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 Herta Muller, Il paese delle prugne verdi
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Gianlu79
Junior Member

Italy
16 Posts

Posted - 10/05/2015 :  22:24:54  Show Profile
Grazie Rossella per il tuo racconto. Purtroppo credo anch'io che la lettura non abbia giovato. Sinceramente non credo neanche sia questione di complessità ma semplicemente di scelte stilistiche poco vicine alla nostra sensibilità letteraria. Alla fine il libro l'ho finito e purtroppo proprio non mi è piaciuto...

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Rosella
Senior Member

Italy
316 Posts

Posted - 11/05/2015 :  01:03:59  Show Profile
Grazie a voi, ragazzi, per aver apprezzato questi miei interventi riguardanti la vita spicciola e non la Grande Letteratura
Ora proverò a finalizzarli per rientrare nel contesto del libro.

La regione di lingua tedesca fu una delle ultime che visitammo: bella, boscosa e RICCA! I ristoranti erano ben forniti, c'era anche qualche negozio, le auto dimostravano 20 anni anzichè 40. Sì, perchè c'erano delle auto rumene, non solo straniere... ah, già, che errore! Lì non eravamo in Romania ma in un avamposto gotico sperdutosi chissà quando e rimasto lì. Un isola sassone in un mare neolatino.

Gli abitanti li trovammo un po' scorbutici e poco disposti al dialogo. Leggendo "le prugne" sono stata colta da un pensiero: è se non fosse stata diffidenza, ma paura?
A noi nessuno parlò mai di rapimenti, interrogatori o torture; fughe sì ce n'erano costantemente. La polizia non si vedeva mai, ma ci avvisarono che era sempre presente, con gli stranieri però si comportava abbastanza gentilmente, a meno che non avesse sospetti di traffici illeciti (non jeans o collant, ne avrebbero chiesti un po' per le loro donne).

Torniamo ai Tedeschi e alla loro probabile paura, o riserbo. Herta ci racconta di queste vessazioni perpetrate contro di loro: non ho trovato alcuna causa scatenante di questo accanirsi, se non il fatto che sono "diversi". In maggioranza nella loro regione, in minoranza rispetto all'intero stato.

Faccio un piccolo STOP

Rosella - Gwendydd

"di uno storico parziale, prevenuto e ignorante"
Jane Austen - La storia d'Inghilterra
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Rosella
Senior Member

Italy
316 Posts

Posted - 11/05/2015 :  01:33:29  Show Profile
Terminato il racconto (molto succinto ) del mio peregrinare nella Terra di Nessuno, vorrei valutare, alla luce di quanto ho condiviso sinora con voi, il libro che abbiamo letto.

In tutta sincerità, se non avessi avuto la mia esperienza spicciola e concreta di come un paese E' (in senso Cartesiano), mi sarebbe sembrato un racconto relativo a un mondo immaginario con la classica visione pessimistica e opprimente (="distopica" bel termine, vero) di un futuro imprecisato per il genere umano.

Il commento e la prefazione inquadrano invece l'anno di pubblicazione, le vicende dell'autrice, luogo e tempo in cui si svolge la storia. Provo ad entrare in questo mondo, e... mi sembrano tutti pazzi. La scrittrice è la più pazza di tutti. Voleva fare un romanzo surreale (stile Zazie) o scrivere un libro di denuncia?
Nascondendosi dietro la metafora, riesce solo a creare un testo ambiguo. Il lettore si stanca, perchè non riesce a trovare un filo conduttore, la narrazione è troppo spezzettata; in più si stanca perchè, a mio modesto parere, uno scrivere per metafore è gradevole in una poesia, o in un racconto breve, non in un romanzo così lungo.

La lettura è stata per me macchinosa e difficile da assimilare, ho saltato alcune parti per vedere il finale, poi sono tornata indietro e ho letto ciò che mi mancava in ordine di rilevanza. Molte parti avrebbero potuto tranquillamente restare nella penna, o nella tastiera.
E questo avrebbe vinto il Nobel? Sono allibita!

Nonostante tutto, però, non posso dire che non mi sia piaciuto tout- court. Tutta la parte riguardante i controlli della polizia, i licenziamenti, i presunti suicidi ha aggiunto particolari significativi alla mia conoscenza della Romania. Non so se questo basti a rendere un libro astruso un buon libro.

A VOI l'ardua sentenza!

Grazie per aver letto tutti i miei sproloqui.
A Presto.

