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 Archibald Joseph Cronin, L'albero di Giuda
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Rosario
Senior Member

Italy
418 Posts

Posted - 28/07/2014 :  14:46:50  Show Profile

Per rispondere a Rosella a proposito di Frida, mi è sembrato che i personaggi femminili di questo romanzo, (limitati a Mary, Kathy e Frida), siano ben delineati - anche se Cronin li descrive senza anima (cartella clinica).

Ci sono dei brani significativi che hanno di-segnato e colorato la natura femminile delle tre dame.

Non essendo riuscito a fare il copia incolla dei brani - diavolerie digitali - sono costretto a postare il link dell'annotazione completa
https://www.evernote.com/shard/s236/sh/e6e5f6e6-fdd6-42af-912c-0e4ac5a1c899/91e6fc93f9566793969708e05d02b345

Purtroppo il discorso sulle tre donne in questo link non è ancora organizzato al meglio; cercherò di rimediare appena possibile.

Ditemi se non riuscite a leggere, in tal caso proverò a digitare direttamente un sunto-compendio, leggibile sul forum e relativo alle… "Tre marie": Mary, Kathy e Frida.

RF
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eloise
Senior Member

603 Posts

Posted - 28/07/2014 :  15:17:12  Show Profile  Visit eloise's Homepage
Io invece vorrei fare un passo indietro e riaprire una parentesi che era stata aperta al momento in cui ci siamo chiesti: questo romanzo vi fa pensare a un altro romanzo? Io ho detto solamente: Père Goriot di Balzac. Ripensandoci, in effetti i due protagonisti vivono una doppia parabola: ascendente a livello sociale ed economico; discendente a livello di "coscienza" e affetti. E' chiaro che i due romanzi e le tesi dei rispettivi autori sono molto diverse, ma questo parallelismo comunque serve a connotare maggiormente il tipo di protagonista che abbiamo in Cronin rispetto alla tradizione "classica" del grande romanzo di formazione dove troviamo un giovane intraprendente che desidera farsi strada nella vita (e di cui Balzac, non a caso, nel complesso quadro sociale che ha composto ha contribuito notevolmente a caratterizzare la natura). Tipico di questo genere di personaggio è proprio il trovarsi di fronte a un dilemma di coscienza: vuoi restare puro e genuino come mamma ti ha fatto? bene allora tornatene in campagna, la "città" e la vita sociale elevata non fa per te. Oppure tieni davvero a farti una posizione e diventare "qualcuno"? bene allora metti da parte la coscienza e sappi che per farsi strada devi essere senza scrupoli. Questo assioma sociale è chiaramente esplicito, il personaggio nella sua ingenuità adolescenziale ci sbatte la testa, e la sua crescita, la sua "formazione" ovvero il suo entrare nel mondo degli adulti passa proprio attraverso questa tappa. Sta a lui poi muoversi di conseguenza a una precisa scelta.
Ecco quello che proprio manca a questo nostro disgraziato (in senso proprio letterale) personaggio è la consapevolezza di questa scelta. Come qualcuno ha già detto prima di me, è l'età adulta che per lui non arriva mai. Costui diventerà anche qualcuno a livello sociale, ma come uomo non si completerà mai la sua formazione. Come ha detto giustamente anche Ombra, anche il suicidio per lui sarà un modo per continuare un'eterna giovinezza fatta di assenza di "presa in carico" delle proprie responsabilità.
La frase schiacciante che conclude magistralmente il romanzo di Balzac, quella in cui il protagonista, seppellito il Père Goriot e seppellite insieme a lui ogni remora di coscienza, pronuncerà girandosi verso la città: "A NOI DUE, PARIGI", a definire categoricamente un "prima" (l'adolescenza, i sogni, l'ingenuità, l'onestà, i valori, i credo) da un "dopo" (l'età adulta, la coscienza del male, la falsità, il giroconto personale), una tale frase Moray non potrà mai pronunciarla, perché in maniera del tutto stolta andrà avanti nel suo percorso, combinando guai a destra e a manca, pensando che tutto sia rimediabile, che nel passato si può tornare, che sarà sempre perdonato, sempre amato nonostante tutto, insomma proprio quello che ogni bambino crede di poter fare con la mamma. Quando si accorge che non è così, è troppo tardi per tutto. La prima fidanzata è morta. La seconda pure. Resta solo la trappola, enorme, della terza donna, l'unica che in tutta questa storia non è ingenua per nulla, che niente ha a che vedere con una visione "materna" della donna. A questo punto Moray, da non-uomo qual è (uomo cui è mancata la formazione finale, la presa di coscienza, nel bene o nel male non importa in questa sede), non vede davanti a sé altre strade se non quella dello smarrimento finale.

Eloise
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Rosella
Senior Member

