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 L'isola, Giuseppe Ungaretti
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eloise
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Posted - 05/04/2012 :  14:07:24  Show Profile  Visit eloise's Homepage
Ci provo. Procediamo per ordine:

1. "simulacro" = "Immagine o statua di una divinità"; "Parvenza, immagine lontana dalla realtà effettiva". Quindi il simulacro si contrappone alla "fiamma vera" perché: 1. è materia fredda (= lontana, inerme) anziché calda come la fiamma; 2. è immagine, parvenza anziché realtà effettiva, "viva".

2. "in sé" pone l'accento sull'interiorità di questo movimento erratico, e quindi che si tratta di un'esperienza interiore, come avete giustamente osservato entrambi.

3. Noto anche che il movimento erratico che porta alla "fiamma vera" si contrappone al "simulacro" in quanto quest'ultimo, se inteso come "statua" o "immagine", si caratterizza propriamente per una condizione STATICA.

Quindi il movimento può essere interpretato come un movimento di ALLONTANAMENTO da una condizione statica, immobile di fissità (tipica della divinità) a una condizione erratica, in movimento continuo e vago e indefinito (tipico dell'uomo che CERCA qualcosa ma non sa bene dove approderà).
Di nuovo mi viene in mente l'idea dell'alchimista, e comunque quella del poeta che, diversamente dalla divinità, deve sudare, cercare, talvolta senza neanche sapere dove arriverà, per - potrei dire - approdare sulle sacre sponde della poesia.

Questa interpretazione del verso potrebbe sposarsi bene anche con l'interpretazione temporale che tentavo di dare alla poesia, vista nell'insieme della raccolta: Cronos, si è visto, è per eccellenza il dio del tempo fisso e immutabile, della condizione aurea della storia dalla quale però non ci si evolve. L'idea del movimento (del rinnovamento) insito in quella della morte di Cronos si sposa con l'idea del poeta che, dalla sua umile condizione di uomo, si allontana dal concetto di una poesia "aurea", ma "statica" e "fredda", per ricercare un'esperienza poetica più "vera", "febbrile", "interiore", e non fissata a priori da alcuno schema, quindi libera, nuova, rinnovata. E' un'esperienza "erratica" perché imprevedibile, come lo è ogni esperienza di rinnovamento.

D'altronde noto che il verso, finendo con "fiamma vera", è ripreso dal verso finale della poesia: "fioca febbre". La fiamma che si accende al momento della ricerca, che poi si esprime nelle immagini bucoliche di quegli elementi descrittivi che probabilmente rappresentano la poesia stessa (le pecore, i dardi, le vergini...), si assopisce infine nell'ultimo verso, cioè proprio quando si giunge alla fine di questa esperienza interiore, e il poeta rimane "levigato" dall'aver vissuto di questo viaggio interiore.

...
E ora non mi dite che anch'io mi faccio le canne!

Eloise
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eloise
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603 Posts

Posted - 05/04/2012 :  14:23:42  Show Profile  Visit eloise's Homepage
Attenzione! dimenticavo un particolare importante: quando ho scritto "movimento continuo e vago e indefinito tipico dell'uomo che CERCA qualcosa" ho pensato immediatamente a Prometeo.

Guarda caso, trovo che Prometeo è "cugino di Zeus, essendo anche quest'ultimo figlio di un titano, Crono". Ed è insita in lui l'idea del rinnovamento. Infatti nel solito mio dizionario leggo:

quote:
Il mito di Prometeo costituisce un momento evolutivo nella storia della creazione: segna l'avvento della coscienza, l'apparizione dell'uomo (...) Il significato del mito sta iscritto nel nome stesso di Prometeo, che significa "pensiero preveggente". Discendente dei Titani, porterà con sé una tendenza alla rivolta. Ma non è la rivolta dei sensi che egli rappresenta, bensì quella dello spirito, dello spirito che vuole eguagliarsi all'intelligenza divina, o per lo meno rapire qualche scintilla di luce"


Prometeo, ricordiamolo, è colui che ruba a Zeus i semi del fuoco. Secondo me c'è anche l'immagine di Prometeo in questi versi dove si parla tanto di fuoco, fiamme, luci e dardi, e ricerca spirituale di qualcosa che non può, non deve rimanere solo appannaggio degli dèi.