Rosella - Gwendydd

"di uno storico parziale, prevenuto e ignorante"
Jane Austen - La storia d'Inghilterra
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eloise
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603 Posts

Posted - 12/05/2015 :  08:53:19  Show Profile  Visit eloise's Homepage
Carissimi tutti, mi sembra che siamo un po' tutti concordi nel fatto che lo stile non ha reso facile la lettura e probabilmente questo ha inficiato anche la discussione. In realtà, direi che più che lo "stile" in sé, è forse l' "eccesso di stile" che rende questo libro poco agile. Per carità, per essere apprezzato un libro non deve necessariamente essere facile. Potrebbe dimostrarlo anche solo la Divina Commedia. Che, oltretutto, mi serve da esempio anche per dire che la "densità" di metafore usate non necessariamente porta a scrivere un libro meno "usabile". Colgo lo spunto di Rosella per dire anch'io che forse questo tentativo della Muller di scrivere un libro al contempo contestualizzato e privo di "pilastri" realistici... per me funziona poco. E' un tentativo di mescolare un testo che denuncia una condizione storica, reale (romanzo storico) con un testo che denuncia un sopruso, una condizione di oppressione (mentale, fisica, sociale, ...) (romanzo dell'assurdo, alla Kafka). Il primo e il secondo modello, come ce lo hanno trasmesso i grandi scrittori, funziona. Il tentativo della Muller, secondo me un po' meno. Oppure non ha trovato un suo equilibrio che magari in altre sperimentazioni, anche sue, può riuscire meglio. Alla fin fine un libro che vuole comunque avere un messaggio di denuncia sociale deve poter "arrivare" al pubblico. Se non lo fa, a cosa si riduce? sicuramente non riesce appieno nel suo intento. Anche secondo me è opinabile la scelta del Nobel. Proprio per questo ho un po' voluto leggere uno degli ultimi scelti da questo premio: per verificare quanto con noi lettori potessero corrispondere le scelte fatte da questa prestigiosa istituzione... ...
Quanto a te Rosella, hai dato un contributo molto importante per aiutarmi a dare più corpo a questo testo. Con poche righe dei tuoi ricordi, mi hai saputo dire quasi molto di più...

Eloise
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ombra
Senior Member

296 Posts

Posted - 21/05/2015 :  17:46:08  Show Profile  Visit ombra's Homepage
Ciao Ragazzi,
grazie ancora Rosy per i tuoi ricordi. Scusatemi se scrivo solo ora, ma sono stata tamponata e non sto ancora benissimo.
Per quanto concerne il libro, non lo boccio del tutto, l'intento era nobile e se non ci lascia annoiare dall'uso estremo delle metafore, alla fine credo che il messaggio arrivi. A mio avviso l'utilizzo di quest'ultime è dovuto ad una volontà di alleggerire e stemperare le atrocità. L'autrice però non si rende conto che abusandone in questo modo danneggia lo scritto stesso. A tratti non si capisce nulla e si deve tornare indietro nella lettura per riannodare tutti i fili.
Mi dà la stessa impressione di quando i professori dicono ai genitori: suo figlio è intelligente ma non si applica. La Muller è brava ma si è lasciata prendere la mano e la sua "sperimentazione stilistica" non è ben riuscita.
Concludo dicendo che qualcosa di buono mi ha lasciato permettendomi di conoscere un mondo di cui sapevo poco o niente, nonostante le difficoltà incontrate nel percorso di lettura. In ogni caso è un libro di denuncia e vale la pena affrontarlo.

Un abbraccio a tutti

Marta

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eloise
Senior Member

603 Posts

Posted - 21/05/2015 :  17:55:41  Show Profile  Visit eloise's Homepage
Ragazzi, per me questa discussione si può chiudere. Se non leggo altre risposte prima diciamo di una settimanetta chiuderò il post.
Io tra l'altro sono un po' a corto di idee per prossime letture. Ero stata contattata per una recensione da una ragazza esordiente che sta avendo molto successo on line e le ho proposto di essere letta nel nostro gruppo di lettura: mi sembrava una buona occasione per una scrittrice esordiente per farsi conoscere e darsi "in pasto" a veri lettori spassionati. Poteva essere anche una buona occasione per noi per scoprire cosa cela la nuova editoria, se c'è da essere contenti o no. Per svecchiarsi, anche, un po', dai classici. Purtroppo mi è stato detto che l'editore non approvava l'idea. Chissà perché. Forse perché ho detto che per convincere tutti a fare esperienza di un autore emergente poteva farsi leggere gratis dai membri di questo gruppo (che poi il libro in digitale è in vendita a pochi euro, forse 1 o 2). Comunque sia, sono un po' rimasta male: che paura c'è dietro il rifiuto? Mah. Scusate l'off topic. Comunque, non mi dispacerebbe provare con un emergente. Oppure con un genere completamente diverso, borderline, ad esempio tra le mie migliori letture ultimamente annovero qualche graphic novel. Ma ditemi voi...

Eloise
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ombra
Senior Member

296 Posts

Posted - 22/05/2015 :  12:33:23  Show Profile  Visit ombra's Homepage
Io non ho altro da aggiungere. Per me si può chiudere. La tua era una bella idea, peccato che la gente non sa più confrontarsi. Credo che questa sia la natura del rifiuto. In ogni caso nemmeno a me dispiacerebbe cambiare un po'. Sono sempre aperta al nuovo, magari scopro qualcosa di interessante.
Aspetto vostre idee nell'altra discussione.

Ciaooooooooo

Marta

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