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eloise
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603 Posts |
Posted - 30/04/2012 : 14:10:43
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quote:
Vorrei dire ad Eloise (in particolare, e a tutti,natutalmente) che questo racconto può essere visto in due modi diversi: attraverso un vetro, come osservassimo un film in TV, che ci parla di strane persone in uno strano 1848, oppure dal di dentro, immaginandosi al fianco dei due nottambuli, ascoltandone tutte le conversazioni, senza poter intervenire. Per ora resto nel sogno, domani devo vedere un medico... ma voglio parlarvi di Nasten'ka, perchè ha circa l'età di mia figlia.
Non avevo fatto caso che la protagonista fosse così giovane! Per quanto riguarda il vetro... la tua osservazione mi ha fatto immaginare, in effetti, un vetro dal quale si guarda questo racconto. Ma è un vetro antico, appannato, si vede male cosa c'è dentro, e questo rende meglio l'idea del sogno e lascia spazio all'immaginazione... Grazie! 
E ora un OT riguardo alla narrazione che hai ricominciato sul tuo blog: ho letto solo i primi due ("introduzione" e "il narratore") ed entrambi mi hanno molto affascinata. Non prometto nulla di rapido, ma appena ho tempo adeguato a disposizione mi leggo tutto, promesso!
Eloise www.letteratour.it |
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Rosella
Senior Member
Italy
316 Posts |
Posted - 03/05/2012 : 04:32:55
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Eloise, grazie per aver apprezzato i miei ultimi post sul blog . visto che lo hai citato, invito tutti gli amici del gruppodi lettura a "venirmi a trovare", sperando che ciò faccia loro piacere.
Ma torniamo alle nostri "Notti" . Bellissima la tua idea del vetro appannato: se osservi dall'esterno, ti senti lontano, forse distante, troppo distante da quel mondo di fantasia, lontano nel tempo e nello spazio... distante come lo sono la giovane Nastenka (rivela la sua età proprio all'inizio del paragrafo "La storia di Nastenka" 17 anni) e la mia giudziosa ma irruente figliola, quindicenne del XXI secolo. Ci tenevo a parlare della ragazza, perche so già come la giudicherebbe la mia Rebecca: << Una ragazza insopportabile, un'oca che che non sa parlare d'altro se non di ragazzi, e che ne tiene uno facendolo innamorare, mentre sta pensando a un altro. Una scema che non sa decidersi. No, non è scema, è un'egoista, pensa solo a se stessa>>. Per Rebecca, l'onestà è il valore più importante. Nastenka, è vero, fa promettere al sognatore di non innamorarsi, ma comprende subito che lui invece è GIA' innamorato, e continua ugualmente la breve relazione, arrivando fino in fondo, fino all'invito a casa sua, come inquilino della nonna e suo spasimante. Salvo correre nelle braccia dell'altro non appena questo si mostra. Usa il potere della seduzione femminile senza scrupolo alcuno, e sceglie infine chi le piace di più, come si sceglie tra due vestiti ugualmente attraenti. Ecco, l'ho distrutta, resa un mostro: ma lo è veramente? Finora ho cercato invano di far comprendere a Rebecca come le donne d'altri tempi non fossero libere, indipendenti, alla pari con i coetanei maschi, così come lo sono lei e le sue amiche, comprese quelle originarie del Marocco. Insomma non sembra esserci possibilità di dialogo tra le giovinette del XIX secolo e le adolescenti del XXI. Eppure Rebecca è una Janeite. Una lettrice appassionata. Tanto appassionata da entrare sempre nella storia per dialogare con i protagonisti, proprio come me. Tuttavia, io appartengo ad un altro secolo, e la mia giovinezza è stata assai diversa. Lotta dopo lotta per strappare brandelli di libertà. Perciò, se attraverso il vetro opaco, la barriera che ci separa dal sogno, e mi rendo invisibile figura accanto ai due giovani che discorrono dopo il tramonto, la povera, scioccherella Nastenka mi sembra piuttosto una piccola fiammiferaia, sola e disperata, che non può non sognare: una notte, un fiammifero che mostra meraviglie.
