi ammiratrici di jane, oltre a compatirmi ; ) cercate anche di capire il mio scoramento, dovuto fra l'altro anche al fatto di essere stata come dire "centrifugata" da questo bellissimo forum!!
ad ogni modo alla prossima lettura, che spero tanto sia la signora dalloway della woolf, visto che ho gia' ordinato il libro :p

Barbara.
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Tiziano
Average Member

Italy
166 Posts

Posted - 07/01/2012 :  19:23:28  Show Profile
ok, mi pare che la decisione sia stata già presa, quindi farò la conoscenza della signora Dalloway.
Però butto lì un'idea per il futuro: perché non cimentarci anche con la poesia (una poesia, una raccolta di poesie, ecc.)?

buon anno

Tiziano
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eloise
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603 Posts

Posted - 07/01/2012 :  20:06:20  Show Profile  Visit eloise's Homepage
Sì, la Dalloway ci sta bene diciamo per motivi di studio e di continuità di un certo filo logico, ma sono anch'io d'accordo per cambiare anche del tutto genere successivamente, ed effettivamente l'idea di affrontare poesie mi spaventa (positivamente, s'intende) ma mi attira anche incredibilmente. Altro "settore" che mi piacerebbe per il futuro è qualche romanzo russo. Poi magari potremmo anche provare qualche contemporaneo, che ne dite?
Insomma la scelta è vastissima e questo personalmente mi piace un sacco (non come Troisi che diceva: come, tutti scrivono e io, da solo, devo leggere tutto quanto?!)

@ Tiziano, guardando oltre alla Woolf (che sto già leggendo: non mi linciate per favore), hai già in mente qualche poesia o raccolta di poesie in particolare?

@ tutti: se gli interventi su Persuasione sono alla fine (Rosella dammi conferma!) direi che nel giro di una settimana possiamo chiudere qui e fissare una data per la Woolf. 20 gennaio va bene? troppo presto? facciamo 30? io aspetto voi e mi adeguo.

Eloise
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eloise
Senior Member

603 Posts

Posted - 07/01/2012 :  20:08:40  Show Profile  Visit eloise's Homepage
Ah e scusate: BUON ANNO anche da parte mia e scusate se durante queste feste ho un po' staccato la spina, anche letteralmente, dal computer!

Eloise
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Rosella
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Posted - 08/01/2012 :  18:48:49  Show Profile
Ciao e Buon Anno a tutti.
Da Bath avrei ancora un ultimo ricordo, sempre che interessi; mi sembra che la visita al "J.A.House" non abbia portato nuova luce alla discussione su Persuasione.
Ok x Mrs. Dalloway, ok per cambiamenti futuri
però se si parlerà di poesia, non credo parteciperò.
Rosella

Rosella - Gwendydd
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Tiziano
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Italy
166 Posts

Posted - 14/01/2012 :  23:31:23  Show Profile

Altro "settore" che mi piacerebbe per il futuro è qualche romanzo russo. Poi magari potremmo anche provare qualche contemporaneo, che ne dite?
@ Tiziano, guardando oltre alla Woolf (che sto già leggendo: non mi linciate per favore), hai già in mente qualche poesia o raccolta di poesie in particolare?

1. c'è una poesia di Ungaretti che è veramente un enigma: "L'isola"; mi piacerebbe lavorarci un po' sopra; ma 2. non mi dispiace neanche l'idea di un romanzo russo.
Comunque io son pronto a tutto;-)

ciao

Tiziano
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Rosella
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Posted - 15/01/2012 :  05:25:04  Show Profile
Questo è l'ultimo ricordo della "J.A.House" a Barh.
L'ultimo piano è stato trasformato in una sala da tè, dove, oltre al te, si può fare un pasto vero e proprio. Il fatto divertente è che ogni "tè con contorno" ha il nome di un personaggio tratto dai libri di Jane.Il fatto interessante è che questo rinfresco, niente affatto caro, è un modo simpatico e originale di finanziare il museo, mentre spiegano l'ultima parte, l'evoluzione del rito del tè dai tempi di Jane ad oggi.
Ora, cara Eloise, penso di non aver proprio più nulla da dire.
Cari saluti a tutti, e A Presto con Mrs. Dalloway.

