Il blog di Rosella Rapa

Tourismi letterari

Chiammatemi ... Ann...E

ott 012022

 undefined    Chiamatemi ANNA (AnnE ... con la E) – serie televisiva

Il titolo italiano non ha molto senso: se si chiama Anna, è ovvio che abbia la "a", ma in inglese ci sono 50 modi per dire Anna: Hannah, Hanna, Anna, Anne, Ann, Annie, Nancy... e insomma ne avrete trovati altri leggendo romanzi o autori.

La Anne della nostra serie vuole mettere l'accento sul finale del nome perchè lo ritiene più raffinato. Orfana, passata di famiglia in famiglia per badare a troppi bambini, è tormentata dai suoi capelli rossi che tutti pensano segno di disastri e cattiva condotta (ricordate Pel di Carota o Rosso Malpelo?).

A me piace il vecchio titolo "Anna dai Capelli Rossi", che mi ricorda il romanzo letto da bambina, e il lungo anime degli anni '70 – '80; poi ci fu anche una mini-serie pochi anni dopo. Il titolo originale inglese invece è "Anne from the Green Gables". Chi indovina cosa sono i "Gables"? (**)

L'inizio della serie è molto fedele al romanzo. I due fratelli che accolgono Anne e poi l'adotteranno, Marilla e Matthew , non si preoccupano dei capelli, ma di come devono fare per allevare una ragazzina, invece del giovane robusto che si aspettavano per aiutare Matthew negli onerosi lavori della fattoria.

undefined

 

Anne è arrivata in un luogo quasi idilliaco,'Isola del Principe Edoardo, con tanta Natura che lei trasforma e rende magico con la sua fervida fantasia: Avonlea, località con tante fattorie e un minuscolo centro, con una scuola altrettanto minuscola in cui i bambini di ogni età e condizione studiano tutti insieme. Anne viene derisa per i suoi capelli rossi e le lentiggini, ma riuscirà a farsi rispettare e ad essere la migliore.

undefined

A questo punto il romanzo e la serie divergono. Nel romanzo del 1908 tutto restava concentrato nell'Isola, nei problemi delle ragazze, amicizie e inimicizie, i maschi lasciati al margine e desideri di matrimonio che a volte svaniscono, a volte si rivelano diversi da quanto sognato. La serie, invece, introduce personaggi e situazioni molto più moderne: la poverissima famiglia di origine francese, la ricca famiglia con le figlie istruite e un figlio fannullone, il ragazzino gay, la zia non convenzionale, la famiglia di colore, la maestra con nuovi metodi d'insegnamento. Tutti vengono accolti con iniziale diffidenza, ma grazie ad Anne pian piano riescono ad integrarsi.

Spinta dalla sua irrefrenabile curiosità, Anne riesce a entrare in confidenza con una bambina nativa, e riesce a convincerla a farle visitare il proprio accampamento. Un bell'accampamento, popoloso.
Ora, se qualcuno non ha letto i libri di Raffaella Milandri (*), può almeno guardare l'ultima stagione di Anne. Sembra di vedere davanti ai propri occhi ciò che altrove viene raccontato. La bambina amica di Anne viene irretita con la promessa di una scuola dove imparare lingua e abitudini del popolo bianco. Ma la scuola è lontana, molto lontana da Anne e dalla propria famiglia, le bambine sono vestite come piccole carcerate, e infatti ci sono sbarre alle finestre e porte chiuse con più lucchetti. Disperata, la piccola nativa riesce a fuggire, con la promessa di liberare le altre bambine, ma viene ritrovata da "cacciatori" armati di fucile, criminali prezzolati che devono impedire fughe e ripensamenti, ovviamente sparando "se nececessario". Ma quando mai è necessario sparare a un/a bambino/a?

undefined


Anne non lascia niente d'intentato: si presenta alla scuola, prima sola, poi con la maestra del villaggio, con i genitori della piccola amica. Tutto inutile. Che una bambina di 12 anni non possa essere restituita ai genitori è già di per sè aberrante, ascoltare le invettive del "prete" che governa l'istituto è demenziale, irripetibile.

