Il blog di Elio Ria

Spighe di poesia

Inno a Satana

nov 262019

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A te, de l’essere
Principio immenso,
Materia e spirito,
Ragione e senso;

5. Mentre ne’ calici
Il vin scintilla
Sí come l’anima
Ne la pupilla;

Mentre sorridono
10. La terra e il sole
E si ricambiano
D’amor parole,

E corre un fremito
D’imene arcano
15. Da’ monti e palpita
Fecondo il piano;

A te disfrenasi
Il verso ardito,
Te invoco, o Satana,
20. del convito.
Via l’aspersorio
Prete, e il tuo metro!
No, prete, Satana
24. Non torna in dietro!


(G. Carducci, Inno a Satana)

Satana simbolo positivo. Carducci compose quest’Inno (qui se ne riportano soltanto i primi sei quinari) in opposizione ai reazionari che condannavo ogni aspetto della modernità come prodotto di Satana. Le cose che i reazionari aborrivano come opera del demonio, per Carducci erano invece gli aspetti positivi della vita. Satana è assunto come simbolo della felicità, della bellezza naturale e artistica, della libertà di pensiero, della ribellione a ogni forma di dogma e dispotismo, del progresso della scienza; mentre il Cristianesimo nega e opprime tutto ciò che è fuori dalla ‘norme’ religiose che mortificano la ragione. Insomma, qui Satana è il genio, è la forza che sprigiona idee, scienza, arte, bellezza. Perché dunque non adorarlo (contemplarlo, seguirlo, ascoltarlo), come già fecero gli eretici finiti poi arsi sul rogo? Eh sì, pensare in direzioni opposte e contrarie ai canoni è un pericolo per tutti coloro che hanno fissato su palafitte di legno negli stagni della menzogna, la Verità. Parrebbe, allora, che la menzogna inscrive sulle linearità della Verità le proprie increspature per intorbidire e confondere e ammansire la ragione, affinché ciò che davvero potrebbe essere non possa mai esserlo. Tutto è già scritto nelle scritture? Davvero l’Inferno è così terribile? E il Paradiso è forse l’accomodamento consigliato da un dio all’acquiescenza? Il dubbio è amletico: Satana o Dio? E se la scelta fosse nessuno dei due?

 

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