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Tiziano
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Posted - 25/02/2012 : 18:51:15
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Spiego la questione di "such", prendendola un po' alla larga. Io sono un lettore e un letterato; da lettore quel che m'interessa è il piacere della lettura, da letterato ovviamente ho un approccio inquisitorio al testo, perciò indago strutture narrative, stili, ecc.. Soprattutto sono interessato alla dimensione antropologica della letteratura. Ovvero: perché si narra? Chi narra? Il narratore è una figura affascinante e perfino inquietante, che c'è e non c'è. Dunque. in "Mrs. Dalloway" avevo individuato la comparsa del narratore in quel punto della "visione" (col collegamento all'elemento mitico-mistico del racconto). Quando ho letto che c'era una versione "Tali sono le visioni" piuttosto che "Queste sono le visioni" m'è suonato un campanellino in testa, perché l'aggettivo dimostrativo "tale" ha una sfumatura semantica importante, significa "siffatto", "simile"; quindi mi conferma proprio che è comparso il narratore, che esprime il proprio distacco dalla narrazione con un gesto narrativo in tutto simile a quello di Manzoni quando dopo il monologo interiore di Lucia in fuga sul lago scrive: "Di tal genere, se non tali appunto, erano i pensieri di Lucia"
Tiziano |
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eloise
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603 Posts |
Posted - 27/02/2012 : 11:29:55
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Quoto in pieno l'osservazione di Tiziano. Il passo in questione fa parte di quegli esempi che costellano il testo (e secondo me non sono nemmeno così rari, anzi) in cui il narratore, che sembra giocare solo di indiretto libero e calarsi nei personaggi, in realtà è molto presente e dà una versione molto esplicita del suo punto di vista.
Eloise www.letteratour.it |
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ombra
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Posted - 27/02/2012 : 17:26:28
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Mi sa che su questo punto allora siamo quasi tutti in accordo. Anche a mio avviso il pensiero e punto di vista del narratore si evince chiaramente in diversi passi. Concordo nche io con Tiziano e Eloise. |
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eloise
Senior Member
603 Posts |
Posted - 05/03/2012 : 17:39:07
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Non ho capito se dobbiamo già considerare chiusa questa discussione o meno. Ombra, mi sbaglio o volevi fare un appunto sulle figure femminili? Personalmente credo di aver detto già tutto quello che mi ha ispirato il romanzo. Certo a dire il vero da scrivere ci sarebbe ancora molto. Sulle figure femminili, ad esempio, i rapporti che si intrecciano sono davvero tanti e mi fanno venire in mente tante domande da fare al testo, cioè per meglio dire sono tutte domande aperte dal testo stesso. Abbiamo la giovane coppia Clarissa/Sally da giovani, poi la stessa coppia più attempata che si ritrova alla festa: quali sono i rapporti tra le due donne e come cambiano col tempo? C'è poi la coppia Clarissa/Elizabeth, cioè la mamma e la figlia, anche nella versione Clarissa-da-giovane/Elizabeth: in che differisco mamma e figlia nella loro giovinezza? C'è la coppia Clarissa/amica-di-Elizabeth (di cui ora non rammento il nome, scusate): due modelli sociali a confronto. C'è anche la coppia Clarissa/Lady Bruton: la donna fragile e la donna di ferro (scusate le semplificazioni). Infine c'è anche Lucrezia. E la signora Bradshaw, forse il personaggio più lineare nel panorama dei personaggi woolfiani, perché rispondente all'esigenza di fare un'aspra critica alla società borghese benpensante e positivista. E la fioraia dell'inizio, e anche qualche altra di cui ora mi dimentico. Un mondo di figure femminili, forse più di quelle maschili, brulica in queste pagine.
Eloise www.letteratour.it |
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ombra
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296 Posts |
Posted - 06/03/2012 : 09:43:11
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Scusata ma anche in questi gg la mia salute non va bene ... ma ci devo fare l'abitudine e guardare avanti. Di seguito vi riporto le mie considerazioni sulle figure femminili di Mrs Dalloway, che può essere definito la repubblica delle donne. In quest'opera a mio avviso infatti sono le figure femminili che emergono e caratterizzano lo scritto.A ben guardare, infatti, Mrs Dalloway è una galleria di intensi ritratti femminili. Clarissa l’abbiamo conosciuta; è una mistress of the house, una signora che organizza feste per l’alta società ma che rivela questa capacità di tessere una tela di affetti e di sentire affinità ed empatia anche per persone che non conosce intimamente. La sua condizione sociale non è diversa dalle eroine dei romanzi di Jane Austen. Miss Kilman è invece un’insegnante, espulsa dall’istituto nel quale insegnava e discriminata perché tedesca (siamo nell’immediato dopoguerra). Richard, il marito di Clarissa, le affida l’istruzione della figlia Elizabeth. La donna è brutta e infelice, preda di un profondo risentimento contro il mondo; nei confronti della sua allieva ha un sentimento di morboso attaccamento, per la sua bellezza e giovinezza. La Kilman cerca di persuaderla con le sue opinioni, di coinvolgerla nel suo fanatismo religioso. Lady Bruton è un altro interessante carattere del romanzo; anche lei è una manipolatrice: discende da una famiglia di militari, amministratori, ammiragli. E’ una donna che abita i quartieri del potere, a Mayfair, una lady di ferro che non ha mai letto un libro di poesia ma è in grado di impugnare un bastone da maresciallo e dare ordini a un battaglione. C’è anche Zia Helena, la miss Parry che Peter credeva morta. Zia Helena è della stessa