Il blog di Elio Ria

Spighe di poesia

Per rinascere occorre un ritorno

nov 072019

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Per nascere occorre un ritorno.
Tutto si mostrerà, tra i macigni neri,
anche lei alzerà le braccia esultante
con barlume di tutte le infanzie,
con l’acqua più in su della vita,
giungerà il richiamo, un’estate
che somiglia alla prima
via conosciuta, l’estremo nome
di ogni vita.

(Milo De Angelis, Un’oscura sete)


La poesia di Milo De Angelis ci dà l’idea della circolarità dell’esistenza: dove ogni cosa confluisce ad un ritorno: un azzeramento di tutto ciò che è stato per un nuovo inizio. Potremmo definirlo come il gioco dell’esistenza, immaginando, per un attimo, il gioco dell’oca. Nel testo, tuttavia, in particolare al v.3, compare il pronome ‘lei’ di cui non è dato stabilire l’identità e ci costringe ad accettare l’esistenza di qualcosa. Cosa? Non è facile rispondere a questa domanda, tra l’altro ‘questo personaggio’ misterioso è identificato con chi ha l’acqua più in su della vita. È forse un soggetto che vive, ma non pensa, non ha nulla più da ordinare, da sistemare, poiché tutto volgerà al ‘ritorno’ e non vi sarà necessità di chiudere in una memoria statica il vissuto? Ci sarà certamente un ulteriore ritorno e un ulteriore inizio, e già tutto ciò rivela la ‘non esistenza del soggetto’ ma ‘l’esistenza di una esistenza’ che non ha alcunché di subordinazione alle cose che regolamentano la vita. Insomma, la poesia si connette, anzi puntiglia nei sostrati della materia della parola il verbo del mistero e inocula il virus dell’immaginazione del futuro.

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