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 Daniele Del Giudice, Nel museo di Reims
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Rosario
Senior Member

Italy
418 Posts

Posted - 17/10/2020 :  18:20:04  Show Profile
Tiziano dixit: "...quello che mi pare di aver capito ora è che lo sguardo, il giudizio e la relazione con la realtà di Roquentin sono gli stessi di Palomar (e magari, forse, anche di Zeno e di Moscarda), con qualche differenza, principalmente la prospettiva ironica che rappresenta il punto di vista di Calvino e non di Sartre."

Girard dixit:"Nella mia beata ignoranza della moda letteraria per la quale i critici si sentono obbligati a ricercare negli autori di cui si occupano, quanto li rende assolutamente “singolari”, “unici” e “incomparabili” (con il risultato che ogni scrittore si trova a essere del tutto isolato dagli altri), io ho puntato sull’ipotesi che i miei cinque romanzieri avessero qualcosa in comune."

e così abbiamo scoperto che Tiziano ha avuto la stessa intuizione di Girard.

RF

Edited by - Rosario on 19/10/2020 17:32:22
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eloise
Senior Member

603 Posts

Posted - 21/10/2020 :  16:17:09  Show Profile  Visit eloise's Homepage
Ahahahah Rosario mi hai fatto ridere!!!
Alla fine cerchi di circoscrivere anche Tiziano che non vuol esser circoscritto! Men che mai da Girard, mi pare
Comunque, da parte mia, ringrazio entrambi per la vostra lettura tanto diversa sui testi, mi arricchite sempre di spunti e riflessioni veramente interessanti, ce ne fossero.

Ragazzi (posso chiamarvi così anche se siete più grandi di me e anche io ho già da un po' passato l'età per sentirmi chiamare "ragazza"? Ma suvvia, concedetemi una licenza forumiana, se non proprio poetica), direi che possiamo chiudere la discussione su Del Giudice, ché un qualche punto bisogna metterlo, altrimenti noi continueremmo all'infinito mi sa.

Ditemi voi. Lascio margine qualche giorno e se non mi aggiornate chiudo

Eloise
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eloise
Senior Member

603 Posts

Posted - 21/10/2020 :  17:47:07  Show Profile  Visit eloise's Homepage
E comunque mi prudono le mani.
E' che il tema dello sguardo e quello dell'ironia sono troppo belli, forse le due cose che amo di più (incanto a parte)...

Eloise
www.letteratour.it
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Tiziano
Average Member

Italy
166 Posts

Posted - 21/10/2020 :  19:18:39  Show Profile
Ok.
Anche perché ho dovuto prestare il mio pc a mio figlio e scrivere sul tablet mi è ostico.
Grazie. Alla prossima discussione.


Tiziano
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Rosario
Senior Member

Italy
418 Posts

Posted - 22/10/2020 :  14:02:12  Show Profile
Va benissimo! La discussione m'è piaciuta e mi sono divertito. Prima di scrivere ciao lascio una specie di consuntivo per punti che la discussione mi ha lasciato in eredità.

- La letteratura - Ascolto e dimentico; vedo e ricordo; scrivo e capisco. (proverbio cinese) potrebbe essere la cifra stilistica dello scrittore Daniele del Giudice.
- Il desiderio mimetico - L’apoteosi del desiderio mimetico tra Barnaba e Anne, é nell’osservazione congiunta del quadro Marat Assassiné di David. "Se l'imitazione è certamente presente nel desiderio, e contamina il nostro impulso ad acquisire e a possedere, non si limita però ad avvicinare le persone: le allontana anche, e il paradosso è che può fare le due cose simultaneamente. Coloro che desiderano lo stesso oggetto sono uniti da un legame così intenso che, fino a quando sussiste la possibilità di condividerlo, sono amici strettissimi; appena essa viene meno, diventano acerrimi nemici."
- idealismo e realismo (vs immagine e coscienza) - "La realtà è stata spogliata del suo valore, del suo senso, della sua veracità, nella misura in cui si è inventato un mondo ideale. La menzogna dell'ideale è stata fino ad ora la maledizione scagliata contro la realtà, l'umanità stessa è diventata per suo mezzo, mendace e falsa, giù nei suoi istinti più sotterranei - fino al culto dei valori inversi rispetto a quelli per mezzo dei quali le sarebbe stata garantita la crescita, il futuro, il solenne diritto all'avvenire." (Nietzsche)
- Opera d’arte - La conversione di un testo in “opera d’arte” non è un fenomeno automatico e irrazionale. Ricoeur suggerisce di osservare se il “mondo fittizio” si presenta come qualcosa che “si può abitare, che può essere ospitale, estraneo, o forse ostile”, come un testo e un mondo con il quale si stabilisce una “strategia di gioco, anche di combattimento, di sospetto e di rifiuto, che permette al lettore di praticare la distanza nell’appropriazione”.
- La corruzione della verità - "N’ayant pu me corrompre ils m'ont assassiné” (Non potendo corrompermi mi hanno ucciso) - Il finale del romanzo racconto riguarda la corruzione della verità. Barnaba riesce a leggere l’intera frase ma risponde ad Anne con solo due parole A MARAT, DAVID. e Anne risponde con una menzogna: “Sì. Soltanto due parole”… ma Barnaba accoglie la menzogna come una manifestazione d’amore: …"e la sua voce aveva un colore caldo e brillante, lucido di tenerezza”. e d’incanto i punti di vista di Barnaba (prima persona) e del narratore (terza persona) si uniscono in un solo sentimento d’amore.

Ciao a tutti.

RF
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