generazione di Lady Bruton, ma il suo atteggiamento è più liberale e progressista. Da giovane ha viaggiato sola per la Birmania e per l’India alla ricerca di fiori: le sue letture preferite sono Darwin e i sostenitori della teoria evoluzionista. Sally Seton è invece l’amore giovanile di Clarissa, l’anticonformista e rivoluzionaria Sally; con lei Clarissa percorre le tappe salienti della propria educazione sentimentale, morale e civile, leggendo William Morris e gli autori del protosocialismo. Alla fine del romanzo la vedremo sposata e madre di famiglia; negli occhi della Lady Rosseter di oggi una Clarissa delusa non riconoscerà più lo spirito ribelle dell’amica che segnò la sua giovinezza. Elizabeth è invece la ventata di nuovo, il privilegio dell’essere giovani dopo la guerra. Nelle sincere parole di Miss Kilman tutte le professioni sono aperte alle donne della sua generazione: può fare il medico o l’avvocato, o far parte di un quadro dirigenziale e amministrativo della City, dove arditamente si spinge nel suo viaggio iniziatico per le vie di Londra, una parte della città dove i Dalloway non sono ancora arrivati. Lucrezia è invece l’amante sola e disperata, al quale Septimus si aggrappa per trovare un rimedio al suo senso di panico. Lucrezia è destinata a fallire nel suo tentativo di proteggere il marito, non perché non lo ami abbastanza, ma per via che ci si mettono di mezzo i medici (Holmes e Bradshaw) e il disagio psichico del reduce diviene senza speranza. Tutto il romanzo è punteggiato da figure di donne, da echi e memorie di potenze materne evocate dall’immaginario dei personaggi e al contempo reali e concrete: la vecchia mendicante che intona una canzone, la nutrice sulla panchina che sferruzza, o la vecchia signora della casa di fronte a quella di Clarissa, che accende e spegne la luce della sua visione. Credo con questo di avere concluso le mie riflessioni su quest'opera. Vi ringrazio per i tanti spunti e il confronto che abbiamo avuto. A presto
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eloise
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603 Posts |
Posted - 06/03/2012 : 09:55:28
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Grazie a te Ombra per tutti gli interventi sempre densi di spunti interessanti! e ora però facci stare tranquilli e prenditi cura di te perché vogliamo sentirti dire che stai meglio, sennon bene!!...
Se Tiziano o altri non hanno nulla da aggiungere, chiuderei la discussione entro questo fine settimana. A questo punto fisserei una data d'inizio per la discussione su Ungaretti: facciamo il 17 marzo? che ne dite?
Un caro abbraccio e a presto!
Eloise www.letteratour.it |
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Tiziano
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Italy
166 Posts |
Posted - 09/03/2012 : 15:51:57
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Non è finita qui! La lettura della Woolf mi ha affascinato, perciò intendo approfondire un po' il romanzo, magari scopiazzando quello che avete scritto voi.
Per quanto riguarda Ungaretti risolvetemi una perplessità: dobbiamo leggere le poesie o, come io avevo proposto, solo "L'isola"?
ciao
Tiziano |
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eloise
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603 Posts |
Posted - 10/03/2012 : 15:40:17
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Ops!... Scusa Tiziano, allora non chiudiamo. Anzi, in fondo sono molto contenta che il romanzo ti sia piaciuto così tanto, io l'avevo detto fin da subito che ho un debole per la Woolf, e sarà sicuramente d'accordo con me anche Ombra :)
Per quanto riguarda Ungaretti anch'io avevo recepito che la discussione verterà solo su "L'isola", come avevi proposto tu. Io poi mi sono letta un po' di altre cose giusto per avere una infarinatura generale su tutte le poesie, data la mia quasi completa ignoranza al riguardo, ma questa è un'altra storia. Se volete, possiamo anche portare avanti le due discussioni insieme, dandoci tempo ancora per centellinare le ultime impressioni su Dalloway e nel contempo cominciare un approccio alla poesia di Ungaretti. Oppure sarebbe solo una brutta macedonia? Ditemi voi, io altrimenti mi perdo nei miei impeti e rischio di fare pastrocchi ;)
Eloise www.letteratour.it |
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Tiziano
Average Member
Italy
166 Posts |
Posted - 10/03/2012 : 16:17:28
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Ma no, Eloise ....mi sono spiegato male. Intendevo dire che io proseguirò per mio conto l'analisi del romanzo (e magari ci scrivo qualcosa sopra). Mica voglio inchiodarvi qui a parlare di mrs. Dalloway . Quindi traslochiamo pure verso l'alessandrino (tò! giuro che il gioco di parole è venuto fuori casualmente)
Tiziano |
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ombra
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296 Posts |
Posted - 12/03/2012 : 09:12:06
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Sono felice che la mia proposta di discutere di Mrs Dalloway abbia avuto questo riscontro. La Woolf è un'autrice che mi piace molto, forse tra le scrittrici è quella che prediligo, e sono contenta di aver avuto questo scambio con voi che mi ha arricchito. Spero di cavarmela anche con "L'isola", ma li non assicuro niente se non un "ci proverò"!!!!
A presto |
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eloise
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603 Posts |
Posted - 12/03/2012 : 11:18:10
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Bene ragazzi, allora traslochiamo, come dice Tiziano! grazie a tutti anche da parte mia, è stato un piacere affrontare con voi a distanza di tempo questo testo, del quale ho riscoperto tutto il valore. Ci risentiamo su Ungaretti a partire dal 17! A prestissimo dunque :)
Eloise www.letteratour.it |
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