Eloise
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ombra
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296 Posts

Posted - 06/04/2012 :  11:21:38  Show Profile  Visit ombra's Homepage
wow Eloise!!!! Io mi riservo di riflettere un attimo su quanto hai scritto... su questa poesia ho faticato e arrancato molto (che ignoranza!!!!!!!!!! ).
Volevo cogliere l'occasione per fare a tutto voi e famiglie gli auguri per una Pasqua serena... non credo che riuscirò a connettermi nei prossimi giorni tra pranzi, parenti ed amici...

Auguri ancorra
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Tiziano
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Italy
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Posted - 06/04/2012 :  16:41:46  Show Profile
C'è molto che condivido nell'analisi di Eloise, ma neanche quella mi soddisfa. Sarà forse che voglio spaccare il capello in quattro ma quel gerundio mi fa incaponire. E' probabile che nelle intenzioni di Ungaretti la cosa sia più semplice, però è un fatto che la poesia è quella, e quindi le sue parole vanno oltre le intenzioni del poeta.
Io comunque avevo pensato ad Orfeo....
Giudizio finale: confermo quel che pensavo prima della nostra analisi: questa poesia è le versione floreale (perché no? Liberty) di "Il porto sepolto", ben più affascinante nella sua essenzialità.

Vi auguro LAICAMENTE una buona Pasqua.

Tiziano
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eloise
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Posted - 06/04/2012 :  17:45:30  Show Profile  Visit eloise's Homepage
Buona Pasqua anche a voi!!!
A presto!

Eloise
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ombra
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Posted - 12/04/2012 :  23:27:32  Show Profile  Visit ombra's Homepage
Scusate... avevo promesso un'altra riflessione su quanto detto da Eloise ma in questo momento non riesco a pensare a questo. Mi sono lasciata con il mio compagmo... spero di riprendermi un po' per le notti bianche. In questo momento sembra anche a me di essere come il protagonista di queste e risvegliarmi dalle mie notti bianche. Dal mio bel sogmo.
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eloise
Senior Member

603 Posts

Posted - 13/04/2012 :  08:42:07  Show Profile  Visit eloise's Homepage
quote:

Scusate... avevo promesso un'altra riflessione su quanto detto da Eloise ma in questo momento non riesco a pensare a questo. Mi sono lasciata con il mio compagmo... spero di riprendermi un po' per le notti bianche. In questo momento sembra anche a me di essere come il protagonista di queste e risvegliarmi dalle mie notti bianche. Dal mio bel sogmo.



Ma accidenti!!!!
Mi spiace davvero tanto, avevo capito tra l'altro che sperimentavate da poco la convivenza... Ombra, mi spiace davvero. Ti mando un abbraccio... per quello che può essere di conforto.

Eloise
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eloise
Senior Member

603 Posts

Posted - 14/04/2012 :  11:12:43  Show Profile  Visit eloise's Homepage
Tornando alla poesia...
A me il gerundio intriga, ma non tanto come a Tiziano. Lo interpreto più come un verbo di passaggio tra il primo e il secondo momento della poesia, che tra l'altro coincide anche con quello tra la prima e la seconda strofa.
Mi restano invece assai più misteriose nonostante tutto il mio tentativo di analisi: 1. la figura finale del pastore con questa immagine fantastica di mani levigate da fioca febbre, che tra l'altro andando di fantasia mi richiama alla mente anche la palla dei maghi: di vetro, trasparente, luminosa, vitale - e che mi riconduce nuovamente alla figura di Prometeo, del fuoco, e del significato di "preveggenza" ("guardare oltre"); 2. un passaggio sul quale non mi sono soffermata più di tanto, che è quello della parentesi sulla larva: "(languiva e rifioriva")... che a dire il vero fin da subito ha catturato la mia attenzione.
"Languiva" lo riconduco al campo semantico dell'assenza di vita e del sonno (la sera perenne, la ninfa che dormiva, l'ombra degli occhi, la pioggia pigra, le pecore appisolate.....), e mi fa pensare che questa poesia voglia richiamare nel lettore anche la dimensione onirica del sogno e quella misteriosa della morte. Questo viaggio del poeta è un viaggio al contempo letterario, simbolico, interiore e anche onirico.
"E rifioriva". Qui viene la parte più difficile per me. Intanto, mi fa tornare in mente l'idea della ciclicità. Questo concetto si legherebbe bene con quello del tempo. Ma abbiamo anche visto che in questa poesia il tempo si rinnova. Azzardo una spiegazione: la larva (che come ho detto all'inizio della discussione potrebbe essere la materia poetica informe che il poeta deve cogliere e far vivere) languiva e rifioriva, cioè passava continuamente dall'inerzia alla rinascita, ma poi il poeta, tornando sulla nave (ritornato a salire) - movimento ascensionale, come ha notato Tiziano - vide che era una ninfa dormiente, quindi vide sostanzialmente che era pura materia poetica, ispirazione (la ninfa: quasi una musa), ma dormiente, alla quale lui è in qualche modo chiamato a dar vita.
La spiegazione però non mi convince del tutto. Avete ragione, la poesia è troppo sapiente, cavolo.

