Il Blog di Rosario Frasca

Le opinioni di un Clown, ovvero: Il mito di Er

La poesia bambina

apr 272020

Apr 032020

In tempo di pandemia da coronavirus, sono venuto a conoscenza che era stato fatto il tampone a una coppia di nostri amici. La loro figlia più grandicella, probabilmente stimolata dalla straordinarietà dall'evento, ha voluto raccontare il suo punto di vista con una poesia, per dare testimonianza all'evento.

Ho rimurginato su questa bellissima voglia di poetare un dramma sociale, da parte di una bambina; e ho deciso di impegnarmi a leggere la poesia e trovare spunti di riflessione "socialmente stupidi"; potevo farlo, il tempo non mi sarebbe mancato.

Ho telefonato agli amici "tamponati", un po' per confortarli, un po' per avere notizie dirette e, soprattutto, per chiedere della poetessa bambina. Parlando con il papà al telefono, mi sono rasserenato sullo stato di salute della famiglia e gli ho chiesto se potevano farmi avere la poesia che aveva scritto la sua poetica bambina. Con i potenti mezzi di comunicazione, che stiamo tutti rivalutando in questi tempi di forzato isolamento, due minuti dopo ho ricevuto l'innocente e originale testimonianza poetica di una bambina di nove anni ai tempi del coronavirus.

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Mercoledì 25 marzo

Sono preoccupata

Oggi mamma fa il tampone,

se è positiva che figurone!

Domani sapremo i risultati

Siamo tutti preoccupati.

Intanto cerco la speranza

di godermi questa vacanza.

Mi mancano molto gli insegnanti

E di giorni tristi ce ne sono tanti.

La situazione.

Mamma deve fare il tampone; certo se vien fuori che è positiva, sarebbe un dramma, però, con gli altri faremo un figurone: abbiamo fatto il tampone! Ma i risultati non ce li danno subito, li sapremo domani; questa attesa lascia sospesi, ci mette in ansia: l'ansia dell'attesa; l'ansia di non conoscere, di non sapere. Ecco, siamo preoccupati; ma a me non importa: stò con mamma e con papà e con loro sono al sicuro, non ho nulla da temere.

La metamorfosi

Nell'attesa, per non pensare alla mancanza dei risultati, provo a cercare un po' di speranza; per esempio, immagino di godermi una bella vacanza.

La catarsi

Già la vacanza; ma in vacanza non ci sono gli insegnanti! In questa situazione, a casa da sola, mi mancano molto gli insegnanti, i loro rimproveri, le lodi, le coccole, le interrogazioni, le punizioni... uffa, che faccio?... sono un po' triste; e di giorni tristi ce ne sono ancora tanti...

Sono preoccupata.

Commento

Ha nove anni, é leggera, educata, spiritosa, vivace, intelligente. Lei guarda il mondo intorno a sé, osserva e percepisce la preoccupazione della mamma, la precarietà della situazione, il sospetto di un contagio: che non sa cos'é ma mette in agitazione i suoi genitori; percepisce la loro paura, la metabolizza e muta il suo umore secondo quello che la situazione le suggerisce: cerca, immagina, attende, ricorda, sente, immagina ancora e si preoccupa.

Il poetare, é la sua via di fuga da una situazione precaria, verso una stabilità affettiva, verso una carezza, uno sguardo; verso una coccola dei suoi insegnanti di cui sente tanto la mancanza.

È ancora piccola per preoccuparsi e lo grida nel titolo della sua poesia.

...qualche giorno dopo aver scritto la poesia, la poetessa invia un messaggio di auguri alla sua maestra

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