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 Il nazional socialismo in Germania
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Pagina: of 25

Margherita
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Posted - 26/04/2017 :  16:03:38  Show Profile
"Il preside dell'accademia delle belle arti gli disse che disegnava bene i palazzi ma non il corpo umano"
Non conosceva dunque l'anatomia? Non si era preparato sul disegno di anatomia artistica, così indispensabile? Già proprio così!
Da ex psicomotricista quale sono e con una buona conoscenza del disegno infantile, dico:
Un test molto importante nelle scuole per l'infanzia è il disegno di sé stesso, da questo disegno si capiscono molte cose.
Il nostro Adolf 19enne non era bravo nel disegno del corpo umano, proprio perché aveva dei grossi problemi personali, la sua postura, nelle foto e nei video, anche quando parla è quella di un uomo rigido, tiene le braccia strette al petto, urla e dardeggia con i suoi occhi azzurri. Fra le altre cose è un uomo inibito, non ha mai avuto veri rapporti sessuali normali, ha una sessualità perversa. Altro che la Braun, che usa come para schermo delle sue perversioni.
Come futuro pittore non ha talento, può solo costruire nella sua fantasia, palazzi megalomani, che farà disegnare e costruire al suo architetto Speer.


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Rosella
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Italy
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Posted - 27/04/2017 :  12:16:33  Show Profile
Diventerai la psicanalista del "nosto" Fuhrer, Margherita.
Ti lascio alcuni particolari:
1) Nel Mein Kamp afferma di essersi esercitato sullo studio della figura umana, E sull'architettura.
2) Non conosco i programmi delle scuole di allora, ma gli esaminatatori rimasero stupiti dal fatto che lui non avesse mai "studiato" architettuta (si presentava in effetti con la sola licenza elementare)
3) I quadri di Hitler esistono ancora, ma è piuttosto difficile esaminarli (i nazi odierni finirebbero col farne un luogo di culto). SEMBRA che avesse un certo talento

E adesso una "pillola" di vita vera per alleggerire il racconto.
Il mio nonno materno, friulano, era figlio di contadini, e, in stile Giotto, disegnava dove poteva mentre portava le pecore nei prati. Aveva la sola licenza elementare.
Non sappiamo come, nè perchè, un pittore vero si accorse di lui e se lo portò via (col consenso dei genitori).
Abbiamo le case piene di quadri, ma il il suo vero lavoro era quello di affrescare le case dei ricchi e le chiese, non con la figura umana, ma con false finestre, scale, alberi e quant'altro. Dopo una vita piuttosto movimentata, in pensione tornò ad accostarsi alla chiesa, e andava a messa tutte le mattine.

Io mi chiedo:
COSA fa la differenza?


Rosella - Gwendydd

"di uno storico parziale, prevenuto e ignorante"
Jane Austen - La storia d'Inghilterra
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Rosella
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Italy
316 Posts

Posted - 27/04/2017 :  12:19:20  Show Profile
Ringrazio tutti per i nuovi post e per l'interesse verso il Mein Kampf. Mi sto segnando una quantità di libri da leggere e film da vedere

Rosella - Gwendydd

"di uno storico parziale, prevenuto e ignorante"
Jane Austen - La storia d'Inghilterra
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Margherita
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Italy
96 Posts