Scusate se ho divagato, portando il libro nella vita odierna. Tuttavia la figura di Nastenka, mi rende realmente perplessa. Non comprendo fino in fondo il suo ruolo: uccide definitivamente i sogni del nostro contemplatore, o deve uscirne, perchè lui possa sognare ancora?
Ciao a Tutti 
Rosella - Gwendydd
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ombra
Senior Member
296 Posts |
Posted - 03/05/2012 : 09:12:54
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Rossella, qual'è il tuo blog? Sarei contenta di fare una capatina. Anche a me la figura di Nasten'Ka mi lascia sempre perplessa, ogni volta che rileggo questo libro. Leggendo la tua riflessione sono giunta alla conclusione che lei è dovuta andarsene per permettere al sognatore di essere quello che è realmente. Non ha ucciso i suoi sogni, gli ha mostrato come può essere dura la realtà, il mondo reale. Mi sono accorta che non vi ho mai detto come mi chiamo... ops scusatemi tanto sono un po' rinco. Sono Marta.
A presto |
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Rosella
Senior Member
Italy
316 Posts |
Posted - 03/05/2012 : 10:56:13
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Ciao Ombra-Marta  Trovi il mio blog al fondo della home di letteratour.  Mi piace il tuo pensiero su Nasten'ka: sì, il sognatore ha provato per un'istante la realtà, ma sarebbe troppo facile se tutto scorresse sempre a lieto fine come nei sogni. Poco importa se tenterà ancora o se rimarrà a fantasticare per sempre: un sogno come questo, vale la pena di essere letto e consegnato al mondo. Probabilmente per altri sognatori. BYE 
Rosella - Gwendydd
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ombra
Senior Member
296 Posts |
Posted - 04/05/2012 : 08:45:54
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Grazie Rossella!!!  Vi voglio segnalare uno scritto dello stesso Dostoevskij, pubblicato sulla «Gazzetta di Pietroburgo» un anno prima della pubblicazione del racconto:
«Sapete cos’è un sognatore di Pietroburgo, signori? […] Nelle strade cammina a capo chino, ma se osserva qualcosa, sia pure l’inezia più comune, il fatto più insignificante assume un colore fantastico nella sua mente. Anzi la sua mente sembra fatta apposta per percepire in ogni cosa elementi fantastici».
Credo che questa sia la miglior definizione del nostro sognotare e forse di tutti i sognatori del mondo. Un sognatore in fin dei conti è colui che del quotidiano riesce a cogliere gli aspetti più magici per poi trasformarli in sogni, talvolta anche ad occhi aperti.
Ciao
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eloise
Senior Member
603 Posts |
Posted - 04/05/2012 : 09:11:50
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Vorrei fare un'osservazione sull'inizio del racconto, che mi fa venire in mente "L'educazione sentimentale" di Flaubert, dove il protagonista descrive lo stato di vuoto che prova assistendo ad una Pietroburgo in partenza per la villeggiatura; stato di vuoto che sembra poi cercare di colmare riempiendo il suo cuore con la storia sentimentale con la ragazza. Mi direte: che c'entra Flaubert? c'entra nella misura in cui anche il protagonista dell'Educazione sentimentale si innamora della donna proprio nel momento in cui va "in vacanza"; quasi a suggerire che quando siamo in uno stato di "vacanza", cioè di pausa dalla solita routine di incombenze quotidiane, o di "vuoto" nel senso letterale del termine, si riesce meglio a far spazio ad altri sentimenti nel nostro cuore e soprattutto nella nostra mente. Perché questa storia d'amore sembra più mentale che altro. Questo girovago contemplatore di Pietroburgo si trova svuotato egli stesso dalla partenza collettiva per la villeggiatura dei suoi abitanti: è forse unicamente per questo che trova la volontà di approcciare la ragazza, che altrimenti forse si sarebbe limitato ad osservare da fuori, come al solito.
quote: Ero pronto ad andarmene con ogni carro, a partire con ogni signore dall'aspetto rispettabile che noleggiasse una vettura; ma nessuno, assolutamente nessuno mi invitò, proprio come se mi avessero dimenticato, come se per loro io fossi soltanto un estraneo
C'è una corrispondenza molto stretta tra gli spazi geografici e quelli (senti-)mentali in questo racconto. Oltre a quanto dico sopra, noto che il narratore descrive la città in primavera come il sussulto vitale e roseo di una fanciulla normalmente mesta e pallida. E alla fine, quando parla del vuoto perenne della sua esistenza dopo il suo incontro, ritorna a descrivere il guscio triste e grigio della sua stanza.
