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 Herta Muller, Il paese delle prugne verdi
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eloise
Senior Member

603 Posts

Posted - 30/03/2015 :  15:17:23  Show Profile  Visit eloise's Homepage
Buongiorno a tutti!
Inauguro come previsto il post su Herta Muller, Il paese delle prugne verdi.



Inizierei con una brevissima presentazione del testo. Cito da Wikipedia:

Il paese delle prugne verdi (Herztier) è un romanzo di Herta Müller, pubblicato dalla Hamburg nel 1994 e pubblicato per la prima volta in Italia nel 2008 dalla casa editrice Keller. Tradotto in quindici lingue, è il romanzo di maggior successo della scrittrice ed è considerato il suo capolavoro. Ha vinto numerosi premi letterari in tutta Europa fra cui l'Impac Dublin Literary Award e il Premio Kleist.
Il titolo originale "Herztier" è un neologismo creato dall'autrice, e traducibile con "la bestia del cuore”, mentre quello tradotto allude alla credenza popolare rumena che se si mangiano troppe prugne verdi si muore di febbre.

Scusate personalmente mi manca ancora di terminarlo, come vi dicevo nell'altro post, conto di farlo massimo entro un paio di giorni. Se qualcuno però intanto vuol già postare un suo commento, ben venga!

Eloise
www.letteratour.it

ombra
Senior Member

296 Posts

Posted - 31/03/2015 :  09:46:52  Show Profile  Visit ombra's Homepage
Credevo di essere in ritardo, invece tocca a me iniziare.
Che dire?! E' una lettura di spessore che tratta temi fondamentali come la libertà e la morte. Peccato che non sia la letteratura che viene pubblicizzata e ci si accontenta di leggere "50 sfumature di grigio" (io non sono tra quelli che lo ha letto) per poi lamentarci della massa di inetti che abbiamo a governarci. Scusate la digressione.
Per non anticipare molto, dico solo che ho apprezzato tantissimo l'uso che l'autrice fa delle metafore per celare gli aspetti più crudi, permettendo così all'opera di non risultare angosciante. A mio avviso, infatti, la minaccia di morte aleggia in tutto il libro, è nostra compagna nel viaggio attraverso un Paese senza libertà e pieno di terrore.
Una lettura fondamentale, specie in un periodo come questo in cui al terrorismo si vorrebbe rispondere con odio e repressione delle diversità. Non è questa la risposta.

Attendo vostri spunti.

A presto

Marta


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eloise
Senior Member

603 Posts

Posted - 04/04/2015 :  10:44:33  Show Profile  Visit eloise's Homepage
Eccomi!
cavolo, non è mia abitudine ritardare tanto e mi scuso con tutti. La causa l'ho già detta (il cartaceo bla bla bla la bimba che altrimenti non dorme bla bla), tutto vero ma ammetto anche che non ha giovato la pesantezza del libro. Mallopponi, righe ermetiche, ecc: sono abituata a tutto, ma questo romanzo qua per me è stato molto pesante da leggere, devo essere sincera.
Non vuol dire che non abbia apprezzato l'intento, la capacità di rappresentare, più che una storia, un vissuto. Ma questo vissuto è di piombo, l'atmosfera è pesante, il continuo procedere a tentoni per (quasi) sole immagini destabilizzante. Si ha la sensazione che i personaggi non esistano. Ma si riesce a rendere bene l'idea che in sistemi oppressivi non si riesce a respirare, a vivere, a pensare liberamente: solo per metafore, trasposizioni. Si riesce a vivere solo dando apparente importanza agli oggetti estranei e impersonali, e fagocitando o eliminando ogni sentimento, libero pensiero, emozione.
Non posso dire che la lettura mi sia piaciuta. Ma sicuramente fa riflettere e capire molte cose. Pian piano entrerò nel merito di alcune altre osservazioni.
A presto (e buona Pasqua a tutti!!!)