Posted - 27/04/2017 :  20:04:35  Show Profile
@Rossella, la domanda che ponevo a tavola a mio marito e a mio figlio, ( marito sociologo e storico, figlio pittore con laurea in lingue e letteratura Europea e appassionato della II guerra mondiale, sfinita dalle fatiche di un trasloco, era se per caso ci fossero dei saggi scritti da psichiatri che sebbene non avessero conosciuto Hitler personalmente, avessero tentato comunque di farne un'analisi psichiatrica. Mio marito "purista" ha detto che non c'è analisi che tenga senza un paziente e senza potergli fare "le associazioni libere", io invece pensando ai saggi di Freud su vari personaggi, vedi Leonardo, Michelangelo, il presidente Shroder, la Gradiva, ecc., tutte analisi fatte senza il paziente, ho chiesto ancora: "ma allora non abbiamo proprio nulla di psichiatrico sulla personalità di Adolfo?"
Sicchè mio figlio al posto mio, che sono stravolta da questo trasloco, mi ha dato questo informazioni che vi passo e che poi andrò anch'io sul sito per vedere meglio.
Quindi: si parla di HENRY MURRAY E WALTER LANGER, psichiatri statunitensi, incaricati pare dal loro governo di studiare il personaggio attraverso il materiale disponibile. Uno dei siti è:
http://www.psicozoo.it/2010/03/10/la-storia-psichiatrica-di-hitler
Un sito inglese:
http:// www.anglopsicologia.com/2012/05/adolf-hitler- il profilo psicologico.html
Poi ho girato a Eloise una mail con informazioni molto interessanti sulla modus vivendi nel nostro, con anche quello che gli prescriveva il suo medico personale. Vediamo se Eloise ce la fa a postarlo, altrimenti lo copio e incollo facendone un documento di Word, dopo vedo cosa riesco a combinare.
A proposito di tuo nonno vedi che buffo, anche io ho in famiglia un'artista fra parentesi bravissimo nella ritrattistica, direi proprio bravo, non mi risulta che abbia problemi con la figura umana, lui a differenza di Adolf, quando finita la sua laurea in lettere straniere, ha fatto domanda per entrare all'Accademia di Brera, l'hanno preso subito, dopo tre prove, di cui una dal vero, corpo umano e altro eseguito in ex tempore. Va beh, passatemi questo piccolo vanto "cuore di mamma".
Ci riscriviamo, forse fra qualche giorno dopo il 4 maggio riesco a riprendermi indietro la mia vita e così continuare a leggere e ricercare.

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Margherita
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Italy
96 Posts

Posted - 27/04/2017 :  21:25:07  Show Profile
@ Rossella vedi Walter C. Langer, psichiatra, su Wikipedia, ha scritto alcuni saggi sulla Mente di Adolfo, io ne ho preso uno da leggere sul Kindle a € 2,99. Ciao

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ombra
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296 Posts

Posted - 28/04/2017 :  10:55:09  Show Profile  Visit ombra's Homepage
Ragazzi scusatemi, ma per me è stato un periodo da dimenticare, culminato con la morte di mia nonna il 25 (il giorno del suo compleanno)... ho bisogno di metabolizzare, non so se riuscirò a dare presto il mio contributo.

Un abbraccio a tutti

Marta

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eloise
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603 Posts

Posted - 28/04/2017 :  11:21:15  Show Profile  Visit eloise's Homepage
quote:

Ragazzi scusatemi, ma per me è stato un periodo da dimenticare, culminato con la morte di mia nonna il 25 (il giorno del suo compleanno)... ho bisogno di metabolizzare, non so se riuscirò a dare presto il mio contributo.
Un abbraccio a tutti
Marta



Cara Ombra, non posso dire che tu non ci manchi, ma chiaramente hai tutto il nostro sostegno e il nostro affetto per questo periodo difficile. Spero possiate tornare in famiglia ad essere sereni, per quanto possibile, quanto prima.
Un abbraccio.

Eloise
www.letteratour.it
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eloise
Senior Member

603 Posts

Posted - 28/04/2017 :  11:49:43  Show Profile  Visit eloise's Homepage
@Margherita:
L'articolo che mi hai inviato è ancora integralmente reperibile sul sito di Repubblica per cui posto direttamente il link:
http://www.repubblica.it/esteri/2010/01/29/news/hitler_ipocondriaco-2115304/

A tal proposito, nel mio libro sui medici è detto fin da subito che Hitler era malato e Morell, suo medico personale, era inviso da tutto il suo entourage perché ritenuto un ciarlatano. Karl Brandt, che fu probabilmente uno dei migliori medici e chirurgi tra quelli che ruotarono all'epoca intorno al Furher, provò più volte a convincere Hitler e lo stesso Morell a sottoporre Hitler a test diagnostici affidabili da parte di alcuni suoi colleghi eminenti, per capire esattamente di cosa soffrisse, ma Hitler non volle mai sottoporsi a nessuna diagnosi né essere esaminato da alcun altro al di fuori di Morell. Uno dei suoi crucci principali era che non trapelasse nulla dei suoi problemi di salute, consapevole che ciò avrebbe leso la stessa immagine del regime sia agli occhi del mondo che tra i suoi seguaci. Brandt riuscì soltanto, una volta che egli rimase per mesi con voce roca e compromessa senza soluzione da parte di Morell, a convincerlo a farsi operare alla gola: erano polipi alle corde vocali, un tumore benigno. Per questa operazione, furono i medici e le attrezzature mediche a spostarsi fino alla sede della Cancelleria, sempre per la stessa ragione che Hitler non voleva trapelasse nulla all'esterno e non avrebbe mai acconsentito a farsi ospedalizzare.
Quanto agli intrugli che per più di 9 anni Morell gli somministrò, erano fonte di preoccupazione continua tra gli altri medici ed in effetti, essendo per lo più vitamine, sostanze eccitanti e droghe, gli permisero di andare avanti negli anni diminuendo la sensazione di fatica e spossatezza, ma alla lunga non fecero che indebolire un corpo già malato.

