Il blog di Elio Ria

Spighe di poesia

Pietra di muretto

gen 062019

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Alla fine mi sono fatto
Terra, ulivo, aria di meridione
scevro, d’ogni ambizione sarò pietra di muretto
di confine.

(Cosimo Russo, Terra)


Nel Salento i muretti a secco delimitano le campagne; vere opere d’arte si presentano agli occhi di chi li osserva come un ordine prestabilito, un sistema di segni che svelano il fondo nascosto di ogni cosa; sono pagine di principio e di fine, di storia di civiltà contadina. I muretti conoscono il vento madido dello scirocco, il volo giocoso dei passeri, la spocchia delle gazze; offrono riparo alle lucertole e ai docili serpenti di campagna.
Cosimo Russo fonda sulle pietre grigie ed eterne dei muretti la sensazione, la vocazione ad essere tutt’uno con la Natura, con la parola che accoglie se stesso e il di fuori, istituendo alterità e identità. Stabilendo tra se stesso e la vita, tra la Natura e l’inconoscibile, il confine della germinazione della vita, un luogo quasi posto a zero.

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