La poesia che manca al mondo
ott 152024Il testo "Ascoltare la voce di qualcuno" è tratto dalla "Lettera sul Ruolo della Letteratura nella Formazione"
scritta da Papa Francesco
Dicastero per la Comunicazione - Libreria Editrice Vaticana
Scrivo dunque intorno a cose che né vidi né provai né appresi da altri,e inoltre
di cose che non esistono affatto, e che non possono assolutamente esistere.
Perciò occorre che i miei lettori non ci credano per nulla.
(Luciano - Storia vera)
L'ottimismo è un'attitudine psicologica verso la vita. La speranza va oltre:
È l'ancora che si getta al futuro.
Consente di tirare la corda per raggiungere ciò che si desidera.
È sforzarsi nella giusta direzione.
Inoltre, la speranza è teologale: c'è Dio in mezzo. Per tutto questo, credo che la vita trionferà.
(Cardenal Jorge Bergoglio - El Jesuita)
sono solo parole
ASCOLTARE LA VOCE DI QUALCUNO
Quando il mio pensiero si rivolge alla letteratura, mi viene in mente ciò che il grande scrittore argentino Jorge Luis Borges diceva
ai suoi studenti:
La cosa più importante è leggere, entrare in contatto diretto con la letteratura, immergersi nel testo vivo che ci sta davanti, più che fissarsi sulle idee e i commenti critici.
Borges spiegava questa idea dicendo loro che:
- Forse all’inizio avrebbero capito poco di ciò che stavano leggendo,
- Ma avrebbero ascoltato “la voce di qualcuno”.
Questa è una definizione di letteratura che mi piace molto:
- Ascoltare la voce di qualcuno.
- Non si dimentichi quanto sia pericoloso smettere di ascoltare la voce dell’altro che ci interpella!
Si cade subito nell’autoisolamento e si accede a una sorta di "sordità spirituale”. Questo incide negativamente sul rapporto con noi stessi e sul rapporto con Dio, a prescindere da quanta teologia o psicologia abbiamo potuto studiare.
Seguendo questa via, che ci rende sensibili al mistero degli altri, la letteratura ci insegna a toccare il loro cuore.
Come non ricordare, a questo punto, la parola coraggiosa che, il 7 maggio del 1964, San Paolo VI rivolse agli artisti e, dunque, anche ai grandi scrittori. Egli disse:
«Noi abbiamo bisogno di voi. Il Nostro ministero ha bisogno della vostra collaborazione. Perché, come sapete, il Nostro ministero è quello di predicare e di rendere accessibile e comprensibile, anzi commovente, il mondo dello spirito, dell’invisibile, dell’ineffabile, di Dio. E in questa operazione, che travasa il mondo invisibile in formule accessibili e intelligibili, voi siete maestri».
Ecco il punto:
- Compito dei credenti, e dei sacerdoti in particolare, è proprio “toccare” il cuore dell’essere umano contemporaneo affinché si commuova e si apra dinanzi all’annuncio del Signore Gesù.
- In questo loro impegno, l’apporto che la letteratura e la poesia possono offrire è di ineguagliabile valore.
T.S. Eliot, il poeta a cui lo spirito cristiano deve opere letterarie che hanno segnato la contemporaneità, ha giustamente descritto la crisi religiosa moderna come quella di una diffusa “incapacità emotiva”.
Alla luce di questa lettura della realtà, oggi il problema della fede non è innanzitutto quello di credere di più o di credere di meno nelle proposizioni dottrinali. È piuttosto legato all’incapacità di tanti di emozionarsi davanti a:
- Dio,
- La sua creazione,
- Gli altri esseri umani.
C’è qui, dunque, il compito di guarire e di arricchire la nostra sensibilità. Per questo, al mio ritorno dal Viaggio Apostolico in Giappone, quando mi hanno chiesto che cosa ha da imparare l’Occidente dall’Oriente, ho risposto:
Credo che all’Occidente manchi un po’ di poesia
ratio imitarum naturam
Immagini:
Raffaella Castagna (orribile mostro & signora mostra)
Marc Chagall (Blue Circus)
Bibliografia:
- Storia vera - Luciano di Samosata
- "El Jesuita" - Sergio Rubin - Francesca Ambrogetti
- Lettera di Papa Francesco (link): https://www.evernote.com/shard/s236/nl/45966055/bcc34105-7f87-bf01-92fa-6c88f5480bd9