Se andando avanti nel libro troverò altri elementi sulla salute di Hitler o sulla questione dei denti prelevati agli internati, ve ne renderò conto sicuramente.

Eloise
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Rosario
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Italy
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Posted - 28/04/2017 :  12:13:56  Show Profile
quote:

quote:

Ragazzi scusatemi, ma per me è stato un periodo da dimenticare, culminato con la morte di mia nonna il 25 (il giorno del suo compleanno)... ho bisogno di metabolizzare, non so se riuscirò a dare presto il mio contributo.
Un abbraccio a tutti
Marta



Cara Ombra, non posso dire che tu non ci manchi, ma chiaramente hai tutto il nostro sostegno e il nostro affetto per questo periodo difficile. Spero possiate tornare in famiglia ad essere sereni, per quanto possibile, quanto prima.
Un abbraccio.

Eloise
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Carissima Ombra, sono sicuro che Eloise ha ben espresso il pensiero di tutti noi nell'augurarti un sereno ritorno in famiglia per "metabolizzare" una mancanza affettiva così importante.
Sarà una coincidenza; ma nelle ultime battute di questa discussione, mi pare si parlasse proprio delle figure mitiche dei nonni.

RF
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eloise
Senior Member

603 Posts

Posted - 28/04/2017 :  12:53:04  Show Profile  Visit eloise's Homepage
Ho letto ora un passo agghiacciante nel vol.II di "Les médecins de la mort" di Philippe Aziz (ed. Famot, Genève, 1975), che ci interessa relativamente all'esistenza o meno di una "resistenza" da parte dei tedeschi verso l'operato nazista. Voi sapete che attraverso Badia io mi sono fatta portavoce delle resistenze attestate dalla storia, seppure qualcuna riabilitata tardivamente. Ma occorre che prenda atto anche delle dichiarazioni fatte in questo libro riguardo a un altro dato di fatto incontrovertibile: l'assenso della maggioranza del popolo tedesco nei confronti dello sterminio ebreo ad opera dei nazisti, e la tradizione secolare dell'antisemitismo in Germania.

Si sta parlando di come Himmler, capo delle SS, arrivi a mettere su un piano organico di campi di sterminio destinati, per la maggiore, agli ebrei. A tal proposito l'autore cita Francois-Poncet e il suo libro "Memorie di una ambasciata a Berlino", in cui si dice che (traduzione libera):
"L'antisemitismo è sempre stato molto diffuso in Germania, ha delle forti ed antiche radici; è un pregiudizio e una passione popolari. Già violento prima del 1914, si è molto sviluppato in seguito al ruolo che gli ebrei hanno avuto nella repubblica di Weimar e tra i partiti di sinistra, al posto che hanno preso nelle funzioni pubbliche dove, prima, non potevano accedere, e all'arricchimento, anche, di cui hanno dato mostra durante gli anni in cui regnava la follia speculativa (di quest'ultima cosa in particolare troviamo traccia anche in alcuni romanzi di Irène Nemirovsky, la cito perché l'abbiamo già discussa su questo forum). Mettendo in mostra il suo odio, Hitler non si discosta dal popolo; se ne avvicina; ne è il riflesso; il suo antisemitismo forsennato non nuoce alla sua popolarità; ne è, al contrario, uno degli elementi".