Rosella - Gwendydd
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eloise
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Posted - 15/01/2012 :  10:41:48  Show Profile  Visit eloise's Homepage
Ok Rosella e grazie per averci fatto immaginare di fare un viaggio assieme a te nella patria della scrittrice inglese! Mi viene in mente immediatamente un confronto con quello che di solito qui si fa con le case o i personaggi di spicco... forse (dirò cose scontate, ma tant'è) effettivamente è perché abbiamo troppe cose da far vedere in generale.
Raramente mi è capitato di passare per il paese che ha visto i natali di qualche scrittore famoso, e comunque non ho certo trovato tutto questo insieme di studi, raccolte, mostre a tema, ecc intorno. Magari a qualcuno non piacciono e non interessano ste cose, ma comunque penso sia un buon modo per attirare anche un pubblico più vasto, meno "letterarizzato", le scolaresche, ecc. Penso alla casa di Pirandello che ho visto in Sicilia (e dico Pirandello, mica un pinco pallino qualsiasi!), che certo ha il suo discreto e impagabile fascino con quel pino meraviglioso che si affaccia sul mare, e quei versi scritti dallo stesso autore e dedicati al mare africano, come uno sguardo sull'orizzonte infinito, come un riposo per una mente estremamente razionale cercato e trovato (di nuovo) nell'intensa distesa blu ... bellissimo... Ma del resto non c'è altro, nessuna mostra, nessun tema salvo forse qualche evento temporaneo, nessun particolare richiamo per il turismo, forse addirittura (non ricordo bene) c'era persino la casa chiusa... Penso al museo di Leopardi nelle Marche, già più elaborato, ma che potrebbe comunque essere più accattivante e interattivo... Ma quanti altri dove non c'è proprio nulla!

Un'ultima richiesta per Rosella: ma ce l'hai una o due foto del museo da farci vedere? magari la possiamo postare.

Beh, a questo punto direi di far così: confermiamo definitivamente la data d'inizio discussione per la Woolf al 30/01, lascio giusto un'altra settimanetta aperta questa discussione nel caso che Ombra riesca o voglia fare qualche intervento e poi chiudo.

Per il dopo Woolf a me va bene Ungaretti, premetto che sono una grande ignorante sull'argomento, me ne vergogno profondamente e spero che questa occasione mi dia modo di riscattarmi in qualche modo!...

@ Tiziano: devo chiederti scusa se ancora non ho risposto all'e-mail che mi hai inviato prima di Natale, non credere che l'abbia messa da parte!!! è solo che a quelle che mi danno più spunti di riflessioni voglio dedicarmi un attimo con più calma e con le feste che ci sono state non ho avuto in casa proprio il clima ideale! per carità niente di che, solo tutto un casino coi figlioli e un via vai di gente. Ora sarò più tranquilla e troverò un tempo apposito, promesso!!

Eloise
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Rosella
Senior Member

Italy
316 Posts

Posted - 15/01/2012 :  23:36:23  Show Profile
Sì, Eloise, qualche foto c'è, devo controllare come sono venute.
Concordo con te sul pessimo trattamento che riserviamo ai nostri Grandi personaggi del passato, e soprattutto alle opere d'Arte! A Bath circa 100 anni fa furono scoperte le antiche terme romane (Jane non sapeva della loro esistenza ) ed ora sono state ulteriormente scavate, ripulite, e rese visitabili, con proiezioni multimediali e ricostruzioni virtuali. Roba da fantascienza! Mentre le visitavo, ho sentito del muro franato a Pompei. Tutta Bath vive ruotando intorno a Jane e alle Terme, rese famose proprio da lei: esiste ancora la Pump Room; tutto partì da lì.
A Torino ci siamo fatti furbi, e ci sono molte novità e molti progetti per valorizzare il patrimonio storico. Ma ogni comune, anche qui nei paraggi, la vede diversamente.
A Presto.

Rosella - Gwendydd
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