E scrivendo mi viene in mente anche un'altra cosa: siamo sicuri - come pensavo io - che la figura del pastore sia effettivamente quella del poeta? Riflettendoci su, si potrebbe anche sostenere che questa figura è IL PASTORE per antonomasia: cioè Dio. Questo testo potrebbe essere altrettanto riletto e spiegato in termini di significati religiosi cristiani, oltre che pagani e mitici. Il poeta sarebbe allora il primo uomo, Adamo; la natura nella quale si muove è l'Eden primordiale; la larva è la terra, la materia inerte dalla quale Dio plasma e crea le sue creature; la ninfa che prende forma sarebbe dunque la prima donna; il pastore della fine è Dio, arrivato in fondo al suo lavoro creativo e ancora "preso da febbre" per la genesi che ha appena compiuto.....
Ma ciò comunque cambia poco al significato ultimo della poesia, perché le due figure forse si mescolano e si confondono proprio in quest'ultimo significato, che è quello della creazione.

Incredibile poesia che nella sua simbologia e vaghezza si richiama e comprende tanti di quei significati! In questi versi trovo insieme immagini pagane, cristiane, bucoliche, mitiche che si mescolano in una simbologia unica per dare luce a un incredibile testo meta-poetico. E alla fine ho la stessa netta sensazione di Tiziano: la poesia continua a sfuggirmi di mano, è lucida e brillante e ti sembra di vederne i confini ma ti rimane inafferrabile, come una goccia di mercurio in un bicchiere.

Eloise
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Tiziano
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Italy
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Posted - 15/04/2012 :  17:02:24  Show Profile
Ma siamo sicuri che il viaggiatore viene dall'acqua?
Sappiamo, poiché l'ha specificato Ungaretti, che il luogo è Tivoli (non mi piace spiegare un testo con elementi extratestuali, ma in questo caso m'attacco a tutto). Perciò dobbiamo immaginarci piuttosto un uomo che scende alla bassa riva, una riva lacustre, e la esplora. Intendiamoci, non cambia nulla nella interpretazione.

Veniamo al gerundio. Nel testo c'è il tempo narrativo, che è il passato remoto, un perfetto; questo s'intreccia con l'imperfetto (languiva,dormiva, ecc.); credo che il gioco tra perfetto ed imperfetto esprima la differenza tra il tempo del mondo statico che l'esploratore attraversa, un mondo miticamente perenne, e il tempo dell'azione che vi irrompe, che in quanto è appunto azione deve esser conclusa (scese, salì, richiamò, ecc.). Tuttavia sia il passato remoto indicativo e l'imperfetto indicativo appartengono a un modo finito, mentre il gerundio è indefinito, atemporale, però qui è usato in una subordinata temporale, che quindi esprime comunque una conclusione: erra mentre giunge al prato; allora l'errare è un girovagare spirituale che corrisponde ad un girovagare materiale? E se fosse così qual sarebbe la corrispondenza?
Semplicemente risponderei che è un percorso mistico, in cui l'esploratore si trasforma da simulacro (parvenza) a essere vero, quindi entra anche lui nell'eternità. L'errare è quindi condizione eterna, l'estasi che conduce al mondo divino (il pastore è un dio - scegliete voi tra Apollo e Dioniso)?
Sarà....

UNgaretti, addio!

Tiziano
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ombra
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Posted - 17/04/2012 :  08:37:12  Show Profile  Visit ombra's Homepage
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Scusate... avevo promesso un'altra riflessione su quanto detto da Eloise ma in questo momento non riesco a pensare a questo. Mi sono lasciata con il mio compagmo... spero di riprendermi un po' per le notti bianche. In questo momento sembra anche a me di essere come il protagonista di queste e risvegliarmi dalle mie notti bianche. Dal mio bel sogmo.



Ma accidenti!!!!
Mi spiace davvero tanto, avevo capito tra l'altro che sperimentavate da poco la convivenza... Ombra, mi spiace davvero. Ti mando un abbraccio... per quello che può essere di conforto.

Eloise
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Sì, convivevamo da 10 mesi è una bella botta spero di riprendermi presto ma sarà dura.

Un abbraccio a tutti

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