Più avanti (vol.II, pag. 15):
"Persino uno tra i più atroci orrori organizzati da Himmler, cioè i bracieri umani di Auschwitz dove (...) decine di migliaia di vittime saranno precipitate, spesso ancora vive, non è altro che una tradizione tedesca solidamente stabilita.
Abbiamo sul nostro tavolo, mentre scriviamo questa frase, le bellissime incisioni su legno di Michel Wolgemuth e del suo allievo Albert Durer, il più grande artista che abbia mai avuto la Germania, con le quali è illustrato il "Liber Cronicarum" apparso a Norimberga nel 1493, la prima storia del mondo mai pubblicata. Ebbene una di queste incisioni, ripetuta più di una volta, mostra i bracieri dove, a migliaia ogni volta, gli ebrei furono bruciati, nei loro vestiti quotidiani e con gli occhi aperti, nel 1298 a Wurtzbourg e a Rothenbourg, nel 1348 in tutte le regioni ("omnis regionis"), nel 1492 a Bratislava, Passau e Ratisbona, ecc.
Questa incisione appare gioiosa: figura tra le incisioni dei fasti imperiali e delle feste germaniche. Nulla di simile ai bracieri tedeschi si produsse in Europa dove gli ebrei potevano essere molestati, catturati, espulsi, uccisi a sangue caldo, bruciati individualmente, ma mai bruciati in massa e sistemicamente. Himmler, ammiratore degli antichi imperatori e delle pure tradizioni germaniche, non farà che rinnovare con gli uni e con gli altri"
.

Scusate la crudeltà della storia.
Ma non possiamo fare a meno di registrare anche i suoi lati più orrendamente oscuri. Senza ovviamente dimenticare che le trucidazioni, gli stermini, ecc, sono purtroppo una costante della nostra storia europea. Però, diciamolo, in tutto ciò la Germania ha avuto il "privilegio" di perseguire anche in epoca moderna un'ideologia crudele che evidentemente, almeno nella maggioranza dell'epoca se non in tutti, gli è stata propria.

Eloise
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Rosario
Senior Member

Italy
418 Posts

Posted - 28/04/2017 :  15:52:23  Show Profile
quote:

"L'antisemitismo è sempre stato molto diffuso in Germania, ha delle forti ed antiche radici; è un pregiudizio e una passione popolari. Già violento prima del 1914, si è molto sviluppato in seguito al ruolo che gli ebrei hanno avuto nella repubblica di Weimar e tra i partiti di sinistra, al posto che hanno preso nelle funzioni pubbliche dove, prima, non potevano accedere, e all'arricchimento, anche, di cui hanno dato mostra durante gli anni in cui regnava la follia speculativa (di quest'ultima cosa in particolare troviamo traccia anche in alcuni romanzi di Irène Nemirovsky, la cito perché l'abbiamo già discussa su questo forum). Mettendo in mostra il suo odio, Hitler non si discosta dal popolo; se ne avvicina; ne è il riflesso; il suo antisemitismo forsennato non nuoce alla sua popolarità; ne è, al contrario, uno degli elementi"[/i].



Di Irene Nemirovsky abbiamo discusso "Due" qualche anno fa.
In questa discussione abbiamo citato una pagina di "Suite Francese" che descrive la partenza dei tedeschi occupanti da una cittadina francese.
La citazione fatta nel testo riportato da Eloise, probabilmente si riferisce al romanzo d'esordio David Golder:

Wikipedia:
"Quando, nel 1929, l'editore Bernard Grasset lesse in una notte il manoscritto di David Golder e, dopo aver perfino messo un annuncio sul giornale per rintracciarne l'anonimo autore, si vide davanti Irène Némirovsky, sulle prime non volle credere che fosse stata quella giovane spigliata ed elegante, figlia dell'alta borghesia russa rifugiatasi a Parigi dopo la rivoluzione, a scrivere una storia tanto audace, insieme crudele e brillante – un'opera in tutto e per tutto degna di un romanziere maturo".

e ancora, sempre da wikipedia:

«David Golder è un libro che gronda odio, soprattutto verso il denaro e tutto ciò che può essere trasformato in denaro, oggetti e sentimenti, e verso le forme infinite che il denaro può assumere. Oggi, non ci rendiamo conto di cosa sia stato il denaro nel diciannovesimo secolo, o nella prima parte del ventesimo: una fiamma ardentissima, una colata di sangue disseccata, sbarre d'oro sciolte e di nuovo pietrificate. Diventava eros, pensiero, sensazioni, sentimenti, fango, abisso, potere, violenza, furore, come nella Comédie humaine ... David Golder è un libro durissimo e secchissimo, che incide di continuo terribili ritratti, che in parte ricordano la memorialistica e la tradizione aforistica francese».

