La maternità di Eva
ago 142019La vita che è in me
monologo di
Giuliana Mangione
AMA - a short film by Julie Gautier
(monologo)
- Quattro giorni di ritardo…domani farò il test! -
16 Marzo 1978 - Sono incinta. Quasi tre mesi. Sul quasi ho dei problemi. Lo scorso anno ho perso un bambino e non voglio rischiare nulla questa volta. Mi alzo dal letto. La radio è accesa (il mio amore prima di andare in ufficio accende la radio sintonizzata su Radio Montecarlo in modo che mi faccia compagnia). Vado a vomitare il caffè appena preso, come tutte le mattine. Tiro fuori lo yogurt dal frigo e …
” interrompiamo le trasmissioni per una drammatica notizia che ha dell’incredibile. Il Presidente della Democrazia Cristiana Aldo Moro è stato rapito poco fa a Roma da un commando di terroristi. I poliziotti della sua scorta sono stati tutti uccisi.“
Firmato Brigate Rosse.
Rimango senza fiato…non posso crederci. Mi piange il cuore pensare a quei ragazzi che non ci sono più. Non provo nessuna emozione per il Presidente. Nessuna emozione.
Ma ho problemi più grandi. Salvaguardare la vita che è in me.
Istantanea da "Scarlet war" di Paolo Marchetti
(commento)
"Salvaguardare la vita che è in me". La maternità è per Eva, la priorità da salvaguardare nel suo essere nel mondo, nel vivere la sua vita. In altri termini, per Eva, la maternità va salvaguardata, anche di fronte alla forte reazione emotiva causata dalla brutalità di un fatto di sangue, del cinico omicidio di "quei ragazzi che non ci sono più"; (mi pare che erano cinque: una strage).
Lo sposo, (cioè io), che "accende la radio sintonizzata su Radio Montecarlo, in modo che faccia compagnia" alla sposa che dorme, dopo più di un terzo di secolo di vita coniugale, può confermare, con provata sicurezza, che per la sua Eva, non esisteva vocazione più forte della maternità.
Eva del terzo millennio, vede nella ma-donna la "Madre”dell’uomo Gesù; la figlia di Gioacchino e di Anna, la piccola Vergine ebrea offerta a Dio, la vergine immacolata concepita senza macchia, la sposa del falegname ebreo Giuseppe, della casa di Giuda, ecc., è totalmente immersa nelle necessità secolari, temporali e strumentali per il raggiungimento del suo prioritario fine esistenziale - secondo natura - , per seguire fino in fondo la sua vocazione più radicale ed esclusiva: che la coinvolge totalmente, nel corpo e nell'anima, fin nelle viscere più profonde: la maternità.
Solo la donna è Madre (di Dio); l’uomo le è naturalmente necessario per l'accoppiamento pro-creativo, per accompagnarla nella sua vocazione antropologica di essere “mamma": la custode esclusiva della vita passata, presente e futura.
Solo una donna può essere mamma; e può affermare con sicurezza: "Io sono la via, la verità e la vita”, la frase pronunciata dal "perfetto uomo e perfetto Dio" da lei stessa generato con la partecipazione dell'uomo
L'uomo, figlio di donna, frutto del suo ventre, fecondato dall’amore e figlio dell'amore; l'essere eterno intrappolato nel tempo finito, come un semplice e normalissimo "uomo", dice e proclama, nel suo tempo finito e per sempre, con forza e potenza divina: Io sono la via, la verità e la vita, grazie alla donna.
La donna, che ha generato l'Uomo, custodisce questa Verità, questa Vita e questa Via, nel suo cuore e per sempre.
RF