Il blog di Rosella Rapa

Tourismi letterari

Persuasione - film 2023

ago 022023

Persuasione – Film 2023

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Jane Austen scrisse il suo romanzo "Persuasione" negli anni '10 dell'800; fu pubblicato postumo nel 1818, ed ancor oggi affascina i suoi fan, insieme agli altri cinque romanzi. Jane morì troppo presto, e nonostante i tentativi di resuscitarla attraverso film, serie, pubblicazione degli incompiuti e prove di emulazione si ripetano a catena, niente può stare al suo livello.

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Questo ultimo film è parecchio sotto il suo livello, giù in cantina dove dovrebbe restare. Persuasione è il romanzo più completo e più psicologicamente riuscito di Jane, che, pagina dopo pagina costruisce i tanti personaggi dando loro una evoluzione di pensieri e atteggiamenti, che porterà tutti ad un finale piacevole. Anne, la protagonista, è descritta a malapena nel suo aspetto esteriore, ma il suo profondo "io" cresce emotivamente accompagnando il lettore anche nelle vicende altrui. L'autrice abbandona l'alta società che si basa su inchini e frivolezze per entrare in contatto con un mondo più semplice, dove le donne si muovono con maggiore autonomia e sono abituate a decidere per se stesse, tutte tranne la timida Anne, che a vent'anni viene "persuasa" dalla sua tutrice ed amica a non sposare un ufficiale di marina senza denaro. Passano otto anni di infelicità, e l'innamorato riappare. La vicenda ha inizio.

 

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Fin qui, il libro. Il film comincia subito male: per dare una versione più moderna e sbarazzina di Anne il personaggio viene completamente stravolto, privandolo di tutti i suoi sentimenti e del senso di inferiorità che la porta a svalutare la propria opinione nei confronti degli altri. La tutrice (di colore) si vede appena. A questo punto non si capisce perchè il titolo sia “Persuasione”, non vedendo chi persuade chi.

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Mentre il padre di Anne, con la sorella maggiore, deve spostarsi a Bath perchè sommerso dai debiti, Anne va dalla sorella minore, che ha sposato un ricco agricoltore e l'intera famiglia di lui, che non vediamo, a parte una sorella minore, Louisa. La famiglia è di colore per indicare l'inclusione che noi moderni riteniamo doverosa, ma che ai tempi di Jane Austen non era proprio possibile. Ed è snaturata anche questa famiglia, i cui tratti importanti erano l'affetto reciproco, la generosità, l'ospitalità, la semplicità, L' INCLUSIONE di parenti, vicini, amici nella famiglia stessa. Louisa, che avrà un ruolo importante, è sciatta, vestita male e poco attraente. Viene completamente cancellata l'amica povera di Anne, che invece ha una parte molto importante nella maturazione della protagonista La moglie dell'ammiraglio che ha affittato la residenza di Anne resta in ombra, mentre dovrebbe essere una donna energica, poco incline alle convenzioni, e con molto senso pratico. Per Jane, era la donna del futuro.

Tutti i personaggi sono piatti come fogli di carta, totalmente inespressivi. Gli attori sembrano marionette, e si ha l'impressione che siano fuori posto, lì per caso. Fa eccezione la sorella minore di Anne, Mary, le cui scenate sono trasformate in crisi isteriche, che comunque la definiscono bene.

 

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Se qualcuno guarda questo film pensando che sia una trasposizione corretta del romanzo, è stato mal consigliato. Per vedere un bel film, che riesce a comprendere tutte le sfumature del romanzo, si può scegliere il film precedente Persuasione 1995. L'attrice che interpreta Anne "parla" con gli occhi e racconta in questo modo tutta la sua storia. La vera storia di una crescita interiore.

Anne 2020

 Anne 1995

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Serie Sballate (o Sbagliate)

mag 232023

Ogni tanto bisogna scrivere anche di quello che non piace. E di serie spiacevoli Netflix ha fatto una bella infornata, con pessime scelte di trama e di cast.

 

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Il peggio del peggio è stato senz'altro la docu-serie "Cleopatra was Black" con pseudo esperti che tentavano di dimostrare come Cleopatra avesse fattezze tipiche dell'Africa sub-sahariana e immagini di lei con un cespuglio di capelli e un trucco da discoteca. Gli Storici di YouTube, quotidiani on line, blog e podcast hanno avuto una levata di scudi per distruggere questa fantasiosa ipotesi, ricordando che Cleopatra era una discendente di Tolomeo, generale di Alessandro Magno, Alessandro il Macedone. Tolomeo non era certo da solo per prendere il posto di Faraone: avrà avuto compagnie armate, servitori al seguito, mogli e donne d'ogni genere.  Si saranno mescolati con gli Egizi veri, ma erano appunto Egizi, non Nubiani o centro-africani. Ora, a me non importa molto se una regina di più di 2000 anni fa fosse mora, gialla, bianca o verde, ma questo "documentario" andrà in giro per il mondo, dando informazione sballate a chiunque non conosca la Storia Antica Europea. E questo non è giusto.