Eloise www.letteratour.it |
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Rosella
Senior Member
Italy
316 Posts |
Posted - 05/05/2012 : 03:09:43
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Che belle frasi, ragazze! Stiamo proprio cominciando a capire la vera essenza del nostro sognatore, e quindi, del racconto. - piccola digressione: wikipedia inserisce questo testo tra i racconti, ed io sono d'accordo, quindi lo chiamo così, rimanderei ad altro momento la discussione su cosa può essere racconto e cosa romanzo. Sono sicura che Tiziano ha già delle risposte - Restiamo concentrate sul sognatore: un solitario, ancora più solo nei momenti in cui le abituali conoscenze, anche solo superficiali, si assentano. La solitudine è il momento che preferisce, in fondo, perchè può sognare di più, ad occhi aperti, per le strade vuote, senza imbarazzo. Ma, perchè sognare è così importante? io penso che, per tutti gli scrittori, sia necessario per astrarsi da una realtà imperfetta, spesso negativa, per poter poi esprimere la forza dei loro sentimenti, ed il proprio dissenso dal mondo comune. Lo stesso accade per molti pittori. Ognuno si esprimerà in maniera diversa, ed è proprio questo che rende magnifica e magica la letteratura: tanti sogni, tanti mondi creati da menti sublimi, che, paradossalmente ci portano a conoscere realtà lontane nel tempo e nello spazio. Leggendo molto, ricostruiamo dentro di noi epoche passate (ma anche future, a volte!) ricomponendole come se ogni libro fosse la tessera di un coloratissimo mosaico. Grazie Ombra, per averci proposto questo testo tanto carico di passione.
Rosella - Gwendydd
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Tiziano
Average Member
Italy
166 Posts |
Posted - 05/05/2012 : 16:42:41
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beh rispondere è piuttosto facile: "racconto" è un termine iperonimo, ovvero è il risultato dell'atto affabulatorio, che comprende diverse tipi di narrazione: romanzo, novella, leggenda, cronaca, ecc. Talvolta si usa la parola - erroneamente, ma è un peccato veniale - per riferirsi ad una novella che pare troppo lunga o ad un romanzo che pare troppo breve. E' evidente che i criteri sono soggettivi, ma lo studio letterario non è scienza. Comunque vorrei fare un'osservazione in margine sui vostri gusti letterari: siete romantiche. Per carità! Dei gusti non si discute. Però non confondiamo i gusti con categorie letterarie. Non "tutti gli scrittori", come scrive Rosella, sono sognatori appassionati. Altrimenti che ne facciamo delle "Operette morali", ad esempio, o dello stupendo "Il nipote di Rameau" o dell'altrettanto stupendo "I viaggi di Gulliver"? La letteratura comprende anche la satira, la parodia, la commedia, ecc.
Tiziano |
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Rosella
Senior Member
Italy
316 Posts |
Posted - 05/05/2012 : 23:30:06
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Ciao Tiziano. Come sempre hai ragione, nell'usare le parole con il loro corretto significato. Perdonami se, oltre che romantica, io sono spesso irriverente nei confronti della grammatica, e piego la parola per usarla come piace a me, e non come si dovrebbe. Togliamo "appassionato". Per me lo scrittore resta comunque una persona capace di grandi capacità d'immaginazione, quindi di sogni. Proprio i Viaggi di Gulliver ne sono un esempio: elaborazioni più che fantasiose, per descrivere vizi (molti) e virtù (poche). E la satira non ha forse lo scopo di voler vedere, se possibile, un mondo migliore? Nel "secolo dei lumi" si sognava, certo, molto diversamente che nel secolo dei veri, grandi romantici. Grazie 1000 per la spiegazione. BYE !   