sempre da wikipedia il paragrafo dell'antisemitismo:

Il carattere di Golder è fortemente negativo, sia per i valori che persegue - i soldi per i soldi, senza un progetto di lungo periodo - sia per il fisico repellente e la mente dominata dal risentimento e dall'avidità senza scrupoli. Il libro, in Francia, è stato accusato di essere anti-bolscevico e antisemita. Anche se scrittori come Robert Brasillach, Paul Morand o Jean-Pierre Maxence lo hanno apprezzato e difeso. Quando fu criticata come scrittrice antisemita, Irène Némirovsky dichiarò candidamente: "Perché i francesi Israeliti si vogliono riconoscere in David Golder?". La figlia Gille nell'"autobiografia" di sua madre - Iréne Némirovsky, precisa che la scrittrice era un rampollo della borghesia ebraica russificata di Kiev e San Pietroburgo. La sua famiglia era riuscita a fuggire in Francia al tempo della rivoluzione bolscevica, mantenendo gran parte delle proprie ricchezze. Questo fatto, unito alla cultura e alle buone frequentazioni sociali, le permetteva di avere rapporti amichevoli con aristocratici impoveriti da cui, in Russia, sarebbe stata rifiutata. Data questa collocazione sociale e il desiderio di entrare a pieno titolo a far parte dell'alta borghesia parigina, attraverso un processo di assimilazione - molto diffuso tra gli ebrei del tempo - i Némirovsky erano orgogliosi della propria distanza dall'ebreo tradizionalista (o semplicemente meno assimilato). Fatto sta che i libri della Némirovsky sono popolati di figure ebraiche - nel migliore dei casi ambigue - nel peggiore, che meriterebbero un posto nella nosografia ebraica dell'Ebreo che odia se stesso di Theodor Lessing o Sander L. Gilman. Nella "autobiografia" la figlia Élisabeth Gille immagina che sua madre, durante l'occupazione nazista, si penta dei propri ritratti al vetriolo di ebrei odiosi, in David Golder, e le fa dire: "Mi prende a volte una specie di vertigine, giacché mi pento di aver scritto quel libro. Mi chiedo se per condannare l'ambiente sociale da cui provenivo e che ho odiato così tanto, non abbia fornito ulteriori munizioni agli antisemiti. Temo di aver dato prova di leggerezza e di una volubilità suicida". D'altronde la stessa Némirovsky, in un'intervista (vera), rilasciata nel '35 ha detto:

"Sono assolutamente certa che se Hitler fosse già stato al potere, avrei notevolmente ammorbidito David Golder. Ma penso che sarebbe stato sbagliato farlo, che sarebbe stata una debolezza indegna di un vero scrittore".

Il critico Paul La Farge, nota: 'il "disagio" della Némirovsky nei confronti della sua stessa identità (ebraica) guasta il racconto della vita di David Golder. E continua: David Golder abbonda di caricature che non sarebbe ingiusto definire antisemite: Simon ha "gli occhi assonnati e pesanti di un orientale" la moglie di Simon denti "lastricati d'oro, che brillavano stranamente nell'ombra." ha un "viso magro con un naso grande e duro, a forma di becco ... collocato in un modo strano, molto in alto." E così via. Némirovsky difese queste caratterizzazioni dichiarando di averle tratte dalla propria esperienza. La stampa ebraica ha reagito al romanzo con sgomento, dichiarando che, se non proprio antisemita, (la posizione della) Némirovsky, "non era molto ebraica".

David Golder non l'ho letto; ho letto invece "Suite francese" che mi ha impressionato per la fluidità della prosa e la capacità di rendere quadri efficaci e vividi dell'epopea nazista (in Francia); con la deriva politica, la decadenza culturale dell'Europa unite a una riscoperta del "vero sentire" umano nella solitudine esistenziale.

Riporto un piccolo brano sulla libertà interiore tratto da Suite francese:

La libertà interiore (Irène Nèmirosky – Suite Francese – Adelphi)

- Ma allora, cos’è che ti conforta?
- La certezza della mia libertà interiore, questo bene prezioso, inalterabile, e che dipende solo da me perdere o conservare.
La convinzione che le passioni spinte al parossismo come capita ora finiscono poi per placarsi.
Che tutto ciò che ha un inizio avrà una fine.
In poche parole, che le catastrofi passano e che bisogna cercare di non andarsene prima di loro, ecco tutto.
Perciò, prima di tutto vivere: "Primum vivere". Giorno per giorno. "Resistere", attendere, sperare."

