Il blog di Rosella Rapa

Tourismi letterari

Sulle orme della tradizione - Presentazione

set 292023

Presentazione

Sulle orme della tradizione. Gli Indiani d'America e noi

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In uscita un nuovo libro sui Nativi Americani della Mauna Kea Edizioni, che ha la sua mission principale nella divulgazione di corrette informazioni su cultura, storia e attualità degli Indiani d’America. Ora pubblica un libro che parla della memoria e dell'umanità dei Nativi Americani, autore Francesco Spagna, che insegna da oltre vent’anni Antropologia Culturale all’Università di Padova.

Le sue parole :

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“Questo libro propone alcune riflessioni sulla relazione tra ‘noi’ e i popoli nativi nordamericani, con la consapevolezza della fascinazione che questi popoli hanno esercitato, dei crimini che su di loro sono stati perpetrati, e della straordinaria resistenza che essi hanno dimostrato. Grazie a questa resistenza molti di questi popoli sono ancora tra noi, su questo Pianeta. La bellezza delle loro culture, la loro storia, la loro inesauribile vitalità la possiamo ancora apprezzare e condividere. In questo senso ‘sulle orme’: di una traccia di memoria e umanità”.

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Il libro si snoda su temi generali, quali i conflitti culturali relazionali tra Nativi e Bianchi durante l’epoca coloniale, e su aspetti specifici, quali i confini delle riserve e dei territori nativi, le rivendicazioni contro le nuove forme di espropriazione e abuso di questi territori, così come la ripresa e la difesa delle tradizioni religiose sciamaniche dalle nuove forme di consumo e abuso spirituale.

Scrive nella prefazione Naila Clerici, già docente all’Università di Genova, anima dell’Associazione Soconas Incomindios e direttrice di Tepee, importante rivista italiana dedicata all’America indigena:
“È come se il suono del tamburo ci accompagnasse, nella lettura di Sulle orme della tradizione: un ritmo a volte incalzante, provocatorio, stimolante, a volte calmo, pregno di informazioni storiche e culturali”.

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Il libro delinea un percorso “sulle orme” delle tradizioni native nordamericane, alla ricerca della traccia di umanità di questi popoli, negata e soffocata dai processi di colonizzazione e assimilazione lungo oltre cinque secoli. La traccia che i tradizionalisti nativi hanno cercato è la stessa che hanno cercato gli antropologi. Questa ricerca, dai due diversi versanti, si è particolarmente intensificata con la ripresa delle tradizioni sciamaniche native nella seconda metà del Novecento e, nello stesso periodo, con la ripresa della ricerca etnografica dell’antropologia postcoloniale e postmoderna.

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Il libro cerca di cogliere questo particolare incrocio, dai due versanti, cercando di evitare schematismi e luoghi comuni: in questo senso il sottotitolo “Gli indiani d’America e noi”.
Il tema del conflitto tra le culture native nordamericane e la cultura dominante risulta pienamente leggibile soltanto da una prospettiva storica che non neghi quegli aspetti di mescolamento e di cooperazione che hanno “fatto l’America” nella collaborazione tra i protagonisti in gioco, su livelli molto diversi quali quello tecnologico, linguistico e religioso.
Il libro pone l’attenzione su come la negazione di questa traccia di incontro, metissage e collaborazione tra culture sia un altro “marchio” del colonialismo moderno, che ha contrapposto “primitivi” e “civilizzati”, razze, religioni inconciliabili, culture essenzialmente contrapposte, categorie in conflitto.

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"Sulle orme della tradizione. Gli Indiani d'America e noi" di Francesco Spagna è il primo volume del progetto di una nuova collana curata dal docente universitario, “Il sentiero di Perline”, dedicata appunto ai popoli indigeni nordamericani.


Il Libro:    

Autore: Francesco Spagna
Titolo: Sulle orme della tradizione - Gli Indiani d’America e noi undefined
Pagg: 220
Lingua: italiano
Prezzo: 20,00 euro
Edizione: seconda edizione
Uscita: settembre 2023
EAN/ISBN: 978-88-31335-45-4

Trattto dal comunicato stampa e dalla Pagina Instagram

https://www.instagram.com/maunakeamaunaloaedizioni/

Rosella Rapa 

 

 

 

Old indian legends - Presentazione

set 202023

OLD INDIAN LEGENDS 

di Zitkala-Sa

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Una bellissima raccolta di storie Dakota, testimone dei valori dei Nativi Americani. Racconti e leggende che l’autrice, Zitkala-Sa, ha raccolto dalla voce della tradizione orale della sua tribù come testimonianza di cultura e identità. Old Indian Legends è una serie di appassionanti racconti della tradizione Dakota di cui sono stati rispettati, nella edizione italiana, lo spirito, il linguaggio e il messaggio. Una preziosa testimonianza culturale, ma anche una lettura affascinante per tutti: Zitkala-Sa usa una scrittura sapiente e, al tempo stesso, poetica e descrittiva. L’ambientazione è il mondo in cui i Nativi Americani e il Popolo degli Animali vivono prima dell’arrivo dell’Uomo Bianco. Le antiche leggende qui raccontate sono prive della contaminazione culturale occidentale, così come nelle intenzioni della autrice. Zitkala-Sa è una delle prime autrici Native Americane mai pubblicate, e una importante figura di attivista per i diritti del suo popolo.

