Il blog di Elio Ria

Spighe di poesia

Il servo

apr 152018

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L’empio servo tremò; con gli occhi al suolo
udì la sua condanna. A lui non valse
merito quadrilustre; a lui non valse
zelo d’arcani uffici: in van per lui
fu pregato e promesso; ei nudo andonne,
dell’assisa spogliato, ond’era un giorno
venerabile al vulgo.

(Giuseppe Parini, La vergine cuccia, vv. 26-32)

Il servo sacrilego tremò, colpevole di aver dato un calcio a una 'alunna delle Grazie'. Al domestico non valse il fatto di aver servito meritevolmente per molto tempo il padrone, né la motivazione di essere stato messaggero nascosto di comunicazioni amorose  con zelo. Andò via, dunque, senza più addosso la livrea che lo aveva reso degno di rispetto agli occhi del popolino. Licenziato, nudo, senza culto, senza la superbia del servo dimesso.  Rancido nello spirito, con fremito di vendetta e spasmo di rivincita va a nuova vita il servo.

 

 

 

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