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Una serie che mi ha toccata da vicino, introducendo una grave mancanza di rispetto per la mia regione, la mia città e una delle sue figlie più importanti è stata "La Legge di Lidia Poet".

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Gli abiti erano sbagliati, le acconciature erano sbagliate, la parlata poi era TERRIBILE. I protagonisti, per rigore storico, avrebbero dovuto parlare il dialetto Torinese, ma questo avrebbe reso necessari i sottotitoli; tuttavia, se le serie a Napoli usano accento Napoletano, a Roma accento Romano, a Torino sarebbe stato opportuno un accento Piemontese, bello largo, e non parole a denti stretti in cui spesso non si capiva niente. E qualche espressione dialettale al posto dei continui "c***o" che nessuno avrebbe usato a quell'epoca. Due immagini di Torino: un angolo di Palazzo Carignano e una vista dall'alto di Torino con la Mole Antonelliana in costruzione. Come se la Prima Capitale d'Italia non avesse altro da mostrare. E per quanto riguarda la protagonista... completamente fuori fuori luogo. Se avessero ambientato la serie nel Paese del Chissachè, forse andava meglio.

 

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Tornando a protagonisti neri in epoche in cui non avrebbero dovuto esserlo, "La Regina Carlotta" mi ha lasciato particolarmente perplessa, tanto che sono andata a documentarmi a fondo. Carlotta di Meclemburgo-Strelitz era una donna dall'istruzione superiore che fu scelta come sposa del re Giorgio III del Regno Unito, anche lui mentre brillante e sempre alla ricerca di nuovi interessi. Ora, Carlotta non era nera, re Giorgio non era pazzo quando la sposò e tutto quanto il contesto che gira attorno è mezzo vero e mezzo no. Una puntata in cui il re si affida a un ”medico” che deve curare la sua pazzia ci mostra le tecniche usate allora... o meglio “le” mostra agli altri, perchè io l'ho saltata a piè pari. Mi faceva semplicemente schifo. Non posso più credere a nulla di ciò che faranno vedere.

 

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Anni fa era uscita una serie mezza Fantasy che voleva parlare di Leonardo da Vinci giovane, “Da Vinci's Demon”. Ora, io ho capito che era tutta una buffonata, con il suo culmine nella ricerca di Atlantide, e dopo una stagione di sesso, sangu e tradimenti l'ho mandata al “Daemon”, quello vero. Poi però mi sono risentita: questa serie ha mandato in giro per il mondo una figura del giovane Leonardo da Vinci completamente sballata e volgare dando a chissà quante persone l'idea che il grande Leonardo fosse stato un mezzo delinquente. E questo non mi va.

 


L'analisi potrebbe continuare, ma diverrebbe tediosa. Cosa ne traiamo alla fine? Un consiglio: quando si tratta di storia andiamo a informarci. Il meglio resta sempre Wikipedia, ma per chi non ama leggere ci sono ottimi canali su YouTube. Come districarsi?
La mia figliola, alla fine della seconda elementare, fece con noi un viaggio a Vienna, ansiosa di vedere la città di "Sissi", dopo aver visto i tre film e i cartoni animati. Alla fine della visita guidata a Shonbrunn espresse il suo parere:

“Questa Sissi era una testa di legno”.

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Inondazione

mag 222023

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Quando a una scrittrice mancano le parole per descrivere tanto dolore e desolazione, forse la cosa migliore da fare è restare in silenzio.

Un pensiero per le zone colpite dall'alluvione, per sostenere e non dimenticare. MAI.

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Transatlantic

apr 202023

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Una serie seria con argomento serio realizzata seriamente.
Con eleganza, tatto, ottima ricostruzione. Ispirato a storie vere, con personaggi veri.

Una pagina di storia che non conoscevo.

undefinedA Marsiglia e dintorni, un gruppo eterogeneo di Americani, Francesi ed esuli dalla Germania si mette in gioco rischiando la propria incolumità per salvare il maggior numero possibile di persone, ebrei, dissidenti politici, prigionieri Inglesi, imbarcandoli di nascosto su una nave diretta in Giamaica, o facendoli attraversare il confine con la Spagna. Intanto la Francia viene invasa dai Nazisti, stringendo Marsiglia in una morsa, e negli USA eleggono Roosvelt.