 

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Io non salverò il Pianeta

set 162023

 

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Io non salverò il Pianeta.

Con mio marito possiedo un'auto ibrida. Una in due. Raccolgo gli oli esausti, separo organico, vetro, plastica, carta. Ho trovato un modo per riciclare l'acqua che si usa lavando l'insalata e altre verdure. Cerco di acquistare cibo biologico. Non uso la elettricità quando posso farne a meno. Bevo l'acqua del rubinetto. Compro due vestiti all'anno, uno in inverno e uno in estate, gli altri li riciclo modificando qualcosina, e quando proprio non vanno più li dono per i profughi dai paesi in guerra, insieme a coperte e lenzuola.

Eppure, IO non salverò il Pianeta.

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Infatti chi sarei io, minuscolo agglomerato di acqua e carbonio, per dire che salverò un Pianeta? Con terre, acqua, acqua dolce, acqua salata, boschi, fiori, montagne, colline, deserti e ghiacciai? Il Pianeta, su cui poggio i piedi, esiste da miliardi di anni, e ha visto catastrofi naturali che nemmeno riusciamo ad immaginare: lo scontro con un altro pianeta, le piogge di asteroidi, i vulcani sempre attivi, e, infine, una serie di connessioni inspiegabili che hanno portato all'origine di esseri capaci di muoversi, nutrirsi, riprodursi: la VITA. Che esiste da centinaia di milioni di anni. Io sono qui da 60 anni, ed è già tanto. L'Homo, che ci ostiniamo a chiamare sapiens, è qui da circa 200.000 mila anni. Sembra che questa nostra specie abbia la capacitò di distruggere tutto quanto lo circonda, compresi i suoi simili, ma non ha altrettanta capacità di riparare al male fatto. Così ci troviamo al capolinea, cioè al punto in cui sembra che non ci sia quasi più nulla da distruggere e ci è venuta paura.

Ma non a tutti.

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Chi è che non ha paura? Purtroppo chi ha in mano molto potere, usato per continuare a distruggere. Forse è una nuova specie, che ha perso qualcosa rispetto al sapiens, mantenendo solo la parte più rozza e primitiva, quella dell'alba dei tempi. In altri casi, il genere homo, maschile femminile o altro, si dimostra capace di debellare Malattie, studiare l'Universo, studiare anche la storie di Terre e Mari. Eppure, nemmeno questo salverà il Pianeta.

Il Pianeta si salverà da solo.

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In un modo o nell'altro, si rivolterà contro le sue stesse creature, e ne seguirà un bel cataclisma globale, dopo di che si riprenderà senza di noi, errore dell'evoluzione.

Quindi, dovremmo incrociare le braccia, in attesa della catastrofe annunciata? Certo che no.

Io non posso salvare il Pianeta, ma posso cercare di proteggere il mio ecosistema, il mio angolo di mondo, in modo che sopravviva almeno per i miei figli, e per i miei nipoti o forse pronipoti, se ce ne saranno.

Perchè non è così scontato.

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 I giovani guardano con preoccupazione al futuro del loro Habitat, e si chiedono se avere figli abbia un senso. Spero diventino meno pessimisti, perchè abbiamo ancora ambienti naturali molto belli, e molte conoscenze che aiutano a vivere bene, e a combattere malattie incurabili anche solo due generazioni fa. Ce la possiamo fare, se la lotta sarà nostra, nata dall'istinto di sopravvivenza, capace di combattere la distruzione.

 

Non per Salvare il Pianeta, molto più semplicemente per salvare noi stessi.

 

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Eroi e Grandi Capi Indiani - Recensione

ago 272023

Eroi e Grandi Capi Indiani - Recensione

Raccontati da Charles Eastman,
Prima edizione in italiano

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Charles Eastman (1858 1939) , il primo Nativo laureato in Bio-Medicina, co-fondatore dei Boy Scout, racconta la storia dei suoi eroi, grandi capi indiani, grandi guerrieri di un tempo passato, che vivevano e combattevano nelle grandi praterie. Alcuni sono universalmente conosciuti, altri meno, ma di tutti viene tracciato un ritratto che comunica vigore e rispetto.