Eloise
www.letteratour.it
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ombra
Senior Member

296 Posts

Posted - 07/04/2015 :  09:48:07  Show Profile  Visit ombra's Homepage
Scusami Eloise ma in questi giorni di festa mi sono eclissata! Spero che voi tutti abbiate passato una Buona Pasqua.
Ritornando al libro, a me non è risultato pesante leggerlo, certo mi spaventa un mondo simile e spero vivamente di non dover mai provare esperienze simili. Senza la libertà di esprimere se stessi, infatti, per me non si vive ma si vegeta. Per questo meglio la morte suicida che fa da apertura allo scritto.
Non voglio dire altro, sono curiosa di leggere i vostri commenti

A presto

Marta

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Barbara
Junior Member

Italy
42 Posts

Posted - 07/04/2015 :  12:56:35  Show Profile
Ciao! Eccomi e scusate: ho terminato il 30 ma non avevo visto il nuovo post..sono un pò distratta.
Inizio dicendo che la lettura di questo libro mi ha un pò stregata. Ero partita purtroppo prevenuta perchè avevo letto alcune recensioni, per lo più negative, delle quali non sono riuscita a tralasciare l'influenza durante la lettura. Ho trovato quest'ultima poco allettante ma allo stesso tempo attraente. Mi affascinava cogliere la continuità della storia alternata alle metafore che anche secondo me alleggerivano un pò il vissuto. Trovo superfluo paragonarlo a libri come "50 sfumature di grigio", in quanto lo spessore è ovviamente diverso (nemmeno io l'ho letto ma come tutti i viventi in questa terra ne ho sentito parlare), se pur grazie al cielo non credo sia necessario andare da un tale estremo all'altro per trovare delle letture interessanti. Personalmente infatti prediligo forse come Eloise scritti comunque più scorrevoli, se pur non banali. Un ultimo commento per il momento vorrei dedicarlo al suicidio, in quanto non lo condanno perchè difficile è a volte empatizzare con la disperazione dell'anima e comprendere le reazioni, ma trovo che non sia mai una soluzione. Penso con ammirazione e gratitudine infatti a tutte le persone che pur trovandosi in tali e tante situazioni, hanno avuto la forza e il coraggio di andare avanti e lottare per un domani che magari non hanno potuto vedere, ma del quale riusciamo a godere noi oggi (per primo mi viene in mente il diritto di voto, in quanto donna la parità dei diritti, ecc...).

Barbara Greggio
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Gianlu79
Junior Member

Italy
16 Posts

Posted - 07/04/2015 :  15:03:24  Show Profile
Ciao a tutti.
Premetto che sto provando a concludere la lettura in questi giorni. Intanto vorrei provare comunque a postare le mie sensazioni provate sinora. Il libro in effetti tratta tematiche che fanno molto riflettere. Per la "buona" letteratura credo che sia indispensabile aprire una finestra su un mondo reale (conosciuto o meno) o irreale: questo libro lo fa.
Una cosa che non mi riesco a spiegare è lo stile ridondante. Ad un certo punto ho seriamente pensato che fosse un problema di traduzione (Sinceramente non ho ancora scartato del tutto questa ipotesi). Il ripetere per ogni periodo il soggetto mi procurava una stretta continua alla bocca dello stomaco. Probabilmente questo effetto ha inficiato l'intera lettura. Anche l'evocazioni poetiche prosastiche che si trovano nel libro spesso interrompevano il flusso emozionale della lettura e spesso questo mi ha irritato non poco.
Avete anche voi riscontrato tutto ciò oppure è stata soltanto una mia sensazione?

Vorrei spendere qualche parola anch'io sul libro "50 sfumature di grigio". Io sono un di quei pochi che ha provato a leggerlo proprio per poterlo giudicare meglio e vi dico che faccio molta fatica a classificarlo come libro, tantomeno si posso pensarlo come letteratura. Purtroppo però questo fenomeno fa parte della degradazione dei libri e dei lettori. L'80% dei libri che si comprano non si leggono, perché ormai la stessa distribuzione non si rivolge più a lettori ma a "clienti" che devono comprare. La fruizione dell'oggetto posseduto è del tutto irrilevante per le grandi distribuzione libraria. Il Marketing può tutto e le linee editoriali risentono di questo fenomeno. In realtà non è un fenomeno nuovo ma si è notevolmente accentuato negli ultimi periodi. Adesso mi fermo perché non è il post adatto. Ma come si sarà intuito un po’ ce l’ho con la grande distribuzione.