Italy
316 Posts

Posted - 30/07/2014 :  18:49:03  Show Profile
Complimenti, Eloise, un'analisi davvero ben approfondita. Ne riporto una frase che sembra la sintetizzi al meglio "proprio quello che ogni bambino crede di poter fare con la mamma".
Con la prospettiva che hai fornito, Moray sembra davvero un gran bambinone, capace solo di fare pasticci, sperando ogni volta di essere perdonato, con i suoi tentativi di "rimediare". Peccato che, trattandosi non di un bambinello vero, ma di un adulto, ci si aspetterebbe un maggior senso di responsabilità, soprattutto perchè i guai che combina sono di portata ben diversa dalle marachelle di un bambino. Moray distrugge delle vite. Rovina due donne, spiritualmente prima ancora che fisicamente. Non dimentichiamo poi Doris, la prima moglie, sposata per convenienza, e mai amata. Lei è una schizzata, d'accordo, ma lui non si comporta bene nei suoi confronti: praticamente la abbandona a se stessa. Non ha forza per gestire la propria vita, e non riesce ad occuparsi seriamente degli altri.
Altro punto: Moray rinuncia a fare il medico. Solo per i soldi? Non è piuttosto per la prospettiva di una vita più facile? Un medico si trova a contatto con casi complicati, malati da curare e guarire, o anche persone che non si possono guarire. Questa sua scelta di comodo mi sembra un'altra fuga dalle difficoltà che una professione seria avrebbe comportato.
E per concludere torniamo al finale, su cui mi sembra si siano espressi un po' tutti allo stesso modo: il suicidio è in questo caso un altro modo per non affrontare le conseguenze delle proprie azioni, in quelli che sarebbero stati i rapporti con gli altri, ma soprattutto il tormento della propria coscienza.
Mi fa rabbia, poi, che tutto il suo denaro vada a Frida, la profittatrice. Fare testamento per lascialo a qualche opera benefica era chiedere troppo?
Insomma, avrete capito che questo personaggio non mi è proprio piaciuto, ma è una creazione letteraria davvero molto ben riuscita.

Altro argomento: il confronto con Père Goriot. Concordo con te: lì abbiamo un protagonista del tutto diverso, nel bene o nel male che ne verranno, decide di lasciare i sogni della fanciullezza per buttarsi coscientemente in un mondo che ha scoperto come cinico e senza cuore. Non plaudo all'arrivismo sfrenato, ma trovo molto "saggia" la sua analisi della situazione.

E ora, le domande: si può rimanere onesti a tutti i costi? Quanto e cosa dobbiamo sacrificare per non cedere alle tentazioni e alle lusinghe del denaro "facile"? Fino a che punto può spingersi l'idealismo?
Su questo, tanto è stato scritto, eppure credo ci sia sempre qualcosa da dire.

Mi è venuto in mente un altro personaggio che si comporta esattamente al contrario di Moray: Bel Ami. Dalla padella nella brace.

CIAO

Rosella - Gwendydd

"di uno storico parziale, prevenuto e ignorante"
Jane Austen - La storia d'Inghilterra
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eloise
Senior Member

603 Posts

Posted - 08/08/2014 :  20:10:37  Show Profile  Visit eloise's Homepage
Grazie Rosella per questo tuo intervento che effettivamente fa riflettere sulle scelte morali che sia in letteratura sia nella vita quotidiana siamo portati a compiere e da cui dipende il nostro destino. Rimane da valutare quanto in questo romanzo l'autore abbia voluto dimostrare (o meno) la fatalità nel destino del suo personaggio, il che lo legherebbe maggiormente proprio al destino che fu di Giuda: traditore sì, ma sempre uomo che era predestinato al tradimento per compiere la volontà di Dio. Certo Moray non è dello stesso spessore di Giuda, ma molto nella storia mi porta anche a pensare che oltre all'affresco di un essere spregevole per scarsa coscienza, l'autore abbia voluto anche fare un affresco di un uomo incapace di venire meno alle proprie debolezze. Predestinazione anche qui? Ma non so che pensare, molti riferimenti del romanzo possono farci intendere questa lettura, ma d'altra parte manca tutta la parte di conflitto psicologico sul ripensamento, lo scavo nei meandri della colpevolezza, dell'impotenza, della fatalità eccetera che caratterizzano il Giuda moderno e non certo Moray.
Comunque sia! Avevo suggerito nel solito post di scelta testi di chiudere qui questa discussione (domani parto e le vacanze sono alle porte per tutti, ormai!) ma non avendo ancora avuto l'ok di tutti aspetto ancora un po'. Intanto ho suggerito il 20 settembre per l'inizio della discussione sulle "Opinioni di un clown" (Boll). Fatemi sapere se va bene!
Un salutone a tutti

Eloise
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Rosella
Senior Member

Italy
316 Posts

Posted - 09/08/2014 :  23:57:41  Show Profile
quote:

... manca tutta la parte di conflitto psicologico sul ripensamento, lo scavo nei meandri della colpevolezza, dell'impotenza, della fatalità eccetera che caratterizzano il Giuda moderno e non certo Moray. ...

Eloise
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Io la vedo proprio così. Moray non è un predestinato, solo un debole. Potrebbe fare scelte diverse, in ogni momento. Manca di spessore psicologico perchè in effetti non ne ha, è un superficiale, un opportunista, un "menefreghista" (termine ben poco letterario, ma che mi pare gli calzi a pennello).

Saluti a tutti dalle Dolomiti

Rosella - Gwendydd

"di uno storico parziale, prevenuto e ignorante"
Jane Austen - La storia d'Inghilterra
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Gianlu79
Junior Member

Italy
16 Posts

Posted - 11/08/2014 :  19:15:55  Show Profile
Mi scuso con tutti per la prolungata assenza ma sono stato impegnato in altro. Però devo dire che Cronin mi ha portato bene. Il 27 dello scorso mese mi è nato il mio primo genito Edoardo.
Spero di riuscire ad essere maggiormente presente nella discussione della prossima lettura.


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eloise
Senior Member

603 Posts

Posted - 12/08/2014 :  22:56:14  Show Profile  Visit eloise's Homepage
Ma che bella notizia! E allora diamo tutti il benvenuto al piccolo Edoardo e un abbraccio a tutta la famiglia 😁😁

Eloise
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Rosella
Senior Member

Italy
316 Posts

Posted - 14/08/2014 :  03:21:24  Show Profile
Notizia Bellissima!
Auguri e Congratulazioni!

Rosella - Gwendydd

"di uno storico parziale, prevenuto e ignorante"
Jane Austen - La storia d'Inghilterra
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