Papa Francesco ha portato in Canada le scuse sue e della Chiesa dopo più di 100 anni da queste vicende. Io ho saputo dalle mie cugine Canadesi che nel Quèbèc questi rapimenti sono continuati fino agli anni '950 e sono stati cancellati grazie alle lotte per la libertà di pensiero da parte degli abitanti di etnia Europea, anzi, delle numerose Etnie di origine prevalentemente Europea.

La storia di Zitkala-Sa può farci sperare in una buona soluzione anche per la giovanissima nativa di questa storia. In fondo, ci è permesso sognare.

undefined


(*) recensioni su Letteratour

(**) Da quanto ho capito i Gables sono degli abbaini, che mostrano piccoli tetti a punta con racchiusa una finestrella. La fattoria di Marilla e Matthews ha i tetti verdi, quindi anche gli abbaini: Green Gables.

 

 

 

Le Ragazze del Centralino

ott 162021

undefined

Le Ragazze del Centralino – Serie TV Netflix

Se si accetta l'iniziale ritmo da telenovela, con bambini rapiti, amori traditi, delinquenti ritrovati, si alza il sipario e si scopre immediatamente una serie molto molto curata dal punto di vista storico e sociologico, con personaggi ben delineati, attrici/attori validi e una estrema attenzione all'ambiente: persino il trucco e le acconciature delle "ragazze" cambiano col passare del tempo. Una ricostruzione perfetta della Spagna, dagli anni '20 maschilisti e retrogradi, alla lieta quanto breve parentesi della Repubblica Spagnola che si conclude con la terribile guerra civile e la successiva spietata repressione dei conservatori.

Ma andiamo con ordine.

undefined

Le Ragazze sono quattro operatrici telefoniche, il primo lavoro che fu aperto alle donne: Lidia, Carlota, Angeles, Marga. A loro si aggiunge la supervisore, Sara/Oscar. Il lavoro è ambito da tutte per poter diventare indipendenti, anche se a quell'epoca non potevano certo abitare da sole, ma in una rispettabile pensione per signorine. Vengono da ambienti diversi e con motivazioni diverse, ma le accomuna la convinzione di stare facendo il primo passo verso un mondo più aperto nei confronti delle donne, che permetterà lavori più importanti e decisionali.

undefined

Intanto però devono confrontarsi con la dura realtà di tutti i giorni, in cui la loro parola vale meno di quella di un uomo, e i ricatti sono frequenti e continui. La Legge NON è giustizia: un uomo può uccidere la moglie perchè lo tradisce, una donna non può ribellarsi né trovare aiuto contro un marito violento che la picchia. I diritti umani non esistono: si finisce in prigione senza processo e in clinica psichiatrica senza consenso. Non sono solo le donne ad essere esposte a questi abusi, ma anche le minoranze di genere, gli/le omosessuali, i poveri, gli indifesi. Partite da una realtà retrograda, dopo anni e anni di lotta si ritroveranno purtroppo in un paese respinto indietro di almeno cent'anni, completamente isolato dal resto del mondo, in cui i diritti della popolazione non esistono più. Negli anni '20 si poteva anche ridere e scherzare, sebbene il cinema fosse visto come un luogo “peccaminoso”; nella fine anni '30 esiste solo la propaganda del regime, chi si oppone finisce in carcere, anche se innocente o ammalato.

undefined

La serie segue lo svolgersi degli eventi con particolare attenzione ai fatti storici, ecco quindi che il mondo delle ragazze evolve, non rimane congelato in una asfittica commedia. Al contrario, man mano che le stagioni proseguono si fa strada una forte drammaticità.

