Il Blog di Rosario Frasca

Le opinioni di un Clown, ovvero: Il mito di Er

La verità nelle immagini

Apr 192022

11 settembre 2001undefined

Chi siamo adesso

Chi siamo adesso? Vogliamo continuare ad essere degli zombie? A costruire specchi su cui compiacersi? Rinascere e non reagire! Rinascere su basi nuove, indeformabili, inviolabili, inattaccabili, imperscrutabili. Dove l'uomo forma l'uomo disfa; dove nasconde: vìola; dove arrocca attacca; dove secreta: scruta. Dove l'uomo arriva a costruire lì arriva pure a distruggere. Siamo straordinariamente fragili; vittime della nostra forza illusoria. Tutto ciò che facciamo è soggetto alla distruzione; tutti gli specchi dove ci riflettiamo sono soggetti ad infrangersi: fatti da noi e da noi distrutti. La scelta è radicale, non ci sono vie di mezzo: per rinascere bisogna prima morire. Siamo veramente pronti a morire a noi stessi? Siamo veramente pronti a rinunciare ai nostri sogni, alle nostre aspirazioni, ai nostri desideri, ai riflessi di noi stessi negli specchi? Siamo disposti a rinunciare a tutto ciò che la nostra storia, i nostri padri ci hanno indotto ad essere? E' dura la rinuncia; è dura ma è il primo passo. Annientamento della nostra falsa identità: se pur ci riuscissimo, e poi?

 

Costruire qualcosa di completamente nuovo

Su che basi costruire e costruirci? Dove andiamo a collocare le fondamenta? Non abbiamo detto che siamo straordinariamente fragili? Allora non dovremmo fidarci delle nostre sole forze. Forse è per questo che il ricorso al divino è testimoniato fin dagli albori della nostra esistenza in forma umana. Il divino. Già: il divino; che vuol dire divino? Divino è qualcosa che esula dalla conoscenza umana? E' il luogo del mistero? Dell'imperscrutabilità; dell'inattaccabilità; dell'inviolabilità? E si! dovrebbe essere proprio questo il significato del divino. Solo con questo approccio forse riusciremo a costruire il nuovo uomo. Non è fondamentalismo perché il divino è lo stesso per tutti ed è per definizione indefinibile, imperscrutabile, inaccessibile, nascosto all'uomo il quale ne fa immagine secondo la sua necessità occasionale, diversa alle varie latitudini e longitudini di questo nostro pianeta e chissà di questo nostro universo.

 

L'uomo nuovo

L'uomo nuovo è quello che vive la sua storia sapendo che nulla gli è dovuto ma tutto è un dono. La vita è un dono e, nelle sue manifestazioni brutte e orrende, dobbiamo ricordarci che come il bene anche il male passa attraverso il vaglio dell'uomo e solo lui può scegliere per il bene o per il male. Le categorie del bene e del male esistono a prescindere dall'agire umano ma questo non vuol dire che l'uomo non è responsabile del bene e del male che si produce nella vita. E' la sua scelta che traduce in fatti e in atti la forza immanente del male.

 

La responsabilità

E' nostra la responsabilità di tutto quel che è accaduto; dico nostra e non degli americani o degli arabi, o europei, o giapponesi ecc…è nostra, di tutti, senza distinguo. Siamo noi che ci limitiamo a compiacerci delle nostre immagini riflesse negli specchi; siamo noi che continuiamo a vivere credendo nella competizione di immagini e non nella nostra essenza nel nostro essere uomini. Tutti indistintamente siamo colpevoli del misfatto, tutti. Non ho parole per descrivere il sentimento che si è impadronito di me quando ho appreso la notizia. Mi immaginavo la scena (ho appreso la notizia per telefono) la spettacolarità e pensavo alla catastrofe ero paralizzato, sgomento, non riuscivo a dire niente di sensato.

 

La verità delle immagini

Poi vedendo le immagini ho capito. Ho capito che l'uomo è più forte di qualsiasi disgrazia; ha qualcosa dentro che viene fuori quando è messo alle strette; ho visto il disorientamento, l'angoscia, la solidarietà. I miei occhi si sono fissati sulle persone sui loro gesti, i loro pianti, le grida, il coraggio, affrontare il pericolo per salvare l'Altro. Ho visto l'uomo: quello vero. Su quelle immagini è la mia riflessione e non su quanto hanno detto i vari personaggi. Quelle immagini erano vere mi stavano raccontando qualcosa di vero; il sorriso o il pianto, lo sgomento, l'intraprendenza, le paralisi, le grida, i silenzi, i lamenti, l'indifferenza. Ho fede in Dio, ho fiducia nell'uomo, ho speranza in un mondo migliore.

 

undefinedLa trasfigurazione parte dall'incontro con il divino e con se stessi in rapporto al divino. Il sogno diventa visione e ci si trova immersi in una realtà diversa, un'altra realtà in cui tutto è perfetto, chiaro e determinato; senza una storia che la giustifichi e definisca ciò che vediamo, tocchiamo e sentiamo: tutto è perché è; tutto è presente tutto è concreto e tangibile, tutto è beatitudine: una realtà che attrae, conferma e conquista le anime altrimenti perse nelle reti del mondo. È la visione trasfigurata della realtà oggettiva che ci circonda.

 

 

 

La Trasfigurazione (Raffaello)

RF

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