Il ricordo
ott 032019
Vola il tempo lo sai che vola e va,
forse non ce ne accorgiamo
ma più ancora del tempo che non ha età,
siamo noi che ce ne andiamo
e per questo ti dico amore, amor
io t'attenderò ogni sera,
ma tu vieni non aspettare ancor,
vieni adesso finché è primavera.
(Fabrizio De Andrè)
Il ricordo
di
Alice Rallo
Per mia fortuna, ho molti bei ricordi di mia zia Giuliana.
Ma c'è un ricordo di un evento, credo, più importante degli altri,
che, pensai subito, avrei portato con me per sempre.
Quando mi laureai, nel 2015, zia Giuliana mi invitò a casa sua per un caffé, e mi diede il suo regalo, un anello a sua volta datole da una sua zia, accompagnato da un biglietto.
Nel darmelo, mi disse che nella mia vita avrei avuto tanti traguardi da
festeggiare, ma che quello, il conseguimento della laurea, a differenza magari di un matrimonio, o della nascita di un figlio, era e sarebbe rimasto un risultato soltanto mio, raggiunto con la fatica e con l'impegno, e quindi di godermelo.
Non so perché, ma ho sempre pensato che con questo zia volesse dirmi di non rinunciare mai a coltivare il mio universo personale e la mia crescita individuale, qualunque futuro il destino mi avrebbe riservato.
Forse perché è giusto che sia così, e forse perché per poter essere brave mogli, bravi mariti, o bravi genitori, o ancora bravi amici, brave persone, insomma, occorre innanzitutto non appiattire se stessi.
Non rinunciare a vivere la propria storia personale, anche in una vita vissuta con gli altri.
Io credo che mia zia non abbia mai rinunciato a vivere la sua storia, neppure durante la malattia.
Benché fosse un argomento sempre presente, non le ha mai tolto la sua
intelligenza, la sua ironia, la sua sensibilità, tutti i suoi pregi e tutti i suoi difetti.
Io mi ricorderò sempre di questo.
E mi ricorderò sempre di lei.