undefined


Il finale può sembrare eccessivamente forte per una serie, ma io l'ho trovato estremamente simbolico. Partite in modo giocoso, le ragazze si troveranno ad affrontare le asperità della vita, prive di protezione, ma terranno fede ai propri ideali, fino al momento cruciale in cui non si può più scegliere. Come indicano anche i titoli di coda, è una rappresentazione di ciò che moltissime donne hanno dovuto subire per permettere a noi, nel XXI secolo, di poter fare scelte di vita che ci sembrano scontate: andare al cinema, vestirci come vogliamo, abitare da sole o convivere, avere bambini pur essendo single, andare all'Università, VOTARE.

Non è stata una passeggiata.

Consiglio questa serie a tutte le donne, per ricordare cosa c'era, la raccomando in particolare a giovani e giovanissime, che non sanno quanto sia costato poter indossare un paio di jeans.

 undefined

 undefined

 

undefined

OGGI

 


 

 

Il pranzo ai tempi del Coronavirus

mag 152020

undefined

Il Pranzo ai tempi del coronavirus

Avete bisogno di dimagrire? 7 kg in 7 gg?

Via affitto mia figlia, V anno di medicina.

- Mamma, hai fatto troppa pasta! Non vorrai mica finirla, vero?
- Papà, cosa stai facendo! Il parmigiano l'hai già preso ieri!
- Mamma, metti troppo sale, ti alza la pressione!
- Papà perchè hai comprato le meringhe!?! Ti fanno venire il diabete!
- Mamma, non c'è sera senza il tuo cubetto di cioccolata! E il fegato?
- Papà guarda cosa metti nel piatto: hai preso tre cucchiai di sugo anzichè due!
- Basta acqua frizzante, gonfia la pancia!
- Da adesso, solo latte scremato. Pensiamo alle vostre arterie.

Io non resisto più...
Ieri pomeriggio mi sono nascosta in cucina per mangiare latte e biscotti.
La Fame è FAME !!!!

 

undefined

undefined

L'Amore ai tempi del Coronavirus

apr 012020

undefined

L' Amore ai tempi del Coronavirus

15 anni
"Mamma aaaaa! Non posso vedere il mio fidanzato!"

25 anni
"Alè cara, diamoci dentro finchè dura!"

35 anni
"Tesoro, perchè non ti metti quella camicina rosa tutta pizzi? Poi..."

45 anni
"Bambini, non saltate sul letto"
"Bambini, non giocate a palla in corridoio"
"Accidenti ho bruciato l'arrosto"
"Mamma, quando torna papà?"
"Non lo so, lavora in ospedale e va a dormire da un collega lì vicino, finchè non ammazzano il virus"

55 anni
"io ho bisogno di un posto tranquillo per studiare"
"Io ho bisogno di un posto tranquillo per lavorare"
"io ho bisogno di un letto tranquillo per dormire, ho fatto la notte"
"Metto i segnali home-street poi lavoro anch'io, magari nell' ingresso"
(ma chi c###o ha inventato questo #####-working? Hard, altro che Smart"

65 anni
"Voglio andare in pensione"
"Anch'io"
"Voglio andare a letto"
"Anch'io"
"Non è vorresti .... "
"zzzz ronf zzz"

75 anni
"Tesoro, vieni a vedere la TV"
"OH sì, danno il numero dei contagi, che emozione!"
"Sembra di essere in guerra!"
"Già 10 persone che conosciamo ora sono al cimitero"
" Oh, hai messo una sottoveste nuova"
"E' una camicia da notte caro. E' rimasta chiusa per 50 anni"
"Andiamo subito a recuperare il tempo perduto"

85 anni
"Alè cara, diamoci dentro finchè dura! Niente figli nè nipoti tra i piedi"

95 anni?
HIC JACET

www.letteratour.it/ilblogdirosellarapa

 

undefined

 



Atom

Powered by Nibbleblog per Letteratour.it