Ho virgolettato "resistere" per evidenziare il riferimento all'argomento della nostra discussione sul nazionalsocialismo.






RF
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eloise
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Posted - 28/04/2017 :  16:08:04  Show Profile  Visit eloise's Homepage
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Di Irene Nemirovsky abbiamo discusso "Due" qualche anno fa.
In questa discussione abbiamo citato una pagina di "Suite Francese" che descrive la partenza dei tedeschi occupanti da una cittadina francese.
La citazione fatta nel testo riportato da Eloise, probabilmente si riferisce al romanzo d'esordio David Golder:



E' vero Rosario noi abbiamo discusso "Due", e non è lì che si trova traccia di questa critica a parte della società ebrea dell'epoca. L'ho citata perché in effetti dopo "Due" ricordo di aver letto tutti i romanzi della Nermirovsky (nel mio libro c'erano tutti per cui ho proseguito la lettura anche dopo la nostra discussione), e mi erano rimasti impressi alcuni affreschi a tinte forti che l'autrice ha fatto di alcuni suoi personaggi. Inoltre più di una volta nei suoi romanzi si tocca il tema della speculazione finanziaria, si vede che era molto diffusa all'epoca ma non solo tra gli ebrei, un po' in tutto il mondo, tant'è vero che noi abbiamo incontrato lo stesso tema anche nel Grande Gatsby che è ambientato in America negli stessi anni.
Si parla tanto di bolle e speculazioni finanziarie oggi ma abbiamo in quel periodo storico un altro grande, forse ancora maggiore, esempio di periodo d' "oro" finanziario, con tutti i disastri che si è poi portato dietro.
Mmmmmm... Più ci penso più rabbrividisco... Con le dovute differenze, i parallelismi che affiorano talvolta tra quel periodo e il nostro sono a volte molto vicini.

Eloise
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Margherita
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Posted - 28/04/2017 :  23:27:30  Show Profile
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Ragazzi scusatemi, ma per me è stato un periodo da dimenticare, culminato con la morte di mia nonna il 25 (il giorno del suo compleanno)... ho bisogno di metabolizzare, non so se riuscirò a dare presto il mio contributo.
Un abbraccio a tutti
Marta



Cara Ombra, non posso dire che tu non ci manchi, ma chiaramente hai tutto il nostro sostegno e il nostro affetto per questo periodo difficile. Spero possiate tornare in famiglia ad essere sereni, per quanto possibile, quanto prima.
Un abbraccio.

Eloise
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Carissima Ombra, sono sicuro che Eloise ha ben espresso il pensiero di tutti noi nell'augurarti un sereno ritorno in famiglia per "metabolizzare" una mancanza affettiva così importante.
Sarà una coincidenza; ma nelle ultime battute di questa discussione, mi pare si parlasse proprio delle figure mitiche dei nonni.

RF

Cara Ombra, condoglianze, spero tu riesca ad elaborare bene il lutto. Un Abbraccio. Margherita

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Rosella
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Posted - 29/04/2017 :  10:52:47  Show Profile
Ciao Marta, ci siamo già parlate, ma ti rinnovo il mio affetto.
Hai bisogno di tempo per te, non per la resistenza tedesca.
BACI
Rosella

Rosella - Gwendydd

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Rosella
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Posted - 29/04/2017 :  10:56:53  Show Profile
2- la dichiarazione di Karl Brandt rafforza la tesi del passaggio di testimone "del male" dal nazismo al nuovo imperialismo occidentale rimarcando l'aspetto vendicativo e sommario delle tesi accusatorie; e lo fa ricorrendo al segno di Caino per marchiare l'occidente della colpa omicida per la soluzione finale: le micidiali bombe su Hiroshima e Nagasaki.

Anche il processo di Norimberga, finora tanto esaltato, sta dimostrandi di avere i suoi buchi.
A prescindere dal fatto che io sono contraria alla pena di morte, in quel caso fu un "regalo" agli ebrei, o israelliani, o israeliti, e fu un vergogna per l'occidente, che si comportò esattamente come i killer nazisti

Rosella - Gwendydd

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