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Si nota subito come l'autore sappia destreggiarsi nella scrittura con molta abilità. Il narrato scorre fluido, i personaggi appaiono vividi e a tutto tondo. Non vengono descritti con minuzie tutti i particolari della loro vita, solo eventi speciali che diedero loro un nome da guerriero e fecero comprendere a tutti il loro carattere. Abbiamo quindi una serie di racconti, ciascuno con una sua particolarità, che ci dipingono personaggi dalle caratteristiche molto diverse: in alcuni l'impetuosità prevale sulla saggezza, in altri il raziocinio predomina sulla furia.
Le vite di questi grandi uomini si intrecciano tutte con l'avanzata dell'Uomo Bianco e su come sarebbe stato più efficace rispondere a chi stava loro rubando tutto. Alcuni parteciparono alla Battaglia di Little Big Horn, il Colonnello Custer, pur sconfitto, si guadagnò il loro rispetto, a differenza di altri Generali esaltati dai Bianchi.

Un altro elemento che accomuna questi guerrieri è la costruzione della Ferrovia.
Inizialmente i Nativi non si opposero al passaggio della “Strada Ferrata” , perchè era stato promesso loro che avrebbero mantenuti intatti i propri territori. Invece, al compimento della rotaie e al passaggio dei primi treni, cominciarono ad essere costruite stazioni, empori, pub, alberghi e abitazioni. Furono piazzati Fortini Militari a protezione dei Coloni. I Nativi si sentirono oltraggiati, e da qui nacquero le tensioni più forti, gli assalti da parte di gruppi di sbandati e infine le guerre.

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E' impossibile raccontare nel dettaglio di tutti gli eroi che Eastman descrive, alcuni “belli come un Apollo”. E' meglio lasciare alle sue parole, che non mancano di spirito e di arguzia, i pareri su questi grandi del passato, dell'Iliade Indiana. Ne risulta un libro interessante e completo, che tutti possono leggere, scorrevole ed interessante.

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A parer mio, può attrarre anche i ragazzi, i giovani, se ancora leggono. Io sono cresciuta con i Grandi del passato (Salgari, Verne, Stevenson, Mark Twain …) che appassionavano parlando di luoghi lontani, però con personaggi inventati e forzatamente adattati al pensiero corrente dei loro tempi. Qui invece abbiamo racconti veri, opera di un Nativo vero, che ci regalano tutto il fascino di un mondo perduto, quello delle grandi avventure e della vita umana a stretto contatto con la natura, cosa che oggi cerchiamo disperatamente, dopo averla distrutta in modo dissennato.

Il giorno del valore dell’individuo e dell'uguaglianza tra uomo e uomo doveva cedere alle terribili forze della civilizzazione, al gioco di massa del materialismo, alla cupidigia del commercio con il suo gemello, la politica. (Charles Eastman)

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In Alaska - presentazione

ago 162023

In Alaska – Il Paese degli uomini liberi

di Raffaella Milandri

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Non ho ancora letto questo libro, mi sono dedicata ai Nativi Americani, ma il tema mi affascina. Da sempre sogno viaggi nei paesi del nord. Purtroppo sono limitata da una malattia che col freddo proprio non va d'accordo... Raffaella Milandri mi aiuta a sognare.
Riporto quindi il commento di Piergiorgio Valbonetti (2018)

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Un libro intenso che racconta, attraverso un viaggio in solitaria, la scoperta dell’Alaska. Lassù tra le foreste e ancora più a nord nella tundra e tra i ghiacci, una “Ultima Frontiera” che contrappone la sicurezza della vita comoda, moderna e consumistica, alla incertezza costante di chi ha scelto la libertà. In un viaggio in solitaria di oltre 10.000 chilometri in Alaska, l’autrice, attivista per i diritti umani, percorre i sentieri dei cercatori d’oro, dei pionieri e dei cacciatori di balene.

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Le sue esperienze più intense sono oltre il Circolo Polare Artico, dove la solitudine tocca le vette più alte e il silenzio bianco regna sovrano. Lassù, ai confini del mondo, l'autrice si imbatte in una natura umana forte e gentile, ma tocca con mano i risultati catastrofici del riscaldamento globale e delle crudeltà dell’Uomo Bianco. Sarà il capitano Roy, del popolo Inupiaq, ad aprirle le porte alle tradizioni antiche della sua gente, ma anche a rivelarle la dura realtà di un mondo senza scrupoli in lotta per il petrolio e per il denaro; un mondo dove l’orso polare — il gigante gentile dell’Artico— è tra le prime vittime di cambiamenti irreversibili.

Partecipazione a Teleromagna con Piergiorgio Valbonetti 2018

Pubblicato da Mauna Kea Edizioni, 2019.

 

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