Rosella - Gwendydd
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eloise
Senior Member
603 Posts |
Posted - 07/05/2012 : 09:44:08
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quote:
Comunque vorrei fare un'osservazione in margine sui vostri gusti letterari: siete romantiche.
Io comunque non mi vedo molto in questa definizione! Anzi a volte mi sembra di avere gusti proprio contrari... e di apprezzare un testo più per i suoi pregi "intellettuali" che non "emozionali". Chiaro, quando le due cose si incontrano... è l'apoteosi :) ma non è detto che questo aspetto emozionale sia proprio etichettabile come "romantico". Faccio un esempio: per me una delle opere più spettacolari che ci siano e che mi ha dato, e continua a darmi i brividi anche solo se ci penso un attimo, è "Bérénice" di Racine. Ovviamente ho potuto gustarla in lingua originale. Quando rammento quelle frasi pure come diamanti che nella loro estrema sobrietà esprimono una forza poetica ed emotiva impressionante... trasecolo. E Racine non è certo un autore con vena romantica. La vicenda in sé è una storia d'amore, se vogliamo, ma non è la storia in sé che mi emoziona, ma la forza espressiva dei versi, del linguaggio con cui si esprime Racine.
Eloise www.letteratour.it |
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ombra
Senior Member
296 Posts |
Posted - 07/05/2012 : 10:18:15
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Sì credo di essere una romantica però i miei gusti letterari sono ambigui. Nel senso che non sempre mi acciosto a storie romantiche, quello che mi piace soprattutto in un libro sono le sensazioni che questo trasmette ma a volte a colpirmi è il modo in cui l'autore scrive per cui mi può appassionare anche un saggio, un trattato scientifico ecc.... Di questo racconto non mi colpisce solo la dimensione del sogno e il sognatore, indubbiamente suggestivi, ma soprattutto l'aura che l'autore ha saputo creare intorno a Pietroburgo che mi fa venire voglia di passeggiare per la città. Sono indubbiamente una romantica e una sognatrice cronica!!!! :) :)
PS: Rosella complimenti per il tuo blog!!! Mi è piaciuta molto la storia di fata Morgana e anche lo scritto di Becky!!! :) |
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Tiziano
Average Member
Italy
166 Posts |
Posted - 07/05/2012 : 16:08:14
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@Eloise: perdonami, ho peccato di omissione. Infatti mi riferivo ad Ombra e Rosella. Insomma formiamo una doppia coppia, tra romanticismo e formalismo. Comunque sono d'accordo con Rosella sul punto essenziale: l'opera letteraria è l'espressione di immaginazione (in un certo modo, con certi vincoli, ecc.), la rappresentazione di un "mondo possibile" da affiancare, o da contrapporre, a quello reale. Tuttavia penso che l'immaginazione non sià solo un fatto letterario, sia un fenomeno molto più ampio e complesso (ad esempio: anche un matematico immagina).
Ma a proposito della doppia coppia...credo che dovremmo lanciare un appello ai frequentatori del forum perché si uniscano a noi quattro. Siete compagne simpatiche e brillanti ma qualche altra voce sarebbe benvenuta, per arrichire le nostre conversazioni!
Tiziano |
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Rosella
Senior Member
Italy
316 Posts |
Posted - 07/05/2012 : 16:11:50
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Cara Ombra, mi ritrovo in pieno in quanto tu dici: anche a me è venuto il desiderio di visitare Pietroburgo  Nelle letture non sono raffinata come Eloise, ma anch'io ho letto di tutto e di più... da Carolina Invernizio a Sigmund Freud. Non ho pregiudizi di sorta, e mi diverte la caccia alll'opera dimenticata, stravagante, o molto impegnativa. Però, alcuni libri ti prendono proprio "dentro", ed io adoro quando sanno trasportarmi nel loro sogno.