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ombra
Senior Member

296 Posts

Posted - 08/04/2015 :  09:54:58  Show Profile  Visit ombra's Homepage
Ciao,
la cosa che segnali Gianluca l'ho notata anche io, ma fortunatamente non mi ha infastidito nella lettura. Credo anche io che sia un problema di traduzione, come spesso accade.
Per quanto riguarda il parallelismo con 50 sfumature, l'ho citato solo perché ho visto persone a me vicine, che non aprono un libro nemmeno se le torturi, correre a leggerlo. Le mie cugine più piccole, la nuova generazione. A me fa un po' tristezza. Si dovrebbero leggere opere da cui imparare qualcosa, come questa che trattiamo, e non quella schifezza. Gianluca anche io ho provato a leggerlo, per non dare giudizi senza cognizione di causa, ma alla seconda pagina ho smesso. Scrivo meglio io dell'autrice.

A presto

Marta

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Barbara
Junior Member

Italy
42 Posts

Posted - 08/04/2015 :  11:02:09  Show Profile
Gianluca confermo anch'io, come Marta, che la sensazione è condivisa ma non mi ha infastidito. Anzi l'ho accolta come un'interruzione destinata a dare un pò di respiro alle emozioni molto forti che il racconto mi ha suscitato.

Barbara Greggio
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ombra
Senior Member

296 Posts

Posted - 08/04/2015 :  12:19:16  Show Profile  Visit ombra's Homepage
Riallacciandomi a Barbara sul tema della lotta mi ero appuntata un piccolo passo: “Non volevamo abbandonare il Paese….Se il giusto dovesse andarsene, tutti gli altri potrebbero rimanere in paese”.
E' stata una delle frasi che più mi ha fatto riflettere. Forse perché la trovo molto attuale e penso a quanti stanno dando la vita per liberare il proprio territorio dall'ISIS (ad esempio ai curdi in Siria), mentre altri fuggono, altri ancora si piegano, altri si spezzano (suicidandosi). Non so quale sia la scelta migliore, è una questione soggettiva, ma credo che messa di fronte ad una realtà simile lotterei. Come faccio quotidianamente qua in Italia per poter andare avanti e non fuggo in altri Paesi che mi potrebbero offrire di meglio: un futuro. Come me ce ne sono tanti altri, e sono convinta che la nostra generazione di bamboccioni con la tenacia potrà cambiare questo Paese. Spero che molti giusti restino e facciano scappare chi non lo è.
Scusate la digressione, ma vi ho reso partecipe di alcune riflessioni che mi ha scaturito il testo. Non sono brava a valutare altro, vivo delle mie sensazioni.

A presto

Marta

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Barbara
Junior Member

Italy
42 Posts

Posted - 08/04/2015 :  12:37:04  Show Profile
Grazie Marta per le tue parole! La tua digressione mi giunge è molto ben accetta per me e condivido anche questo tuo modo di pensare in pieno.
Scusate l'entusiasmo, ma quando sento parlare di forza e positività mi parte un file che difficilmente riesco a controllare...

Barbara Greggio
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ombra
Senior Member

296 Posts

Posted - 08/04/2015 :  16:08:56  Show Profile  Visit ombra's Homepage
Grazie Barbara per l'apprezzamento e la condivisione del mio pensiero.
Oggi sono lanciatissima ed ho un'ulteriore riflessione da sottoporre. Credo che il modo di scrivere criptico, l'uso delle metafore per non descrivere mai esplicitamente la violenza non siano un caso. L'autrice usa il linguaggio come mezzo di lotta. Molto spesso, infatti, il potere evocativo e rivoluzionario della parola è molto più forte della battaglia sul campo. Anche il racconto del quotidiano diventa denuncia: non descrive mai apertamente le brutture che si subiscono, forse anche per questo risultano più terrificanti. Le immagini che però suscita sono tutte grigie. Non so se vi capita mai, ma leggendo a volte mi entrano in testa dei flash e di solito sono vividi, vivaci e colorati. Con questo libro non succede: tutto è fumo, pesante, opprimente nella mia testa. I colori sono in linea con la vita di chi è privo di libertà; per cui lo scopo di denuncia dell'autrice è ottemperato pienamente.
Spero di essere stata sufficientemente chiara.
A presto

Marta

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Rosella
Senior Member

Italy
316 Posts

Posted - 09/04/2015 :  10:26:56  Show Profile
Ciao, scusate il ritardo: sono stata catturata dalle feste pasquali e ora ho la febbre, che mi impedisce di scrivere.
Provo con qualcosa di facile facile.

Nel lontano 1982 (l'Italia aveva appena vinto i mondiali di calcio) mia mamma vide un documentario sui monasteri ortodossi e sui castelli della Romania. Così, finiti i mondiali, finiti gli esami universitari, finita la maturità, partimmo per traversare la cortina di ferro.