Non servono molte parole: è un prodotto gradevole ed intenso, con bei personaggi, coinvolti emotivamente e spinti dal senso del dovere. La guerra vera resta dietro le quinte. Alcune critiche lamentano questo fatto, trovando la serie troppo leggera e patinata.

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Dipende dai punti di vista: per chi vuole realtà dure e crude, ci sono altri tipi di serial tra cui scegliere; Transatlantic sceglie di raccontare le persone, con i loro sentimenti e le loro contraddizioni, in un residuo angolo di Europa in cui la guerra è ancora sospesa, ma per poco. Nel finale, i Nazisti completano l'invasione della Francia. Inizia la Resistenza: tutta un'altra storia.

 

 

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FY&SF Avatar 1 e 2

apr 022023

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Partito dai Grandi Poemi Epici, con alti e bassi attraverso i secoli, il Fantasy si è evoluto fino ad arrivare sui piccoli e grandi schermi sfruttando tutte le potenzialità dei colori, dei paesaggi dei costumi, degli effetti speciali. Tutto a scapito del contenuto. Lo stesso è accaduto alla sorella Fantascienza, che dal positivismo iniziale, con tanta fiducia nel futuro, è arrivata a mostrarci strani universi distopici, che ci regalano immagini sempre più tremende. Per trovare nuovi spunti e nuovi spazi, i due filoni del fantastico si uniscono e si contorcono, in un percorso senza fine che ormai ha come scopo principale il ricorso a effetti puramente visuali, per stupire lo spettatore.

Il passaggio dal libro al video è un percorso logico: meglio gustarsi un film da 3 o 4 ore, comodamente seduti mangiando popo-corn, piuttosto che impegnare giorni e giorni in letture intricate. Adesso abbiamo persino gli audiolibri, da ascoltare durante il relax o mentre si sbrigano faccende noiose. Stiamo sbagliando? In fondo le prime saghe si ascoltavano dalla voce dei cantori, che impegnavano la loro inventiva per attirare più spettatori possibile.

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Il punto forse è proprio questo: l'inventiva. La vicenda può risultare piacevole o noiosa, tutto dipende dall'abilità del narratore. A volte si ripercorre anche una storia vera, senza essere didascalici. Tutto questo l'ho trovato in due film molto pubblicizzati come prodotti per il grande pubblico:

AVATAR

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Qualcuno ha commentato il secondo film (La Via dell'Acqua) dicendo che poteva essere visto senza conoscere la storia precedente. Io l'ho guardata lo stesso, e consiglio vivamente di farlo. Avatar ci racconta una storia che è la "nostra" storia, una evoluzione di concetti che ci hanno guidato in questi anni del nuovo secolo, e che vorremmo veder continuare.

Il primo film, l'originale, si apre con una poderosa invasione militare di un pianeta pacifico immerso nella Natura. Il linguaggio alla John Wayne porta subito l'attenzione agli USA, in particolare all'invasione dei territori appartenenti ai Nativi Americani, rappresentati dalla popolazione del pianeta sconosciuto. Con mezzi di ogni genere i terresti, nostri discendenti, cercano di impadronirsi di luoghi incontaminati per cercare un minerale prezioso, senza alcun riguardo per gli abitanti e per l'essenza stessa del Pianeta, che non si limita a ciò che è immediatamente percepibile, ma va oltre, coinvolgendo sentimenti profondi e legami spirituali magnificamente rappresentati. Il cinema d'animazione va oltre la letteratura, mostra ai nostri occhi uno spirito superiore. Nessun discorso teologico, per carità; solo un sogno ad occhi aperti, immaginato con uno slancio positivo che da tempo non si vedeva né si leggeva. Nel Film, fortunatamente non tutti i terrestri sono dei criminali senza coscienza, e questo permette un finale di ampio respiro.

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Non ci si aspettava un sequel, eppure, dopo 15 anni, è arrivato. Cos'altro c'era da dire? Molte cose, proprio perchè gli anni sono passati, e la nostra società affronta temi morali sempre più difficili e controversi, che ci coinvolgono anche nella vita di tutti i giorni. Diversità apparente, tolleranza, accoglienza, cambiamento. Tutto è scatenato dai terrestri che ritornano, peggiori di prima e con desideri di vendetta. Gli eroi del primo film devono lasciare la loro casa tra le magnifiche foreste e affrontare un lungo viaggio verso l'ignoto, che li porterà a conoscere altri popoli, altri mondi, tra isole e profondità marine sempre più fantastiche.
Non mancano le difficoltà: la sensazione di sentirsi diversi, i conflitti famigliari, i ragazzi troppo turbolenti. Problemi molto vicini ai nostri, eppure di non facile soluzione. Il finale è a sorpresa, di nuovo molto positivo, e con una buona visione del futuro: rarissima, ormai, nel Fantasy come nella Fantascienza.

 

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