P.S. x Ombra: grazie per il tuo apprezzamento, lo riferirò a Becky. Anche la storia di Morgana l'abbiamo fatta insieme.
CIAO
Rosella - Gwendydd
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ombra
Senior Member
296 Posts |
Posted - 07/05/2012 : 16:37:33
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Bella l'idea della doppia coppia Tiziano!!! Concordo su quanto hai espresso in riferimento all'immaginazione. Indubbiamente sarebbe bello avere altre voci... speriamo che oltre Frida anche altri si uniscano alle nostre discussioni.
Ciao
Marta |
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eloise
Senior Member
603 Posts |
Posted - 07/05/2012 : 16:48:59
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quote:
credo che dovremmo lanciare un appello ai frequentatori del forum perché si uniscano a noi quattro. Siete compagne simpatiche e brillanti ma qualche altra voce sarebbe benvenuta, per arrichire le nostre conversazioni!
Io ho fatto il possibile, girando più volte e-mail a tutti i miei conoscenti... ma evidentemente non ho avuto molto successo! all'inizio le adesioni erano state molte, ma poi quasi tutti si sono persi senza neanche averci provato. Sicuramente per molti il problema è il tempo. Poi qualcuno mi ha detto che la lettura è un fatto intimo e troppo personale per parlarne on line. Qualcuno anche che siamo troppo esperti, se così si può dire, nell'affrontare i testi. Ragazzi, è vero che siamo pochi, però non chiedetemi per favore di cambiare sistema: ho visto molti gruppi di lettura on line dove nei post non si fa che scrivere "ho comprato il libro" "ora lo vado a comprare" "sono arrivato a pag. x" "io ancora no" e via discorrendo e basta. Sono contenta che qui si dica qualcosa di diverso. Per quanto riguarda l'intimità della lettura, forse è vero, capisco che per alcuni possa essere difficile esprimere certe emozioni se soprattutto si legano troppo al proprio vissuto. E' un modo di leggere anche quello. Peccato per chi magari si può essere autoescluso perché pensa che qui non si possa anche solo dire "mi piace" o "non mi piace" e basta. Questo vorrei ribadirlo: per me ognuno deve poter esprimere esattamente cosa pensa e nella misura che crede. Chi vuole approfondire, lo faccia. Chi non trova nulla da dire, idem.
Colgo l'occasione di questo OT (e spero che mi scuserà anche Dostoevskij...) per esprimere anche un altro pensiero: che il nostro gruppo di lettura sia così poco frequentato (ma molto letto però, attenzione!) mi fa tornare in mente una questione che mi gira in testa da molto tempo: qual è il valore oggi della letteratura per la gente? è vero, come ha detto il prof. Prandi in un'intervista che gli ho fatto (si trova sul sito) che le fiere letterarie si sono moltiplicate, ma questo secondo me non vuol dire necessariamente che ci sia più gente che dà valore alla letteratura. In fondo i libri sono sempre stati molto letti, ma i grandi capolavori spesso non sono stati molto diffusi. C'è differenza tra testo e testo. E ritornando a noi, infatti non è un caso se qui abbiamo scelto di affrontare testi classici anziché nuove uscite. Più che un gruppo di lettura e basta, questo è un gruppo di letteratura, ed è per questo che non siamo in mille a parlare, ahimé. Forse dovremmo affrontare qualche testo più recente, anzi recentissimo?... e provare a vedere se anche lì riusciamo a trovare tanti spunti come stiamo facendo sui classici? certo il testo andrebbe scelto con molta accuratezza, ma potrebbe essere una bella sfida, per noi ma anche per l'autore ;)
Scusate se mi sono dilungata nel cercare di capire i motivi di questo "quartetto". Vi invito a estendere e-mail e passaparola a quante più persone conoscete! e a farmi cambiare idea sul valore che la gente dà alla letteratura se potete! ne sarò solo contenta.
@Marta: grazie per averci "regalato" il tuo vero nome :) anche Ombra cmq è bello e ha il suo fascino. Non so se continuerò a chiamarti così!
Eloise www.letteratour.it |
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