Altro che grigio... disperazione e alienazione sopportate con quieta dignità.

Mi aspettavo di trovare in questo libro esperienze simili a quelle da me vissute (allucinanti a dir poco), invece mi sono trovata immersa in una cupa atmosfera Orwelliana che della Romania non ci fa capire niente.

E' difficile scrivere in un regime tanto oppressivo... però, in molte parti della narrazione io mi rifugio nei miei ricordi. Più Coerenti

CIAO


Rosella - Gwendydd

"di uno storico parziale, prevenuto e ignorante"
Jane Austen - La storia d'Inghilterra
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ombra
Senior Member

296 Posts

Posted - 09/04/2015 :  10:37:19  Show Profile  Visit ombra's Homepage
Ciao Rosi,
che bello sentirti! Grazie per aver condiviso con noi un tuo ricordo. Magari se riesci, non appena stai meglio, approfondiscilo, ci può essere utile per comprendere meglio il testo.
Purtroppo io non ero nata ancora e non ho esperienze dirette di quel periodo.

Tanti auguri di pronta guarigione

Marta

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Fausta
Starting Member

Italy
3 Posts

Posted - 10/04/2015 :  23:39:57  Show Profile
Ciao a tutti...
Finalmente anch'io ho terminato il libro...( premetto che sto scrivendo dal Cel e non è facilissimo) l ho trovato un pelino pesante,anche se probabilmente non gli ho dedicato il giusto tempo. In alcuni casi, quando ero immersa pienamente, riuscivo a condividere l ansia di vivere in un mondo così poi dopo un attimo mi perdevo di nuovo...Forse ci dovrei dare una seconda lettura per capire pienamente ciò che l autrice, in forma di metafora ci dice..

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Rosella
Senior Member

Italy
316 Posts

Posted - 21/04/2015 :  18:18:08  Show Profile
quote:

Ciao Rosi,
che bello sentirti! Grazie per aver condiviso con noi un tuo ricordo. Magari se riesci, non appena stai meglio, approfondiscilo, ci può essere utile per comprendere meglio il testo.
Purtroppo io non ero nata ancora e non ho esperienze dirette di quel periodo.

Tanti auguri di pronta guarigione

Marta





Ciao Marta, ciao a tutti.
Qualche ricordo? Proviamo.

Il mio epico viaggio iniziò dal Sud della Romania, cioè dalle zone più agricole e più povere. Lì le persone non pensavano a suicidarsi, perchè avevano problemi molto più pressanti: sopravvivere, portando in tavola quanto poteva bastare per un pranzo e una cena più che spartani. Abbandonati nei campi trattori e avanzi di camion dall'aspetto risalenti agli anni '40. I sovietici li avevano portati poco dopo la guerra, e poi erano rimasti lì. Intorno una quantità di bestiame quietamente libero, mucche e pecore ben pasciute: nessuno poteva toccarle, perchè andavano spedite in Russia "per contratto", ci dissero. I rumeni avevano la tessera del pane, la tessera del latte, la tessera della carne (solo pollame). Ovunque trovavamo persone che, vedendo la targa dell'auto, con la "I" applicata a fianco, venivano a parlarci con un Italiano più o meno corretto, a volte molto "fluent". Chiedevano notizie del mondo, calze di nailon (e non calzamaglie sottilissime), jeans, cipria, e quant'altro di futile il mondo occidentale sapesse produrre. E poi "Conosci Paolo Rossi? Conosci Dino Zoff?" Come no, viviamo nella stessa città. E si aprivano le porte dei ristoranti...

Alla prossima!

Rosella - Gwendydd

"di uno storico parziale, prevenuto e ignorante"
Jane Austen - La storia d'Inghilterra
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ombra
Senior Member

296 Posts

Posted - 05/05/2015 :  12:16:02  Show Profile  Visit ombra's Homepage
Sono stata un po' indaffarata e credevo di trovare tanto da leggere... invece non è così. Spero che voi tutti stiate bene e che come me siate stati un po' presi dalla vita.
Inoltre, credo che la lettura, un po' complessa, abbia limitato la nostra capacità di emozionarci.

PS: Grazie Rosy, i racconti di viaggio sono preziosi per comprendere certe realtà.

Un abbraccio
Marta

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